[...] Uomo che vegli nella stanza
illuminata, che ti fa vegliare?
dolore antico o giovine speranza?
Tu cerchi un Vero. Il tuo pensier somiglia
a un mare immenso; nell'immenso mare,
una conchiglia; dentro la conchiglia,
una perla: la vuoi. Vecchio, un gran bosco
nevato, ai primi languidi scirocchi,
par la tua faccia. Un gatto nero, un fosco
viso di sfinge, t'apre i suoi verdi occhi...
da "Finestra illuminata" in Miricae
Un uomo è solo nella stanza illuminata. E' tardi, è notte. L'uomo non dorme, pensa. Cerca la Verità, rara ed ardua, difficile da raggiungere, nascosta nelle profondità più impervie, come la perla dentro la conchiglia. E' vecchio, l'uomo, il suo volto è ispido, rugoso, come il bosco quando la neve si scioglie e lascia intravedere brandelli di terra, residui delle foglie cadute. Nel silenzio imperscrutabile l'uomo solo avverte una presenza misteriosa e forse rivelatrice: quella del gatto nero, che ha gli occhi verdi, spalancati, chiari, come le prime foglie di primavera... (E.B.)