giovedì 24 dicembre 2020

Babbo Natale (filastrocca), di Eleonora Bellini


Babbo Natale al mese di luglio

cercò refrigerio sotto un cespuglio,

si addormentò su un fresco cuscino

fatto di fiori di gelsomino.


Babbo Natale è babbo di neve

che tanto dona e tanto riceve.


Babbo Natale al mese d'agosto

nel folto del bosco si era nascosto.

Lo vide un cerbiatto, lo vide un coniglio,

nessuno svelò il suo nascondiglio.


Babbo Natale guardava le stelle

cadere accese come fiammelle.


Ora che autunno accende le foglie

Babbo Natale i colori ne coglie,

li porta al Polo, dipinge i doni

che scenderanno per mille camini,

faranno sorridere mille bambini.


Doni di babbo, sogno bambino

Babbo Natale ritorna piccino.


Gelido inverno, tetti a cappuccio,

Babbo Natale lascia il calduccio,

i campanelli lega alla slitta,

volan le renne a tutta dritta,

volano e fanno il giro del mondo,

intorno al globo, gran girotondo.


Volo di Babbo, strada di stelle,

Babbo Natale e le renne monelle.



Da Ninna nanna, ti racconto una favola (Antologia di Apollo Edizioni 2020)


sabato 5 dicembre 2020

Libri di scuola 3: Parole e cose, di Francesca Occhipinti e Mariarosa Vismara

Parole e cose reca come sottotitolo materiali di lettura e di lavoro e si compone di 3 volumi per il secondo ciclo della scuola elementare (oggi primaria). Finito di stampare nel 1976, appare oggi, a oltre quarant'anni di distanza, ben più che un libro di testo. Si tratta di un progetto ricco e completo che contiene informazione, creatività, poesia, narrativa, storia, giornalismo e teatro, dedicato a bambine e bambini tra otto e undici anni, senza bamboleggiamenti, senza sottovalutazione delle loro capacità di analizzare e comprendere e con tanto rispetto. Si tratta anche di uno specimen di biblioteca ideale e universale destinata a chi vive l'età della crescita, della formazione e dei primi sguardi, anche critici, sul mondo, per proseguire poi, con quei libri, fino all'età adulta. Basta dare un'occhiata agli autori antologizzati, per esempio nel volume destinato alla classe terza: Piaget, Garcia Marquez, Arpino, Rodari, Calvino, Petter, Gianini Belotti, D. Thomas, Malcom X, Frassineti, Machado, S. Liberovici, Gramsci, Scabia, Arguedas, Morante, Neruda, Bulgakov, S. Saviane. I centri di interesse sono, per questa classe: le parole, le parole per descrivere, la fantasia, i gesti, i segnali, il gioco, il teatro, le immagini, i suoni, gli animali. Tutti i sensi e tutta l'esperienza di vita propri dell'infanzia entrano in gioco, anche con il teatro, la musica e l'arte, non certo elementi secondari nella crescita e nella possibilità di esprimersi. Per esemplificare che nulla è impossibile da imparare per nessuno, viene dato spazio a molti testi di scolare e scolari delle scuole elementari di diverse città italiane. In questa prima fase del percorso si propone a docenti e discenti un centro di interesse fondato sulla comunicazione e sui vari tipi di linguaggio: realtà, fantasia, gesti e gioco, immagini e suoni.

Il volume destinato alla quarta classe procede approfondendo il vissuto di ogni persona umana: i sentimenti, il sentimento religioso, i rapporti familiari, i rapporti di amicizia, la scuola, il lavoro sono i centri di interesse. Le scrittrici e gli scrittori anotologizzati sono gli stessi presenti nel precedente volume, a cui si aggiungono E. L. Master, S. Esenin, J.R. Jiménez, Ginsberg, Sanguineti per la poesia, ma anche Pavese, Vittorini, T. Moro, Voltaire per il sentimento religioso; e poi ancora Tostoj, Fenoglio, Lodi, Dolci per la narrativa. In questo volume viene analizzata la realtà individuale e sociale in cui l'esperienza dei bambini si svolge e si plasma: gioie, paure, affetti, famiglia, scuola, lavoro e società sono presenti nei testi antologizzati e negli spazi proposti per l'espressione individuale di ciascuna bambina o bambino che leggono.

