lunedì 29 aprile 2024

Obscuritas, di David Lagercrantz

Lagercrantz è noto per aver portato a termine la famosa trilogia Millennium, rimasta incompiuta dopo la morte di Stieg Larsson. Autore anche di Io, Ibra, biografia del calciatore Zlatan Ibrahimovic, con Obscuritas propone una sua serie poliziesca originale che ha come protagonisti due investigatori altrettanto originali: la poliziotta di origine cilena Micaela Vargas ed Hans Rekke, professore di psicologia nonché esperto di tecniche di interrogatorio, genio tormentato e border line.

La vicenda è ambientata nell'estate del 2003, quando a Stoccolma viene assassinato Jamal Kabir, rifugiato di origine afghana, giunto in Svezia nell'anno precedente e molto amato per il suo modo di arbitrare rigoroso ma calmo, misurato e quasi gentile. Dapprima i sospetti della polizia si concentrano su Giuseppe Costa, immigrato di origine italiana, padre di uno dei giocatori in campo, di carattere impetuoso e spesso ubriaco. Ma questa pista si dimostra infruttuosa e, a poco a poco, l'omicidio di Kabir sembra doversi inserire in uno scenario più ampio, addirittura internazionale. Rekke e Vargas, non senza difficoltà e perfino ostacolati dai vertici della polizia e della politica, non cessano di domandarsi quale possa essere il movente di un delitto che, con sempre maggior sicurezza, appare andare ben oltre la cronaca nera. Man mano che questa strana coppia indaga le ombre si addensano, lo scenario internazionale si amplia, vittime e colpevoli si confondono mentre l'indagine si sposta in anni e in Paesi lontani, tra musicisti e fondamentalisti, a Kabul e non solo: "Lo sai vero? I sauditi avevano proibito la musica già nel 1978 e Khomeini aveva fatto la stessa cosa in Iran nel 1979. Era considerata la tentazione del diavolo", spiega Jonas, collega di Vargas, collaborando ad aprire nuovi orizzonti alla sua indagine.

La lettura procede spedita e incalzante riportando alla memoria dei lettori anche eventi dello scenario geopolitico degli ultimi trent'anni, tra guerre devastanti dall'Afghanistan all'Iraq, implacabili dittature e imbarazzi delle diplomazie occidentali e non solo.

David Lagerkrantz, Obscuritas, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio 2022


sabato 27 aprile 2024

Migranti

Migrando di Mariana Chiesa Mateos è un silent book edito da Orecchio Acerbo nel 2010 con il patrocinio di Amnesty International. "Una volta, quando l'America era la terra delle opportunità, da noi migrante era una bella parola. Era come dire coraggio, speranza futuro", scrive l'autrice. In questo albo bifronte, che si può cominciare a leggere da due lati soltanto capovolgendolo, seguiamo l'itinerario di uccelli migratori, quelli che volano alto, e di umani in viaggio attraverso i mari e gli oceani, ampie distese d'acqua che un tempo univano gli itinerari dei viaggiatori, degli esuli, degli esploratori e che oggi sembrano divenute ostili e impercorribili. Ma "anche le persone appartengono alla specie migratoria".

La casa in riva al mare di Eleonora Bellini è un albo edito da Fabbrica dei Segni Editore nel 2019 per la collana Orizzonte Scalzo. È una storia in rima tra il deserto e il mare, che racconta di un papà che parte e va lontano lontano. Fino a quando la porta di una piccola casa in riva al mare si apre per lui e lo accolgono un lupo che non è un vero lupo e due gatti, uno bianco e uno nero. I loro occhi sorridono al nuovo arrivato, la stanza si illumina, il cuore trova conforto e vola verso un finale felice, come in una fiaba.

Migranti di Issa Watanabe è un silent book edito da Logos Edizioni nel 2020. Tanti animali di specie diverse, la volpe, il coniglio, l'elefante, la giraffa, il coccodrillo, il maiale, il topo, il rinoceronte e altri si muovono in un mondo nero e oscuro, portando con sé coperte, fagotti, borse e altre suppellettili. La loro è una marcia silenziosa e apparentemente senza fine. Li accompagna e li spia l'immagine della morte, in sembianze di scheletro umano. Poi tutti corrono per salire su un’imbarcazione strapiena, precaria, in balia dei flutti. Non tutti raggiungeranno la meta. Sulla quarta di copertina si legge una frase di Theo Angelopoulos, regista e sceneggiatore: "Quanti confini dovremo ancora passare per arrivare a casa nostra?".

