sabato 29 novembre 2014

Illustrazioni e ricordi del Lago Maggiore. Album descrittivo, pittorico e poetico musicale di Luigi Boniforti



Nel 1869 Luigi Boniforti (1817 – 1909), canonico nato ad Arona, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, per motivi di salute intraprese un viaggio a Napoli e vi soggiornò qualche tempo. Ebbe modo di osservare, con la mente curiosa del viaggiatore, ma anche con il sentimento nostalgico di chi non dimentica il paese natale, come in quella città “da geografi, da pittori e da poeti fossero magnificamente descritte e messe in mostra scene e novità di cose anche meno attraenti e dilettose di quelle che ci offre la svariata natura dei nostri laghi e monti”. In un successivo soggiorno a Firenze, poi, visitò “pinacoteche e librerie piene di album, di fotografiche imagini e d'ogni maniera incisioni e dipinture, illustrative delle varie provincie d'Italia, eccettochè del nostro Verbano”. Gli nacque allora l'idea di realizzare un album che, a imitazione di quelli che aveva sfogliato nelle biblioteche fiorentine, valorizzasse il lago Verbano. L'idea si concretizzò due anni dopo e venne alla luce l'opera Illustrazioni e ricordi del lago Maggiore. Album descrittivo, pittorico, e poetico musicale per Luigi Boniforti. Composto da prose, poesie, illustrazioni e spartiti musicali, il libro è vissuto a lungo, fino a noi, ma come nell'ombra, nonostante il suo autore fosse all'epoca personalità nota nella sua terra. E' il destino, operante ancor oggi, di quanto viene scritto e pubblicato da chi vive ed opera lontano dai centri di produzione e diffusione culturale del Paese, e quindi anche lontano dalle grandi biblioteche che raccolgono e conservano le opere destinate a durare nel tempo. Luigi Boniforti, fu protagonista per tutto il XIX secolo della vita politica e culturale di Arona e del Verbano. Interdetto dalla predicazione dall' Imperial Regio Governo Austriaco nel 1847 a causa di un suo infuocato discorso anti-austriaco, pronunciato in occasione della festa aronese dei martiri Fedele e Carpoforo (festa detta tradizionalmente Tredicino), fu poi sostenitore appassionato della candidatura al Senato del Regno di Alessandro Manzoni. Storico e geografo, ebbe fama anche come compositore e un poco come poeta.
Fu molto sollecito della crescita culturale della sua Arona caldeggiando l'apertura di una biblioteca civica (affermò in una seduta municipale del 16 maggio 1861 dopo aver presentata un dettagliato progetto di biblioteca: " Io credo che un principio, una prima sala di biblioteca pubblica si possa agevolmente avere da oggi a domani [...] fate che una bell'opera esista e vedrete tosto prendervi amore gli uomini ben fatti e culti") e anche di un asilo per l'infanzia.
Le prime quarantasei pagine del libro di cui qui si parla, dall'elegante grafica, con testo inserito in una cornice lineare arricchita da piccoli fregi agli angoli in alto e in basso, costituiscono una sintetica guida storico turistica ai luoghi, se non più celebri (Boniforti aveva già dato alle stampe negli anni precedenti più di un'opera dedicata al Maggiore e agli altri laghi prealpini, nonché ai colli e ai monti che li circondano), più curiosi ed originali del Verbano. Concludono questa prima parte del libro dieci dense pagine di “Notizie dei più illustri personaggi e delle principali famiglie che vennero in questi ultimi tempi a villeggiare sul Lago Maggiore”.
La seconda parte del libro si compone di cinque opere poetiche, accompagnate dal relativo spartito musicale, tutte composte dal Boniforti e tutte dedicate.
Un esempio? La canzone barcarola “Gita sul Lago Maggiore” dedicata ad una giovane nobile signora, Giuseppina Gautieri, nata Conelli De Prosperi, nobildonna nota a quei tempi sulle sponde lacustri e nel milanese. E' una limpida serata estiva e una navicella parte alla volta dell'isola Bella:

“E' sera placida
d'estivo dì;
in ciel la candida
luna apparì:
tranquilla l'onda
bacia la sponda [...]
La navicella
sciogli o nocchier;
sera sì bella
vogliam goder [...]”.

Conclude l'album la breve cantata “Amor di Patria”, composta e musicata in occasione delle nozze di Umberto di Savoia con Margherita di Savoia-Genova, prima regina d'Italia, che fu eseguita eccezionalmente la prima volta a Torino in occasione delle nozze reali. Oggi ci appare piuttosto convenzionale e retorica, ricondotta al suo tempo e al suo linguaggio, però, sintetizza tutta la passione patriottica del Boniforti, ecclesiastico illuminato, fautore instancabile della crescita culturale e civile della sua terra, comunicatore entusiasta, dai molteplici talenti.
L’Album è consultabile solo in alcune (poche) biblioteche.
Scrisse di lui Gino Rotondi in L'Ottocento del lago Maggiore: "Il Boniforti fu in quell'età innovatrice e singolarmente battagliera che fu l'Ottocento uno spirito eletto, meritevole di memoria, anche se la sua missione terrena ebbe strinsecazione solo nell'ambito circoscritto della propria terra che amò profondamente" (pag. 101).
Luigi Boniforti, Illustrazioni e ricordi del lago Maggiore. Album descrittivo, pittorico, e poetico musicale, Milano G. Brigola 1871 (data di stampa desunta dalla dedica).

© Eleonora Bellini

martedì 18 novembre 2014

Albert Camus, citoyen du monde

Albert Camus, citoyen du monde è il titolo di una interessante mostra - tenutasi dal 5 ottobre 2013 al 5 gennaio 2014 alla Bibliothèque Méjanes di Aix en Provence in occasione del centenario della nascita dello scrittore - e del catalogo che ne perpetua il ricordo e la disponibilità nel tempo. Depositaria del Fondo Albert Camus, la Biblioteca Méjanes ha reso omaggio allo scrittore le cui opere sono entrate nel mito per molti, nei più diversi luoghi del mondo. Sintonia per il pensiero di un intellettuale che desiderava "una vita libera per ognuno e giusta per tutti"; e viva, ragionevole speranza.
Nella presentazione del catalogo i curatori (Sophie Doudet, Marcelle Mahasela, Pierre-Louis Rey, Agnès Spiquel, Maurice Weyembergh) sottolineano che "Il mondo è una città nella quale potrebbero coabitare uomini liberi e uguali. Mostrare in Camus il cittadino del mondo significa sottolineare il suo legame con la natura, la sua sollecitudine per il presente e per l'avvenire, la sua generosità nei confronti degli altri, il suo rifiuto delle frontiere, il suo acuto senso della fratellanza universale. Noi abbiamo voluto renderlo intensamente presente attraverso documenti, foto, testi".
Suddiviso in dieci capitoli, tanti quante le sezioni dell'omonima esposizione, il libro ci offre un ritratto completo di Camus uomo, scrittore, giornalista: luoghi, amicizie, mestieri, giochi, linguaggio, guerra, storia, pensiero "du midi", amore, regno sono i titoli dei capitoli, ricchi di illustrazioni vive, suggestive, spesso rare, e di citazioni. 


"E' vero che i paesi mediterranei sono i soli nei quali io possa vivere, che amo la vita e la luce; ma è anche vero che il tragico dell'esistenza assedia l'uomo e che la parte più profonda di lui gli rimane legata" (da un progetto di prefazione per Il diritto e il rovescio).
"Se dovessi scrivere qui un libro di morale, avrebbe cento pagine e 99 sarebbero bianche. sull'ultima scriverei: (dai Carnets).
"Molti tra di noi non avevano ben compreso gli uomini del 1914. Siamo più vicini a loro, adesso, perché sappiamo che si può fare una guerra senza consentirvi. Sappiamo che a un certo punto estremo della disperazione, nasce l'indifferenza e, con lei, il senso e il gusto della fatalità" (da La guerra, settembre 1939).

Albert Camus, citoyen du monde, Gallimard 2013

martedì 11 novembre 2014

Elements. Due poesie sull'acqua, di Eleonora Bellini



L'eau de la gare
2012

Marseille st. Charles saluta
il forum mondiale dell'acqua
con una grande cascata,
una liquida torre che scroscia
alta nell’atrio giorno e notte.
Come sirena antica chiama
alla fresca sosta il viaggiatore.

“L'acqua è di tutti” mormora
“L'acqua è un diritto” canta,
ma non cela quel canto le sue lacrime:
piange la fonte sulla sete
dei poveri.



Spiaggetta a Belgirate
2012

La sirena del battello suona
alta la nota di richiamo nel silenzio
del mattino d'estate. Le brevi onde
della scia s'infrangono
sullo scivolo di sasso sotto il salice.
Trema l'acqua di lago
e trascolora.

Il mio nipote non ancora nato
beve l’azzurro
dalle acque di sua madre.