Dylan
ormai adulto ricorda e racconta i Natali dell’infanzia che "si
somigliano tutti e sono privi di suoni tranne le voci che a volte
sento discutere un attimo prima di addormentarmi [...]. Tutti i
Natali rotolano giù verso il mare dalle due lingue, come una luna
fredda e impetuosa che si getta a capofitto dal cielo che era la
nostra strada”. Subito entra in scena il protagonista, Dylan
bambino, mentre se ne sta insieme al suo amico Jim nel giardino della
mamma, la signora Prothero. Nevica e i due ragazzini aspettano che
arrivino i gatti. Perché? Per bersagliarli di palle di neve. I gatti
più sprovveduti si fanno avanti, quelli più saggi evitano di farsi
vedere. A un certo punto, improvviso, si alza, forte e disperato,
l’urlo della signora Prothero: al fuoco! Al fuoco! Dylan e Jim si
precipitano in casa, le braccia cariche di palle di neve. La casa è
piena di fumo, bisogna fare qualcosa e i due bambini lanciano tutti i
loro gelidi proiettili contro quel fumo senza fuoco. Arrivano poi
anche i pompieri a risolvere la situazione con gli idranti. Nessun
altro di certo può aver avuto una vigilia di Natale così eccitante
e rumorosa, pensa Dylan con soddisfazione. Anche se è sempre bello
il Natale nel Galles: nevica fitto, le nevicate sono lunghe, la neve
scende abbondante a incappucciare i campanili, “bianchi di neve e
neri di pipistrelli”, le campane suonano e sembra che cantino con
gioia. Accresce la gioia e l’atmosfera fiabesca l’arrivo dei
regali, quelli utili - copriorecchie, sciarpe, berretti - e quelli
inutili - pupazzetti, caramelle, paperelle, albi da colorare,
soldatini di latta -. Insieme ai regali, poi, arrivavano stuoli di
zii e di zie. Per festeggiare insieme "nella lunga notte che si
faceva sempre più fonda".
Il
Natale di un bambino nel Galles (A Child’s Christmas in Wales),
breve, delizioso racconto, nacque come pezzo per la radio della BBC e
oggi in rete se ne può ascoltare la lettura dalla viva voce di Dylan
Thomas (registrazione del febbraio 1952, in lingua originale: A
CHILD’S CHRISTMAS IN WALES read by Dylan Thomas, introduced by
Billy Collins di Harper Audio Presents). Tornare ai ricordi
d’infanzia - lo scrittore ne è certo - non è solo esercizio di
memoria, non è nemmeno solo nostalgia, ma è un tuffo nel mito e,
grazie al mito che colora quelle reminiscenze lontane, diviene un
tuffo in una speciale, tutta individuale, forma di eternità.
Semplice, se pur immaginoso e variegato, il linguaggio, veloce lo
stile, lontano il tempo, infantile la visione del mondo, questo
racconto è un dono di paesaggi e di avventura, di sensazioni e di
sorrisi, di antiche e leggendarie presenze, di memoria condivisa tra
umorismo e intensità di affetti nitidi e forti. E poi la neve, tanta
neve che contribuisce a rendere più intensa l’atmosfera di quegli
anni irripetibili e magici grazie anche alle storie incredibili
narrate accanto al fuoco e grazie al canto e alla musica che a Natale
non mancano mai. Le magistrali illustrazioni di Fabian Negrin, da
quella che raffigura l’intensa battaglia con le palle di neve della
copertina fino alla conclusiva, che ritrae la canora e un po’
brilla zia Hannah con “il cuore a Nido di Uccello”, sono
perfettamente coerenti con la narrazione, tra realtà e fantasia.
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D. Thomas, Il Natale di un bambino nel Galles, Orecchio acerbo 2022, Traduzione di Riccardo Duranti, illustrazioni di Fabian Negrin |