sabato 28 gennaio 2012

Io e Dio, di Vito Mancuso

Se un libro di teologia arriva alla sesta edizione (sempre che mentre scrivo non ne siano state stampate altre) significa che è capace di condividere gli interrogativi di molti e sicuramente anche che ha il dono di saper trattare e approfondire in modo chiaro concetti difficili, sempre aperti, nuovi, incalzanti.
“Oggi le utopie sono morte, ma con esse purtroppo sembra che siano morti anche gli ideali. Talora ne discende una specie di depressione collettiva della speranza e dell'immaginazione sociale e, ancora peggio, una sfiducia di fondo dell'umanità in se stessa. […] Questo libro nasce dalla consapevolezza della gravità del momento presente e dall'esigenza interiore di rifondare al cospetto delle perplessità odierne il pensiero di Dio, inteso come verità della vita del mondo”, afferma l'autore nel Prologo. Ma, al contrario di quanto avvenuto sinora nelle forme storiche della religiosità occidentale, e particolarmente nel cattolicesimo romano, il fondamento del pensiero di Dio viene qui posto nell'Io, cioè nella “libertà che si compie come amore” e non nel magistero ecclesiastico, espressione storica più di potere che di fede autentica, di intellettualismo più che di intelligente serenità interiore.
Un grande maestro del pensiero, da un'affermazione del quale Mancuso esordisce nel suo argomentare fu Norberto Bobbio, figura esemplare di filosofo nel nostro Paese: “come uomo di ragione e non di fede, so di essere immerso nel mistero” scrisse Bobbio nelle sue ultime volontà e Mancuso nota che questa è una condizione di perplessità comune a molti contemporanei (il sottotitolo del libro lo definisce appunto “una guida dei perplessi”). Le domande che l'opera pone sono quelle, sul senso della vita - e della morte - che ogni giorno ci premono e ci incalzano, sia che siamo credenti e non credenti.
Il libro, di oltre 400 pagine, si struttura in 10 capitoli che offrono al lettore: analisi fenomenologica dello “stato delle cose” (religione, società, cultura; fede, vita, sacro, Dio; dogmi cattolici, ateismi, scienza); analisi critica (libertà religiosa e santa inquisizione; libertà di stampa e indice dei libri proibiti; la storia – non storia della salvezza; la lunga elaborazione dei Vangeli); costruzione della proposta personale dell'autore (che culmina nei capitoli finali “Itinerario della mente verso Dio”; “Una fede più umana”). Seguono il testo ventuno pagine di proposte bibliografiche ragionate e l'utilissimo indice dei nomi. Altro non sarei capace di “riassumere” di questo libro: la semplificazione di ciò che è complesso non gli rendebbe infatti un buon servizio. Ma è possibile leggerlo, il libro, scorrerlo tutto di seguito o andando a cercare singoli temi che riteniamo più urgenti; oppure centellinarlo, discuterne i contenuti con altri. 
A chi proviene, come me, fin dalla metà del secolo scorso ed ha avuto un'infanzia ed un'adolescenza “cattoliche” (mortificazione, ma anche introspezione e sforzo di praticare quella minuta umile quotidiana giustizia che consiste nell' - un poco deriso - essere buoni) per poi, lungo gli aspri tornanti degli anni, volgere verso altre direzioni e ancora vaga, potrei consigliare di non leggere nell'ordine; ma di partire, ad esempio, dal capitolo VII: vi incontrerà fatti e personaggi - è il caso dei teologi della liberazione, ma anche di Rosmini e di tanti altre altre personalità “spirituali” sia maschili che femminili - che alimentarono speranze, rischiararono anni difficili (ma forse meno difficili, e certo meno ambigui, di quelli che stiamo vivendo).
In una recente presentazione a Lesa (Lago Maggiore, sulle rive che assistettero alle passeggiate e ai dialoghi di Alessandro Manzoni con Antonio Rosmini e, più vicino a noi, l'argomentare di un altro filosofo, Pietro Prini ) Vito Mancuso, che oltre al dono dell'intelligenza ha anche quello dell'umanità e della tolleranza, ha conversato per oltre due ore con un pubblico attentissimo, forse non sempre d'accordo con le sue tesi ma autenticamente coinvolto. E' stato come un risveglio e un apririsi al giorno delle menti, alle quali non abbastanza spesso, noi gente comune, concediamo spazi ampi di approfondimento e di pensiero. E dialoghi privati sono proseguiti nei giorni seguenti, ormai partito l'autore. E' questo che un libro deve fare, non è forse così?

Recensioni che vi consiglio:

Mancuso (al centro) a Lesa il 13 gennaio 2012
Sul sito del teologo, http://www.vitomancuso.it/ , trovate la rassegna delle recensioni del volume uscite sinora, anche di quelle “contro” o volgari, che ovviamente non condivido; troverete pure  il calendario di tutte le presentazioni del libro: se ne trovate una vicino a casa, andateci, mi raccomando!

Vito Mancuso, Io e Dio. Una guida dei perplessi, Garzanti 2011

Nessun commento: