mercoledì 14 luglio 2021

Intervista di Mauro Gelo a Eleonora Bellini

Dalla pagina del gruppo Facebook Libri per bambini: consigli di lettura/ libri dei giorni nostri 
1. Ciao Eleonora, vuoi parlarci un po’ di te?
Ciao Mauro, volentieri. Sono nata a Belgirate sul lago Maggiore nel 1952, dunque “ho un'età”, come si dice. Da bambina, in estate giocavo con i sassi del lago e d’inverno ritagliavo figure da “Il corriere dei piccoli”. Ho scritto la prima poesia a dieci anni per il giornalino della colonia in cui trascorrevo alcune settimane di vacanza. Mi sembrò quello, la poesia, l'omaggio più bello che potessi regalare ai semplici e laboriosi fogli che uscivano dal ciclostile, un oggetto del passato familiare alla mia generazione e a quelle che la precedettero. D'altra parte, che cosa avrei potuto trovare di meglio, se la poesia era spesso protagonista della conversazione di casa a pranzo e a cena? Pascoli vinceva D'Annunzio, Leopardi era in buona posizione, ma su tutti spiccavano Dante e Foscolo: passione e destino vanno per mano, fin dall'infanzia. Una volta cresciuta, ho frequentato il liceo classico, mi sono laureata in filosofia a Milano, con una tesi in pedagogia “per lavorare con i bambini a salvare il mondo” e ho insegnato per qualche anno alle scuole medie. In seguito ho diretto per quasi trentanove anni una biblioteca pubblica, per la quale ho ideato e curato, negli anni, laboratori di poesia e scrittura creativa per bambini sulle orme di Rodari, progetti di invito alla lettura, mostre d'arte, didattiche e documentarie, itinerari multiculturali tra i libri, incontri con scrittori, concorsi letterari. Dopo aver vissuto a Milano e Torino, ora abito a Borgo Ticino, un paese né troppo vicino né troppo lontano dal lago, ma un po’ soffocato dal traffico stradale e aereo. Per sfuggire al traffico continuo a rifugiarmi tra i libri, sia come lettrice che come scrittrice. Ho pubblicato libri di poesia e di saggistica. Le mie opere per bambini e ragazzi, oltre ai Quaderni della Sezione Ragazzi della Biblioteca in cui lavoravo, legati ai laboratori "sulle orme di Gianni Rodari" (si licet parva), di cui alcuni cenni si trovano qui LE LETTURE DI DON CHISCIOTTE: Rodari in biblioteca, sono:
- I sei giorni del sole. La spedizione di Carlo Pisacane a Sapri nel racconto di un bambino, Laser 2000; Una scatola piena di treni, margherite, triangoli, Edizioni I fiori di campo 2002; Ninna nanna per una pecorella, Topipittori 2009 (tradotto in corso, francese e spagnolo e in simboli CAA per Uovonero Edizioni 2019); Fuori dal nido, Nonsoloparole 2003; L'elefante e la formica. Gandhi nelle lettere del nonno, Nonsoloparole 2016 (Premio Books for Peace 2017); Adalgiso e il mistero del maniero, La Ruota Edizioni 2018; La casa in riva al mare, Fabbrica dei segni 2019; Casa di luna, Edizioni Il Ciliegio 2019;
Il quaderno di Lisa, Antipodes edizioni 2021; Non dire il tuo nome/Don't say your name, Edizioni Il Ciliegio 2021.
2. Come riesci ad unire la tua passione di scrittrice con il tuo lavoro da bibliotecaria?
Ora sono in pensione e il problema non si pone. Prima, scrivevo, quando possibile, la domenica e il lunedì, giorno libero dei bibliotecari, delle parrucchiere e dei barbieri.
3. Hai mai scritto un libro partendo dall’idea di un bambino?
Se vogliamo intendere “ad personam” riferendomi soltanto a una determinata bambina o bambino, direi di no. Se intendiamo che ho scritto immaginando di raccontare a uno o più bambini, anche conosciuti e cari, allora sì. Mi è successo con diverse filastrocche, le prime raccolte in un libretto, altre poi ospitate su web, ma in maggior parte inedite. Ho scritto in passato anche alcune fiabe, che potremmo definire terapeutiche, legate a piccoli problemi passeggeri di crescita di bambini diversi. Un paio di queste furono pubblicate in antologie, altre, stampate solo in copia unica per i piccoli a cui erano destinate, sono rimaste anch'esse inedite.
4. Vuoi parlarci di uno dei tuoi libri per bambini?
Vi racconterò di “Ninna nanna per una pecorella”, finora il mio libro per piccoli più longevo e più tradotto. La storia in rima, insieme ad altre filastrocche, tutte inserite nella raccolta “Poesie di giorno e di notte”, vinse il premio di letteratura per ragazzi “Arpalice Cuman Pertile” di Marostica nel 2006. Nello stesso anno piacque ai Topipittori per le cui edizioni uscì nel 2009 con le suggestive illustrazioni di Massimo Caccia. Da allora la pecorella ha percorso una strada lunga e felice, facendo contenti anche tante bambine e bambini, a casa, nei progetti Nati Per Leggere, per il Progetto In Vitro, nelle scuole dell'infanzia e primarie e nelle biblioteche. E' stata interpretata e cantata da bravi musicisti e tradotta in francese, corso, spagnolo e in simboli WLS (Edizioni Uovonero 2019 nella collana “I libri di Camilla). E', insomma, un albo simpatico, che spesso mi saluta per andare a spasso per il mondo e poi ritorna, affettuoso e gentile. Viaggiando viaggiando, la pecorella è anche incorsa nelle ire di alcuni biechi personaggi che hanno inserito la sua storia tra i “libri all'indice”, vietati nelle scuole dell'infanzia, come avvenne a Venezia. La lista è qui LISTA LIBRI ALL'INDICE (arcideltrentino.it) . Ma non mi dispiace, anzi: siamo in ottima compagnia!
5. Vuoi parlarci di un altro libro che hai pubblicato?
Vi presento l'ultimo, uscito a fine marzo di quest'anno per le Edizioni Il Ciliegio con illustrazioni di Maria Mariano: “Non dire il tuo nome/ Don't say your name”. Racconta di Giuseppe, un bambino come tanti che ama giocare con i suoi coetanei e vive sereno con i suoi familiari. L’approvazione delle leggi razziali in Italia però cambia del tutto la sua vita, perché nel 1938 gli ebrei perdono ogni diritto. I genitori di Giuseppe decidono di fuggire e di nascondersi nei boschi. Questa scelta li salverà. L'albo, bilingue, presenta ai piccoli lettori e lettrici un momento duro e crudele della storia del Novecento. Lo fa senza generare traumi, con chiarezza, ma in un'atmosfera di serenità e di speranza, grazie anche alle tavole luminose di Maria Mariano. Il blog di libri Le Letture di Adso osserva così. “Un libro che può essere adottato nelle scuole, che unisce la semplicità della scrittura e delle illustrazioni alla profondità del tema trattato. Può essere quindi letto già dai 6 anni ma apprezzato anche nella scuola secondaria di primo grado”. E Pino Boero, esperto e docente di letteratura per l'infanzia, scrive sul suo blog: “Nello spazio breve di un albo bilingue (italiano e inglese) sono raccontate con semplicità e efficacia la storia e le conseguenze delle leggi razziali del 1938; “testimone narratore” è il piccolo Giuseppe che con la sorella Micol e i genitori è costretto a nascondersi e a celare il suo nome per sfuggire alla deportazione. Albo “impegnato” ma delicato anche nelle illustrazioni”. E con questo, concludo ringraziando te e i lettori della tua pagina per l'intervista.
3 luglio 2021

