mercoledì 20 marzo 2013

E' andata così, di Meir Shalev

Tonia, colona in Israele negli anni Venti del Novecento, è la nonna ucraina dello scrittore. Il libro narra, infatti, con affetto ed ammirazione, ma anche con sapida ironia la storia della famiglia di Shalev. La vicenda si svolge principalmente nella colonia agricola di Nahalal, nella parte settentrionale di Israele, in Galilea, e ha origine negli anni Trenta del Novecento. 
Nonna Tonia è maniaca per la pulizia, gira con uno straccio sulle spalle e addirittura avvolge con panni le maniglie delle porte affinché non si anneriscano al contatto con le mani. Un giorno, dal cognato emigrato in America, le giunge un dono inatteso: uno sweeper, un robusto e massiccio aspirapolvere della General Electric. Ad una casalinga maniaca per la pulizia l'oggetto dovrebbe essere gradito, invece esso finisce relegato in una stanza e lì rimane inutilizzato per anni.  Perché? Perché "è andata così". Ma quel "così" può avere differenti versioni, come insegnano le storie che si rispettano...
Meir Shalev è uno tra i maggiori esponenti della letteratura israeliana contemporanea. Nato a Nahalal nel 1948, è figlio del poeta Itzhak Shalev. Ha studiato arte e psicologia all'università di Gerusalemme ed è poi divenuto giornalista ed autore radiotelevisivo. Si è dedicato intensamente alla letteratura ed ha scritto molti saggi, romanzi ed opere di narrativa per l'infanzia.
Nahal, i carri dei contadini
"Tonia era mia nonna, la madre di mia madre, e a me non sembrava per niente matta. Era diversa. Era strana. Era quel che da noi si definiva come un "tipo". Era una donna non facile, per dirla con un eufemismo. Matta? Direi proprio di no. Ma come capita sempre, anche a questo proposito non tutti sarebbero d'accordo con me. Tanto in paese quanto in famiglia c'è chi la pensa diversamente" (p. 16)

Mair Shalev, E' andata così, Feltrinelli 2010

giovedì 7 marzo 2013

Storie di lupi e altri animali

Ieri mattina, così come il lunedì precedente, ero alla biblioteca comunale di Borgo Ticino per leggere ai bambini di prima elementare alcune "storie di lupi ed altri animali". Si trattava degli ultimi quattro laboratori della serie "La biblioteca in valigia". Grande attenzione ed entusiasmo sincero si sono manifestate da parte dei piccoli, che già conoscevano alcune "storie di lupi cattivi", ma tutte - ahimè! - nella versione disneyana. Ieri mattina, però, hanno avuto modo di ascoltare altre versioni di quelle favole e di vedere sui libri "figure" diverse da quelle a cui erano abituati. I bimbi hanno poi affrontato molto seriamente il compito di presentare una delle storie, la preferita, attraverso i loro disegni. Ne vedete due esempi qui sopra, esposti in una tasca della valigia-biblioteca ed altri qui di seguito.



I libri letti (o soltanto "raccontati") sono stati quelli dell'elenco che segue:

-      Almodóvar A. R. e Taeger M. – La vera storia di Cappuccetto Rosso – Kalandraka 2009.
Cappuccetto Rosso è una bambina molto bella che vive vicino a un bosco. Come la protagonista de “La bambina e il lupo” (vedi sotto), quando incontrerà un vecchio lupo briccone, saprà cavarsela grazie all’intelligenza e all’intuizione.

-      Bellini E. e Caccia M. – Ninna nanna per una pecorella – Topipittori 2009  
Una pecorella abbandona il gregge per seguire una stella. Tutto attorno lei è la notte e nella notte si possono fare incontri imprevisti, ma non tutti sono tristi. Ci sono anche incontri capaci di sciogliere dentro un abbraccio la paura.

-      Blegvad E. – La vera storia dei tre porcellini – E Elle  1990.
 Attenzione! Questa è la VERA storia dei tre porcellini e ci rammenta che anche i porcelli sono carnivori, mica solo i lupi...

-      Carrer C. - La bambina e il lupo – Topipittori  2005
Bzou, il lupo mannaro, è in agguato nel bosco. Arriva una bimba che porta la focaccia alla nonna. La storia comincia come Cappuccetto Rosso, ma questa bimba si salverà senza l’aiuto del cacciatore...

