giovedì 23 gennaio 2014

Il coraggio di dire no. Conversazioni e interviste con Mario Rigoni Stern

Coprono un arco di ben quarantaquattro anni le conversazioni e le interviste con Rigoni Stern che questo libro, curato e introdotto da Giuseppe Mendicino, ci ripropone. Si tratta infatti di testi già apparsi sulla stampa periodica, o in saggi e in volumi antologici, qui riordinati per temi: la vita, i libri, le guerre, la natura, le montagne, la caccia. Con grande equilibrio e saggia passione lo scrittore risponde alle semplici domande sulla sua vita privata, sul suo modo di trascorrere le giornate, sui ricordi d'infanzia, fino alle domande più grandi, quelle sulle guerre, sul significato della storia del Novecento, sull'equilibrio tra uomo e natura. Le interviste, ovviamente, non si possono riassumere. Molti concetti e molti aneddoti risaltano su altri e sono ripetuti e ribaditi in diversi tempi e luoghi. Sono i concetti fondamentali del pensiero e dell'opera di Rigoni Stern. Proviamo a delinearne qui alcuni, come anticipazione sul contenuto del libro e invito a leggerlo per intero.
LA CACCIA: "... a rompere l'equilibrio della natura, l'equilibrio ecologico in generale, non è la caccia, ma la corsa ai consumi. Le macchine che stanno avvelenando noi avvelenano anche gli animali. E' questa la verità." (p.174).
LA MONTAGNA: "Quando ti sdrai sulla montagna in silenzio, lontano dalla strada, e ti adagi sotto un larice, senti la terra che ti trasporta nell'universo. Io ho provato questa sensazione solo in due luoghi: in montagna, appunto, e nella steppa russa." (p. 195).
ANNA FRANK: "Credo di averne viste tante, nei lager tedeschi, trascinate a fare le schiave in Germania. Riscopro ora le sue sembianze nello sguardo di Caterina, mia nipote." (p. 31)
LA SCUOLA: "...no, non ci andavo volentieri. Una volta, in seconda avviamento, saltando con gli sci mi ruppi il braccio destro, me lo ingessarono e per un bel pezzo andai a scuola, ma senza fare i compiti perché non potevo. Il medico mi conosceva bene e mi dava corda, mi fece tenere quel gesso non so quanto..." (p.51)
IL SERGENTE NELLA NEVE: "Sentivo il bisogno di ricordare i mei compagni che non erano tornati dalla guerra, una cosa che oggi, con le guerre che girano per il mondo, dovrebbe far riflettere. Io ho avuto la fortuna di tornare vivo dalla Russia, forse grazie alle preghiere di mia madre, e sentivo il dovere di dire quello che avevo visto e vissuto, anche a nome dei miei compagni, la maggioranza, che non erano riusciti a tornare" (p.83)

L'ultimo capitolo, "Le stagioni perdute" (dal quotidiano La Repubblica del 21 gennaio 2007) ci offre una memorabile conversazione di Mario Rigoni Stern con Giorgio Bocca. Entrambi gli interlocutori hanno tanti inverni da ricordare, inverni in patria sulle loro montagne e inverni di guerra in terre lontane; inverni di pace, di libri ed amici, di panorami montani e di semplici cibi, di vini sinceri; inverni di ritorni ed inverni di addii. Davvero da leggere e da meditare.
 
Mario Rigoni Stern, Il coraggio di dire no. Conversazioni e interviste 1963-2007. A cura di G. Mendicino, Einaudi 2013

sabato 11 gennaio 2014

Il principio passione, di Vito Mancuso


“Il processo cosmico mostra che la forma in cui esso consiste e attraverso cui si sviluppa è la relazione. La logica ultima delle cose, quindi, è la relazione. Il che significa che quanto più si immette energia positiva nel mondo potenziando le relazioni e creando armonia tra i diversi elementi, tanto più si realizza se stessi, anzitutto come esseri naturali; si diventa cioè più reali, nel senso che si aderisce di più al reale. Per questo l’amore è la forma di esistenza più reale che c’è.”
Questa la conclusione del più recente libro di Vito Mancuso, teologo, docente universitario ed editorialista del quotidiano La Repubblica. Quasi cinquecento pagine per interrogarsi sul mondo, sul mondo e l’io, sulla creazione e sul caos, sul bene e sul male, sull’amore e il suo contrario. Noi guardiamo al mondo - il nostro pianeta e i suoi accadimenti, il nostro universo così come lo conosciamo qui ed ora - dal punto di vista dei fenomeni fisici e anche dal punto di vista etico. Giustizia e bene vengono incessantemente invocati dall’animo umano; all’ingiustizia e al male - soprattutto al male inflitto all’innocente - la coscienza si ribella. Qual è il ruolo di Dio in questo arrovellarsi della mente umana? E all’origine di tutto è proprio colui che chiamiamo Dio o siamo figli di un forse non meno provvidenziale Caos? Mancuso ripercorre la storia di queste domande attraverso quella delle religioni, delle filosofie, delle letterature, della scienza, fin dagli autori più antichi. Offre una sua personale, originale risposta che vede nell’amore “l’interazione di logos e caos”, quella che, in chi cerca vivendo armonia ed amore, genera “il principio passione”.
L’opera è dotata di una ricca Guida bibliografica, invito, per chi volesse e potesse, ad ulteriori approfondimenti.

Vito Mancuso, Il principio passione, Garzanti 2013