Il terzo volume, quello per la quinta classe, approfondisce ulteriormente il discorso mostrando come, talvolta, la parola possa esprimere una realtà distorta, oppure possa manipolare, condizionare, opprimere. Narrano qui, tra gli altri, B. Brecht e Andersen, Gramsci ed Eco, Borges e Dickens, Montale e Buzzati, D. Fo e Volponi. I centri di interesse sono complessi e adatti a porre le fondamenta di un solido osservatorio sul mondo e la storia, come sono e come potrebbero essere: parole che nascondono cose, scienza non neutrale, dalla parte delle donne, dalla parte degli oppressi, alienazione, forme di oppressione, violenza di tutti i giorni, lotta di liberazione, trasformare la realtà.

I libri citati nella bibliografia costituiscono, a volerli radunare anche in età adulta e più matura, una biblioteca contemporanea essenziale e imprescindibile, seria e attraente, insieme. Parafrasando Rodari, è sicuramente "difficile fare le cose difficili", ma non impossibile. Si può (poteva) farlo, quotidianamente, a scuola con entusiasmo, creatività, curiosità e anche rigore, consapevoli del fatto la strada della vita e del sapere si trova e si intraprende da piccoli e che ciò si presenta come difficile può essere anche bello. Se questo percorso si poteva trovare, allora, nei libri di scuola per le elementari perché oggi non lo si trova più o emerge raramente? Perché oggi i mentori di un percorso di letture sono spesso improbabili gnomi o grigie streghette, strambi animaletti antropomorfi o mostriciattoli "umanizzati"? Qualcuno me lo saprebbe spiegare?

Parole e cose, Nicola Milano Editore 1976, voll.3


martedì 1 dicembre 2020

Il violoncello di Amir, di Fuad Aziz

Amid suona il violoncello del suo maestro e ne è fiero. Suona bene e con grande passione, mentre il maestro lo ascolta in silenzio. Ma a un tratto alcuni militari entrano, sprezzanti di quella musica e del suo armonioso messaggio, e arrestano l'uomo. Salutandolo, il  maestro di musica affida il violoncello al ragazzo: "Non separartene mai!". Quando, tempo dopo, anche Amir è costretto, insieme a tante altre persone, a lasciare il suo Paese, il violoncello si imbarca con lui verso la libertà. Quello, però, non è un viaggio di piacere e succede che Amir e il suo prezioso strumento, a un certo punto del difficile ed estenuante percorso, vengano separati. Riuscirà il ragazzo a ritrovarlo e a fare musica in libertà? 

Questo albo illustrato narra la storia di una tra le numerosissime persone costrette a fuggire dalla propria terra sia in cerca di libertà che per salvare la propria vita da guerre, soprusi, carestie. Narra attraverso un testo semplice ed essenziale e attraverso splendide illustrazioni che rendono magistralmente non solo l'aspetto esteriore del giovane protagonista, ma anche il profondo del suo animo: sentimenti, paure, tristezze, speranze, sollievo e, infine, gioia. 

Scrive l'autore nella nota finale: "Oltre al musicista Amir, negli ultimi anni c'è purtroppo un numero incredibile di persone costrette a fuggire dalla fame e soprattutto dalla mancanza di libertà". Nella storia di Amir c'è quella di tutti loro. 

L'albo, un piccolo oggetto d'arte, non è adatto solo ai bambini ma a tutti, specialmente in questo momento storico e in questo mese dell'anno in cui ricordiamo la nascita di un bambino che, 2020 anni fa, fu costretto a fuggire con suoi genitori dalla nativa Palestina all'Egitto. E che continua a farlo insieme a tutti gli oppressi. 

Fuad Aziz, Il violoncello di Amir, Matilda Editrice 2018