lunedì 24 gennaio 2011

Une jeunesse au temps de la Shoa, di Simone Veil

Simone Jacob vive a Nizza con i genitori - il padre è un celebre architetto parigino trasferitosi nel Midi di cui intuisce le potenzialità turistiche ed urbanistiche - le due sorelle e il fratello Jean. E' la figlia minore di una famiglia ebrea laica, molto integrata nella società e molto legata alla cultura del suo Paese. Quando scoppia la guerra in Francia, nel 1939, Simone è ancora bambina, ma già intuisce che questo evento, all'inizio poco percepibile nella vita quotidiana, potrà volgere in tragedia. Anche se Nizza in quel momento si trova in zona libera, anche se in seguito, sotto l'occupazione italiana, non conoscerà l'accanimento antiebraico che contraddistinguerà l'occupazione tedesca, la situazione di pericolo diviene man mano sempre più pressante. E infatti, a partire dallo statuto del 3 ottobre 1940, che proibisce agli ebrei di esercitare alcune professioni, fino all'obbligo di farsi registrare del 1941, la vita della famiglia diviene sempre più precaria e più insicura. Comincia così un periodo in cui figli e genitori vivono separati, in case diverse, presso amici e sono costretti a procurarsi documenti falsi. Ciò non basterà a salvarli dalla deportazione. Simone, la madre e la sorella Milou vengono internate ad Auschwitz.
"... ci adattavamo all'orrenda atmosfera che regnava nel campo, l'odore pestilenziale dei corpi bruciati, il fumo che sempre oscurava il cielo, il fango dovunque, l'umidità penetrante della palude. Oggi quando si torna su quel luogo, nonostrante l'arredo delle baracche, le torrette di guardia, il filo spinato, quasi tutto ciò che era Auschwitz è scomparso. Non si vede ciò che avvenne in quei luoghi e non si riesce ad immaginarlo. Il fatto è che nulla può dare la misura dello sterminio di milioni di esseri umani, condotti lì da ogni angolo d'Europa" (pp. 79-80).
Simone sopravviverà al campo di sterminio. Tornata in Francia si sposerà giovanissima - da allora prenderà il cognome del marito Antoine Veil - e intraprenderà la carriera di magistrato prima e quella politica poi. Sarà la prima presidente del Parlamento europeo. Ora è anche accademico di Francia.
Questo libro è un'edizione francese per ragazzi e giovani, molto economica e ben annotata; contiene i primi quattro capitoli dell'autobiografia Une vie (Stock).

Simone Veil, Une jeunesse au temps de la Shoa, Stock (Le livre de Poche) 2010.

sabato 8 gennaio 2011

Costumes d'enfants, miroir des grands

Chiuderà fra pochi giorni la mostra Costumes d'enfants, miroir des grands al museo Guimet di Parigi. Un agile opuscolo, supplemento della rivista artabsolument, e un ricco catalogo (qui ne riproduciamo le copertine) illustrano l'inedita e coinvolgente esposizione di abiti e di altri capi di abbigliamento infantile (cappellini, bavaglioli, calzette, babbucce...) delle società asiatiche antiche. La mostra propone aspetti poco noti dell'arte tessile asiatica tradizionale, ma soprattutto rivela al visitatore occidentale significati culturali, rituali, sacrali presenti nell'abbigliamento infantile orientale - naturalmente per quanto riguarda le classi privilegiate di quelle società. I capi esposti testimoniano le usanze ancestrali della Cina  e dell'India, fino a quelle della Corea, del Pakistan, del Giappone e offrono a chi li guarda un tripudio di colori, di raffigurazioni realistiche o stilizzate, di filati luminosi come le sete, preziosi come gli ori, fatati come gli specchi. La mostra costituisce anche l'omaggio del museo a Krishna Riboud, appassionata collezionista di tessuti orientali, "...che nel suo appartamento dell'avenue de Breteuil a Parigi stabilì la sede dell'associazione per lo studio e la documentazione dei tessuti asiatici" ricorda Aurélie Samuel, responsabile della mostra, in un'intervista.
La presentazione in francese, corredata da immagini di qualità, capaci di rendere con fedeltà le caratteristiche degli oggetti riprodotti, si può leggere qui http://www.guimet.fr/costumesdenfants/01-presentation.html: un'occasione di visita virtuale per chi è lontano e non può recarsi a Parigi entro il 24 gennaio.

Costumes d'enfants, miroir des grands. Hommage a Krishna Riboud, supplemento di artabsolument, trimestrale, Paris 2010.
Costumes d'enfants, miroir des grands. Hommage a Krishna Riboud, catalogo della mostra, Edizioni RMN, Paris 2010