-      Galé A. e Tow J. – Ululò il lupetto che non vuole andare a letto – Lo Ed. 2012
Ululò al mattino ha sempre sonno, ma appena scende la sera diventa vivacissimo e non c’è verso di farlo addormentare. Che cosa faranno i suoi genitori?

-      Howker J. e S. Fox-Davies – A spasso con i lupi – Editoriale Scienza 2008
Qui si tratta di lupi veri, ritratti e raccontati nel loro habitat  durante le diverse stagioni dell’anno.

-      Jacques B – Aprite quella porta! – Orecchio acerbo 2009
Una nonnina sorda nella sua casetta sperduta nel bosco sente bussare alla porta. E’ già notte: chi sarà? Ed è davvero molto sorda la nonnina oppure...

-      Lecaye O. – Dottor Lupo – Babalibri 2010
Un coniglietto si sveglia col mal di pancia. Mamma Coniglia consulta molti medici diversi, ma nessuno trova il rimedio adeguato. Solo il Dottor Lupo avrà successo.

-      Ramos M. – Il lupo che voleva essere una pecora – Babalibri 2008
Un lupetto vuole uscrire dal bosco e volare nel cielo, ma non la le ali. Nemmeno le pecore hanno le ali, eppure certe volte le vediamo volare nel cielo...

-    Vaugelade A. – Una zuppa di sasso – Babalibri 2003.
E’ notte, è inverno e scende la neve. Un vecchio lupo con un sacco sulle spalle arriva al villaggio e bussa alla porta della gallina. Che succederà?

Il più alto gradimento è andato a La bambina e il lupo, Una zuppa di sasso, Il lupo che voleva essere una pecora, Aprite quella porta!, Ninna nanna per una pecorella, letta quest'ultima, grazie alla signora Silvina, bibliotecaria argentina, anche in lingua castigliana (Canción de cuna para una ovejita).
"Non tutti i lupi sono cattivi, però" mi ha confidato una bimba all'uscita. e "La nonnina è piccola dentro la casa" ha sussurrato un altro.
Merita un'osservazione la reazione dei bambini alla lettura de "La bambina e il lupo", perché, quando il libro uscì, alcuni adulti osservarono questa edizione con perplessità, classificandola, senza molto approfondire, come poco adatta ai bambini. Il libro riprende una versione popolare della fiaba di Cappuccetto, nella quale la bimba si salva grazie alla prontezza e all'intelligenza, ma non vi è salvezza per la nonna. Nelle illustrazioni di Chiara Carrer prevalgono il rosso ed il nero. Durante la lettura l'attenzione dei bimbi sale costantemente e raggiunge il massimo quando la bambina si corica insieme alla "nonna" e ne osserva le caratteristiche. Qui alle tre domande abituali nelle versioni più note ("Che occhi grandi hai" eccetera) se ne aggiungono altre tre ( riguardano il pelo lungo, le unghie, le spalle): la tensione dei piccoli ascoltatori sale insieme al numero delle domande. Però, subito voltata la pagina, quando la bimba protagonista dice "Esco a fare la pipì", tutto ritorna ad un più rassicurante orizzonte quotidiano e già si preannuncia la via della salvezza. La tensione scende e grande è la soddisfazione dei bimbi quando, nel finale, la protagonista, rientrata a casa, sbatte la porta in faccia a Bzou, il lupo mannaro. Questo libro, dunque si può tranquillamente leggere e mostrare ai bambini, anche proponendo loro di drammatizzarlo. Ne colgono benissimo, infatti, il messaggio che valorizza la forza dell'intelligenza e la conquista dell'autonomia con le proprie forze; ne ignorano (ed è giusto che sia così) i richiami al cannibalismo e alla violenza, che, non estranei alla comune esperienza di vita durante momenti bui della storia dell'umanità, tanto turbano gli adulti (ed è altrettanto giusto che sia così). Una versione simile della storia è nel libro di Almodóvar e Taeger, che si rifà ad una versione francese della favola; qui, però, le illustrazioni, coloratissime e dai tratti quasi infantili sdrammatizzano immediatamente il racconto. Quale versione della fiaba scegliere, dunque? Forse tutte, in momenti diversi, dalla Cappuccetto Rosso più tradizionale a queste ultime e ad altre che certo verranno ancora.
Leggete, leggete che qualcosa resterà!