sabato 13 ottobre 2018

Popolocrazia, di Ilvo Diamanti e Marc Lazar

La dinamica politica è diventata elementare, povera di argomentazioni e ricca di slogan, priva di visioni di lungo periodo e serva degli umori immediati e mutevoli, e non solo in Italia. In questo saggio Diamanti e Lazar descrivono ed esaminano la genesi e le manifestazioni del fenomeno del populismo in Italia e in Francia. Il populismo, come è noto, si è nutrito e si nutre di qualunquismo, di rancore e di diffidenza nei confronti di tutti quelli che "stanno in alto", al governo ma anche in posizioni di responsabilità amministrativa o esecutiva. Richiede soluzioni immediate ed estemporanee, disprezza le procedure di garanzia, la divisione dei poteri. Nega la corresponsabilità di elettori ed eletti. Si affida a opinioni primitive e a procedure semplificate al limite della illegittimità e dell'errore. Chiede interventi veloci e miracolosi, impossibili e pericolosi. Pericolosi perché mettono in serio pericolo la democrazia, così come la conosciamo nel suo evolversi, pur perfettibile, nei Paesi occidentali. Questo saggio esamina, in sette densi e documentati capitoli, la genesi del fenomeno del populismo e il suo trasformarsi in popolocrazia. Gli autori sintetizzano, in conclusione, i risultati della loro disamina in tre punti:
1. Personalizzazione delle istituzioni e dei sistemi di governo, in modo tale da far coincidere organismi con singole persone. A causa di questo, identificate nell'uno o nell'altro volto, le istituzioni perdono la loro capacità di intermediazione tra interessi, idee, valori diversi, tutti chiamati a contemperarsi e interagire verso un fine (e un bene) comune.
2. Metodi e canali di comunicazione. La sedi istituzionali e i partiti di massa sono sostituiti dai media. Non solo la televisione, con la sua modalità di comunicazione "verticale", ma soprattutto la Rete. In quest'ultima non è detto che "uno valga uno", perché vi sono blogger più autorevoli ed abili di altri, vi sono piattaforme costruite con lo scopo non tanto di favorire il dialogo e l'informazione, ma con quello di condizionare e orientare l'opinione altrui. 
3. Adattamento di tutti gli attori politici al linguaggio e alle rivendicazioni dei populisti. Per contrastare la deriva dell'intelligenza e del pensiero, si tende spesso ad imitarla, impoverendo sia il dibattito che l'individuazione di soluzioni. 


I. Diamanti/ M. Lazar, Popolocrazia. La metamorfosi delle nostre democrazie, Laterza 2018