lunedì 5 luglio 2021

Con Carmine nel giardino di Gianni, di Giovanni Pistoia

Carmine De Luca è ricordato come autore di testi scolastici ("Parole in viaggio", nota e fortunata antologia per la scuola media), saggista e giornalista, nonché come esperto appassionato degli scritti di Gianni Rodari. Insegnante, collaboratore del quotidiano L’Unità nei suoi anni gloriosi e degli Editori Riuniti dedicò infatti molta parte del suo lavoro alla letteratura per l'infanzia. Chi non ricorda la collana di fiabe che uscì nel 1996, proprio per i lettori de L'Unità e in collaborazione con le edizioni Einaudi? Si trattò di quattordici libretti dedicati alle fiabe tradizionali di diversi Paesi del mondo; grazie anche alle note critiche di De Luca, l'operazione si rivelò particolarmente interessante e i libretti preziosi e duraturi.

Ora Giovanni Pistoia dedica al fortunato sodalizio non solo editoriale, ma anche di ideali e di pensiero, tra De Luca e Rodari questo volume, ricco di importanti contributi dello stesso Pistoia, molti dei quali precedentemente apparsi solo in rete, e anche di illuminanti testi rodariani dello stesso De Luca, pubblicati prevalentemente su riviste o su libri ormai di difficile reperibilità. Seguono qui dunque alcuni cenni sui contenuti del volume, che costituisce un affascinante viaggio nella memoria per ogni estimatore di Rodari.

La prima parte del libro contiene scritti di Pistoia, tutti di indubbio interesse e particolarmente adatti a riportare alla mente temi rodariani, anche attraverso le puntuali citazioni e i riferimenti critici, tratti sia dalle opere del "favoloso Gianni" sia da quelle di De Luca. Da "Il cane di Magonza" e il suo perché alla Freccia azzurra nelle diverse edizioni, dal cavallo saggio "che uccideva i microbi" al mito di Atalanta, in queste pagine l'autore rivisita i contenuti e la fortuna delle opere di Rodari insieme alla loro lettura, acuta e approfondita, da parte di De Luca.

Nella seconda sezione del libro, "L'appendice" vengono offerti al lettore proprio gli scritti di quest'ultimo che spaziano dal Rodari giornalista all' invenzione della Fantastica, alle poesie e alle filastrocche, vero e proprio "atto di fede verso l'infanzia. I suoi versi sono giocattoli poetici (così Rodari amava definirli) messi a disposizione dell'infanzia perché essa apprenda gli strumenti e l'impegno (la "passione") a prodursi nelle forma il più possibile libere". Quanto alle filastrocche, il saggio di De Luca (del 1991) le inserisce nella tradizione francese e inglese che tributa una "diffusa stima senza condizioni per versi e strofe cantilenanti", praticate, com'è noto, anche da grandi autori. Una convalida, ce ne fosse ancora bisogno, che la "roba per bambini" non è "roba da poco". Concludo ricordando, sempre a questo proposito, un aneddoto relativo ad Auden citato nell'articolo: "Auden ai giovani aspiranti poeti che incontrava chiedeva preliminarmente un'opinione sulle filastrocche. Se l'interlocutore dichiarava interesse per i componimenti in versi destinati all'infanzia, la conversazione proseguiva. In caso contrario, i giovani di belle speranze poetiche venivano bruscamente congedati".

G. Pistoia, Con Carmine nel giardino di Gianni, Youcanprint 2021