I Migranti di Marcelo Simonetti e Maria Girón edito da Kalandraka nel 2023. Due scolaretti, fratellino e sorellina, apprendono la notizia che, dal mattino seguente, nella loro classe arriveranno due migranti. La parola migranti è per loro assolutamente nuova, tanto che formulano un'ipotesi dopo l'altra nel tentativo di indovinare chi siano questi misteriosi migranti. Il giorno seguente, quando arrivano a scuola, trovano due nuovi bambini, alunni come loro, dal sorriso coinvolgente e dai capelli neri e ricci. Scoprono che è bello chiacchierare e giocare con loro, tanto da dimenticare perfino i misteriosi "migranti".


venerdì 26 aprile 2024

Haiku dell'ape e del giardino, di Eleonora Bellini

"Gli haiku - forma poetica che non avevo mai frequentato - sono nati nel periodo del confinamento a causa del Covid. Attorno alla casa un giardino selvaggio mi permetteva di trascorrere un po' di tempo all'aperto e soprattutto di osservare vita, movimenti, abitudini delle piccole creature animali e vegetali, per nulla toccate dalle tragedia di noi umani. La brevità dell'Haiku, direi la sua esigente brevità, mi ha aiutato a raccontarli. In un confuso periodo di apprensione, la misura dei versi mi ha indotto a perseguire l'essenziale, per quanto possibile". Così l'autrice risponde alla domanda sulla genesi della raccolta, postale da Matilde Bella, addetta stampa de La Ruota Edizioni.

La raccolta si era già distinta nel 2022 al Concorso Internazionale di poesia, narrativa e saggistica Kanaga, dove aveva ottenuto il secondo posto con la motivazione seguente: "La raccolta si distingue per la novità dell'impianto e la freschezza delle immagini. L'autrice, ispirandosi alla tradizione dell'Haiku è riuscita a creare pur nella brevità richiesta messaggi universali espressi con personale lirismo".

La raccolta è uscita nel mese di gennaio scorso e ha ottenuto già diversi riscontri. Tra questi, sul blog Poetrydream si legge la recensione di Antonio Spagnuolo, che esordisce così: "Come improvvise e brevi fulminazioni gli Haiku ci avvolgono in una cascata ininterrotta di frasi che lampeggiano tra il motto filosofico e l’accenno al segreto, tra le sospensioni dei sentimenti e la rivelazione del subconscio, così da realizzare un tessuto variopinto di colorite tessere per mosaico". Il testo della recensione per intero si legge qui Poetrydream: SEGNALAZIONE VOLUMI = ELEONORA BELLINI (antonio-spagnuolo-poetry.blogspot.com) 

In questa primavera sbarazzina gli Haiku dell'ape e del giardino continuano il loro viaggio di fiore in fiore, di stelo in stelo, raccogliendo suggestioni, e mozioni e profumi ovunque si posino. Con piacere Vi terremo informati. 

Eleonora Bellini, Haiku dell'ape e del giardino, La Ruota Edizioni 2024


mercoledì 24 aprile 2024

Il sentiero dei nidi di ragno, di Italo Calvino

Il sentiero dei nidi di ragno uscì nell'ottobre del 1947 nella collana "I coralli" di Giulio Einaudi editore. Fu poi rivisto da Calvino e, nel 1964, conobbe una nuova edizione introdotta da un'ampia presentazione dell'autore che scrive: "Il disagio che per tanto tempo questo libro mi ha dato in parte si è attutito, in parte resta: è il rapporto con qualcosa di tanto più grande di me, con emozioni che hanno coinvolto tutti i miei contemporanei, e tragedie, ed eroismi, e slanci generosi e geniali, e oscuri drammi di coscienza. La Resistenza; come entra questo libro nella 'letteratura della Resistenza'? [...] proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che [...] tutto dovesse essere visto dagli occhi di un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l'aspro sapore, il ritmo...".

Pin è il ragazzino protagonista del romanzo. Orfano, vive con la sorella maggiore, prostituta del carrugio lungo, e osserva il mondo adulto coltivando il desiderio di divenire presto grande anche lui. Nel frattempo si diverte a sbeffeggiare i clienti della vicina locanda, dove sente anche parlare, senza capirne troppo, dei partigiani dei gap. Per aiutare la loro lotta gli viene ordinato di rubare la pistola di un soldato tedesco, cliente della sorella. Pin compie il furto con abilità, ma non consegna la pistola di cui è fiero e che vuole tenere per sé, nascondendola tra i nidi di ragno, il suo affascinante, avventuroso luogo segreto: "Con uno stecco lungo si può arrivare fino in fondo ad una tana, e infilzare il agno, un piccolo ragno nero, con dei disegnini grigi come sui vestiti d'estate delle vecchie bigotte". Il ragazzino non sfugge né alla cattura da parte dei tedeschi né al carcere, da cui evade grazie a Lupo Rosso, un partigiano vero che lo guida fino all'accampamento di un gruppo combattente. Pin avverte che il tempo degli scherzi è finito e, pur confusamente, comprende di poter essere anch'egli utile alla causa della libertà e, soprattutto, non si sente più solo.

Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, Mondadori 2023. Con la postfazione di Cesare Pavese


domenica 21 aprile 2024

Movimenti religiosi di libertà e di salvezza dei popoli oppressi, di Vittorio Lanternari

Uscito nella sua prima edizione nel 1960, questo saggio di Lanternari conobbe diverse altre edizioni, rivedute e ampliate. Testo fondamentale dell'antropologia religiosa italiana di stampo marxista, il saggio muove dalla convinzione che le grandi religioni sorsero originariamente come movimenti profetici di rinnovamento, così come tra i popoli la rivolta contro forme di oppressione interna o esterna assunsero spesso forme religiose.

Nella prefazione alla seconda edizione (1977) Lanternari spiega: "Nelle più varie società ed epoche storiche, specie in corrispondenza con momenti di intenso travaglio sociale, economico, culturale, psicologico, prodotto da fattori perturbanti di origine interna o esterna, sorsero e pur oggi sorgono movimenti social-religiosi nei quali i rispettivi gruppi sociali o etnici esprimono il loro malessere, la loro insoddisfazione per il presente e l'ansia di rinnovamento. In questi movimenti essi proiettano la speranza e l'attesa di una pronta e radicale trasformazione delle condizioni generali di esistenza, sia fisiche che sociali e psicologiche".

Questi i titoli dei capitoli del libro: Movimenti religiosi nativisti dell'Africa; il Peiotismo; Movimenti profetici americani; Movimenti profetici melanesiani; Movimenti profetici polinesiani; Movimenti profetici dell'Indonesia e dell'Asia.

Il metodo seguito da Lantemari nella ricerca si basa da un lato sul metodo storico come inteso da Benedetto Croce, dall'altro sulle considerazioni e gli studi inerenti le culture e le religioni popolari di Antonio Gramsci ed Ernesto De Martino e ancora, infine, sullo studio della religione nella condizione coloniale dell'antropologo e sociologo francese Georges Balandier.

Valerio Petrarca in un suo saggio così ben sintetizza: "Se è vero che la maggior parte delle pagine di Lanternari è dedicata ai movimenti religiosi d’interesse etnologico connessi con il colonialismo di età contemporanea, è anche vero che le comparazioni si muovono con riferimenti concepiti su scala mondiale, lungo una cronologia che va dal profetismo ebraico, alla diffusione del cristianesimo nell’Occidente romano, fino agli esiti del missionarismo cristiano nelle colonizzazioni di età moderna. La tastiera di corrispondenze che permette di comparare morfologie religiose così diverse e situazioni storiche così distanti, dal punto di vista cronologico e geografico, si serve di due nozioni tra loro articolate. Esse non sono rese esplicite da Lanternari, ma sono distinguibili nelle sue pagine. Si tratta della nozione che fa capo a Gramsci (il folklore magico-religioso come filosofia implicita delle classi subalterne) e quella che fa capo a Geoges Balandier (la «situazione coloniale»)".

venerdì 19 aprile 2024

Degli amanti non degli eroi, di Daniele Mencarelli


Storia d’amore e Lux Hotel sono i due poemetti - entrambi introdotti da una “didascalia” utile a collocarli nello spazio e nel tempo nonché a dar loro corpo nell’immaginario del lettore - che compongono questo libro. 

Nel primo la scena è per Gabriele, sedicenne vitale e impetuoso, per Anna, ragazza di vertiginosa bellezza, e per il loro incontro: 

Ciao, / bizzarro caso vuole / che mi ritrovi all’uscita della scuola / con il migliore degli sguardi sfoderato, Ciao, / ripeti con le labbra / senza che voce si presenti / mentre non so quale tesoro / cerchi tra le rughe dell’asfalto […] Non vedi gli occhi che ti spolpano / le mani lunghe sul punto d’afferrare / da pescatore che issa la sua preda”.

Daniele Mencarelli, Degli amanti non degli eroi, Mondadori 2024

La recensione si può leggere per intero su Mangialibri, al link Degli amanti non degli eroi | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

venerdì 12 aprile 2024

Bufalino, di Emanuela Da Ros

Pietro Zavattini, un ragazzino di incontenibile verve, ogni pomeriggio va a casa di nonna Giacoma che non ci vede affatto bene e fatica a decifrare i caratteri del giornale. Il suo compito è quello di leggere alla nonna le notizie, tutte. Politica, economia, sport, cronaca sono argomenti che interessano molto la vecchia signora, ma poco o nulla Pietro che, tra l’altro, non ama leggere. La nonna, però, per convincere il nipotino, fa una promessa allettante: in cambio del suo impegno gli darà una paghetta settimanale. Inizia così la carriera di lettore di Pietro, all’inizio un fatto di semplice interesse economico, che successivamente si trasforma in interesse autentico nei confronti del mondo e del modo di raccontarlo della carta stampata. Un evento memorabile nella vita di Pietro, il cui principale divertimento è sempre stato, in passato, quello di raccontare notizie inventate, false e del tutto improbabili, soltanto per far stupire i suoi compagni di scuola. 

