lunedì 26 giugno 2017

Il prezzo dei soldi, di Petros Markaris

Anche questa volta - è la decima - l'indagine del commissario Kostas Charitos non ci offre semplicemente un razionale e teso percorso nel farsi della soluzione di un delitto, ma soprattutto lo spaccato di una precisa reltà storica e sociale, in Grecia e non solo. Tre delitti si avvicendano in pochi giorni e sono tutti commessi ai danni di persone influenti: un funzionario dell'ente del turismo, un armatore, un giornalista d'inchiesta. I presunti colpevoli degli omicidi vengono presto individuati, quasi per caso o coincidenza fortunata, e sono offerti a Charitos su un piatto d'argento. A patto che l'indagine sia presto chiusa e che il commissario non vada oltre, smettendo di indagare per rispondere alle numerose domande che rimangono aperte e che gli assillano la mente. Ma il nostro non è tipo né da resa, né da obbedienza cieca e la sua ostinazione rischia addirittura di fargli perdere il posto...
Nella Grecia del romanzo ci sono segnali di ripresa economica e lo si vede dai cambiamenti nella vita quotidiana: le auto hanno ripreso a circolare; Adriana, la moglie di Kostas, ha ripreso a  cucinare i ghemistà; al governo è salita una coalizione trasversale, né di sinistra né di destra come usa oggi, ma dedita al "fare". E pare proprio che il denaro abbia ripreso a circolare. La gente spende di più perché gli stipendi sono aumentati e addirittura gli armatori, tutti fuggiti a Londra o nei paradisi fiscali per evadere le tasse, pian piano fanno ritorno in patria. Ma da dove vengono queste potenti iniezioni di soldi a ravvivare il corpo di un Paese fiaccato ed esangue? Charitos medita, raccoglie informazioni e le collega, ricerca fino a scoprire con certezza che gli investimenti costituiscono una sorta di pulizia del denaro sporco, pulizia che sarebbe illegale se non godesse il muto beneplacito del governo e perfino delle istituzioni europee. Potrà rendere noto questo meccanismo malato ed ingiusto additando i colpevoli e ristabilendo almeno un poco le ragioni dell'onestà e della giustizia il nostro Kostas, un uomo solo?
Lo scoprirete solo leggendo il romanzo, che consiglio con convinzione.

Petros Markaris, Il prezzo dei soldi, La nave di Teseo

venerdì 9 giugno 2017

Lago d'arte e di poesia, di Vincenzo Guarracino

"E' in te primavera perenne/ mentre ti ammanti di verdi gemme/  mentre vinci il gelo è in te primavera perenne" scriveva Paolo Diacono (720-799) contemplando le acque del Lario dei tempi suoi lontani. E poi Ugo Foscolo: "più gaio Euro provoca/ su l'alba il queto Lario..." e poi ancora Gadda, Cardarelli, Marinetti, Montale, Pasolini, Stendhal dedicarono a queste acque parole ed affetti. Sono oltre trecento i poeti, gli scrittori, i pensatori che incontriamo in questo libro, splendidamente curato e commentato da Vincezo Guarracino, e tutti pronti ad accompagnarci sulle rive del lago di Como. Non solo di manzoniana memoria, com'è noto ai più, dunque, è questo specchio d'acqua che si sdoppia sinuoso tra i monti verdazzurri e le prealpi affacendate. Grazie alla fortunata intuizione dell'autore e dell'editore, abbiamo tra le mani un'antologia nuova e originale, perché alla memoria letteraria affianca un itinerario turistico preciso e intenso, sulle rive di un lago tra i più amati, nel tempo, da artisti, musicisti, intellettuali e letterati. L'opera, memore della lezione di Carlo Dionisotti, traccia una minuziosa e appassionata mappa intrecciando versi, prose, memorie, scorci di paesaggio, riferimenti geografici antichi e nuovi: il volto - anzi i molteplici volti - del Lario contemplato, narrato e cantato lungo i secoli.
Vincenzo Guarracino, poeta e critico, ci offre dunque, con questa sua ennesima fatica un libro che è, insieme, antologia letteraria, guida di viaggio, memoria storica, sostegno alla riflessione e al pensiero. Un grande regalo per i nostri frenetici, smemorati giorni.



Vincenzo Guarracino, Lago d'arte e di poesia. In gita sul Lario in compagnia di artisti e scrittori, Carlo Pozzoni fotoeditore 2016