sabato 13 settembre 2025

Il collezionista di poesie d'amore, di Stefano Panzarasa

Marco Castelli vive a Roma. Bravo giocatore di rugby e laureato in lettere con l'hobby della fotografia, fa di quest'ultima la sua professione, pur senza abbandonare i suoi interessi letterari. In particolare lo attraggono le poesie d'amore e, dopo averle lette, ricopia le preferite, quelle che lo emozionano maggiormente, su alcuni quaderni che porta sempre con sé. Dopo che il matrimonio con Carla è finito, Marco vive da solo. La sua vita, pur senza la presenza costante di una donna, non è triste, ma aperta al lavoro, all'amicizia, alla bellezza.

Una sera, alla festa di compleanno di Giorgio, suo amico fin dai tempi del liceo, Marco incontra Irene, bella, affascinante, misteriosa. Con lei ha tempo di conversare, raccontando di sé ma anche scambiando idee su libri, cinema, viaggi. Irene ascolta, dimostra interesse ed empatia, tanto che chiede a Marco una poesia d'amore, tra quelle che lui ama tanto. Così, gli dà la sua mail e si fa promettere che, appena arrivato a casa, gliela invierà. La donna fa appena in tempo a esprimere il suo desiderio che arriva un uomo dall'aria nervosa, le si avvicina e brutalmente la trascina via. Marco resta sconvolto. Nel profondo di sé, sente qualcosa che gli fa capire di avere incontrato la donna della sua vita: un amore a prima vista è nato.
Dopo un intenso scambio di mail, però, Irene, volontariamente, scompare. Marco è sconvolto, non si capacita ma non si arrende: deve ritrovare Irene a ogni costo. Convinto dell'affidabilità della teoria junghiana della sincronicità secondo la quale "nulla accade per caso", Marco si mette sulle tracce di Irene, seguendo alcuni segnali apparentemente casuali. La ricerca lo condurrà dapprima in Abruzzo e poi sul lago di Como. E qui, tra i riflessi delle onde lariane, al soffio della breva che incalza la vela, l'enigma si risolve e tutte le tessere dell'intricato puzzle vanno a posto: Marco, finalmente, conosce la verità sulla donna che ama.

Questo secondo romanzo di Stefano Panzarasa, diversamente dal primo -un fantasy- è una storia di realtà, di persone e di affetti, che non rifugge dai toni del giallo: enigmi e suspence si uniscono alla narrazione dei pensieri, dei timori e delle speranze del protagonista che, nella sua ricerca di Irene, viene presto sorretto e affiancato dalla figlia Bianca, dall’amica Jaineba e soprattutto dal nuovo amico Teodoro. Quest'ultimo, incontrato sulle rive del lago di Como, è sia originale e temerario autista di un vecchio pulmino sulla terraferma, che temerario nocchiero di una vecchia barca sul lago e soprattutto è un valido sostegno in ogni occasione. La lettura scorre veloce mentre la storia ci conduce nei diversi luoghi che Marco, prima con affanno e poi con speranza, percorre: Roma, Roseto degli Abruzzi, Montepagano, il lago di Como e i monti che lo attorniano. Di tutte queste località l'autore descrive le caratteristiche delle strade e delle case, della natura che le circonda, degli abitanti. E noi ne scopriamo i panorami, le stagioni, le luci e le ombre.

E le poesie d'amore? Ci sono, ci sono. Costellano l'uno o l'altro capitolo, sottolineano l'uno o l'altro stato d'animo, indicano la via o solleticano la nostalgia.


S. Panzarasa, Il collezionista di poesie d'amore, LFA Publisher


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