domenica 26 settembre 2010

Un sac de billes, di Joseph Joffo


La prima edizione di questo romanzo vero, che ha viaggiato nel mondo attraverso numerose traduzioni, è del 1973. Anche qui, come ne "Il giorno che cambiò la mia vita" che abbiamo segnalato qualche giorno fa, c'è la storia di un bimbo. E' Joseph, figlio di ebrei russi fuggiti alle persecuzioni dello zar, e vive a Parigi, rue de Clignancourt, XVIII arrondissement. Ama i giochi per strada con il fratello, anche se questi lo vince sempre al gioco delle biglie; ama le serate in famiglia e le storie avventurose della vita del babbo; non ama troppo la scuola, ma la frequenta. Quando un giorno le stelle gialle vengono imposte agli ebrei, quando nel negozio di barbiere del padre e dei fratelli maggiori entrano, anche solo come clienti, le SS, il capofamiglia comprende che si deve fuggire, e, per avere maggiori probabilità di salvezza, fuggire a due a due: prima i fratelli maggiori, poi i due bimbi, poi lui stesso con la moglie. Nel libro seguiremo la storia dei due piccoli ebrei fuggitivi, attraverso la Francia occupata prima, poi nel loro soggiorno nel Midi, controllato da una "leggera" occupazione italiana, infine, dopo gli eventi dell'8 settembre 1943 in Italia, in un sud della Francia pure sottoposto alla dominazione tedesca. Avvenimenti reali che hanno tuttavia il sapore dell'avventura, personaggi amici o minacciosi incontrati sui treni, lungo le strade, nei paesi e nelle campagne e due ragazzini che, nel giorno della Liberazione, si ritrovano uguali negli affetti, cresciuti e maturi nella mente e nel sentimento.
Il romanzo in Italia è pubblicato nella BUR con il titolo "Un sacchetto di biglie"; in Francia da J.C Lattès. Il prezzo è di 7,13 euro per l'edizione italiana; di 5,00 per la francese.

mercoledì 22 settembre 2010

Il giorno che cambiò la mia vita, di Cesare Moisé Finzi

Cesare è un bambino nato nel 1930, un po' gracile e qualche volta pauroso. Vive a Ferrara con i genitori e un fratello. La vita della famiglia è tranquilla ed agiata. Cesare frequenta la scuola, ma ama molto le vacanze, come quelle dell'estate 1938, in montagna, a Folgaria. Proprio lì, una mattina legge sul giornale che è andato ad acquistare per il babbo: INSEGNANTI E STUDENTI EBREI ESCLUSI DALLE SCUOLE GOVERNATIVE E PAREGGIATE. . E' il 3 settembre. Cesare capisce che quella frase riguarda anche lui, che la sua vita cambierà. Così racconta: "A dire il vero non sono mai stato uno scolaro brillante, né ho avuto mai un amore particolare per la scuola, ma veramente non mi sarà più permesso di andarci? Mi si velano gli occhi. Piango? No, forse no, ma quando raggiungo i miei a casa, mi precipito fra le braccia della mamma. I grandi mi si fanno intorno, sbigottiti, frastornati, offesi. Perfino increduli. Leggono e rileggono i titoli, poi tutti gli articoli. Così, papà, che nel maggio 1915 è scappato di casa per arruolarsi nell'esercito italiano e combattere per l'unità d'Italia, non sarebbe più un italiano di tale nome solo perché appartiene a una religione diversa? Cosa c'entra la religione con la cittadinanza?" (p. 27)


Il libro di Cesare Finzi è inserito in una collana per ragazzi dal mitico nome de "Gli anni in tasca" (editore Topipittori di Milano). Ma ne consiglio a tutti la lettura. Non potrà che aiutare a ricordare e molto anche ad adoperarsi affinché mai più un giorno di vacanza divenga per un bambino di otto anni il giorno buio "che cambia la vita".
Una video testimonianza di Cesare Finzi, qui.