Emanuela Da Ros, Bufalino, Illustrazioni di Federico Appel, Parapiglia Editore 2023

La recensione integrale si legge su Mangialibri: Bufalino | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

mercoledì 10 aprile 2024

Futili arpeggi, di Antonio Spagnuolo

I draghi del passato si uniscono alle vive suggestioni del presente in questa raccolta di Antonio Spagnuolo dal titolo emblematico, che unisce l'arpeggio - il modo cioè di eseguire un accordo musicale suonando le note in rapida successione anziché tutte insieme - con la fugacità di ciò che dura un solo giorno e poi svanisce, come certe febbri di breve durata e dalle cause ignote.

Poesie in armoniosa successione e sentimento del veloce mutare delle cose caratterizzano questa raccolta di Antonio Spagnuolo in cui l'inconscio si lega alla memoria e i versi in un "eterno scorrere a mezz'aria/ [...] si affollano/ nel canovaccio di sottile incisione" (Rapinando alfabeti).

Scrive, tra l'altro, Carlo Di Lieto nel suo denso saggio finale "L'inconscio e l'agnizione dell'oltre nella poesia di Antonio Spagnuolo": "L'inconscio del dettato poetico di Spagnuolo si esprime per immagini e ciò comporta sempre un ripiegamento psicologico, per esplorare tutto quello che è rimasto allo stato di latenza".

Fiabeschi draghi, gli stessi che popolavano la fantasia bambina del poeta, tornano a rivivere nel presente, ma in un'età che non è più quella dei giochi e delle fiabe: "Il repertorio è complice/ e si accende alle ciglia/ nella malia vigliacca del trascorso./ Astute venature tracimano il passato/ e catturano draghi inferociti" (Draghi).

Tra passato e presente, la mente, come l'oceano, "avvolge sponde/ tra le onde dai roventi clamori", mentre il tempo umano riduce il cosmo a sua misura e "piega l'universo in cominciamenti". Anche quando emergono nitidi frammenti di momenti preziosi, l'idillio non regge, si sbriciola e si frantuma: "Precipita la sera/ nell'incerto bagliore della luna/ e un grillo mi trafora/ spezzettando l'alfabeto dei sogni" (Una rosa).

Antonio Spagnuolo, forte della sua lunga militanza poetica, della sua intensa familiarità con la poesia, con questi "Futili arpeggi" ci offre versi essenziali e musicali insieme, incastonati tra la ricerca di un'armonia perduta e il travaglio del presente, nel quale il verso è insieme specchio del profondo e salvezza dell'io. 

Antonio Spagnuolo, Futili arpeggi, La Valle del tempo Editore 2024 

mercoledì 3 aprile 2024

A chi smeraldi e a chi rane, di Bianca Pitzorno

Bianca Pitzorno, scrittrice, traduttrice e autrice televisiva dalla lunga e felice carriera ha pubblicato circa settanta libri tra saggi, biografie, romanzi per adulti e per ragazzi. Tutti sono ancora in commercio e vengono ancora letti con diletto da tanti ragazzi, ormai nipoti dei primi fans della scrittrice. Nella prefazione a questo suo A chi smeraldi e a chi rane Pitzorno scrive: “Le pagine che state per leggere raccontano degli animali con i quali ho avuto a che fare nel corso della mia vita; una serie di aneddoti sui rapporti di amicizia e spesso di grandissimo affetto che ci hanno unito”. Non si tratta però solo di animali domestici, batuffoli di pelo e coccole come i (memorabili) gatti, ma anche di creature poco propense a ricambiare gli abbracci: il coccodrillo Valentino, la tartaruga sempre in guerra con la bambinaia, il rospo che appare ogni sera accanto al papà, un pipistrello, dei pappagalli e tre mitiche rane, Griselda, Greta e Allegra, ma anche anatre, colombi e civette. Una fauna complessa e multiforme, dunque, è questa, raccontata, con tono a volte affettuoso a volte umoristico, come ospite del pianeta Terra, alla pari con gli esseri umani con i quali condivide spazi e destini.

La recensione si legge per intero su Mangialibri, al link: A chi smeraldi e a chi rane | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

Bianca Pitzorno, A chi smeraldi e a chi rane, Bompiani 2023