lunedì 24 luglio 2023

Lettera a una professoressa, dei ragazzi della Scuola di Barbiana e di Lorenzo Milani.

Barbiana è un piccolo agglomerato di case, frazione del comune di Vicchio del Mugello, in Toscana. Negli anni Sessanta del Novecento è difficile da raggiungere perché manca una strada carreggiabile. Gli abitanti, soltanto un centinaio, sono poveri contadini. A Barbiana, in una casa parrocchiale priva di acqua e luce, arriva don Lorenzo Milani, in punizione, ma non domo. Raccoglie attorno a sé i ragazzini della minuscola frazione affinché abbiano, in parrocchia, una scuola degna di questo nome e non debbano essere sempre respinti, come Gianni, il cui ennesimo insuccesso scolastico offre lo spunto per la redazione della Lettera a una professoressa, testo collettivo scritto dagli alunni sotto la supervisione di don Lorenzo. La domanda fondamentale che muove tutta la riflessione dei ragazzi è: perché i ragazzi di paese collezionano insuccessi a scuola, perché vengono sempre bocciati? Vengono percorse le storie di Gianni e Sandro, respinti dalla scuola ufficiale. Sandro, quindicenne ripetente, classificato come “cretino”, a Barbiana si appassiona a tutto...

La recensione integrale si legge su Mangialibri, qui Lettera a una professoressa | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

Edizione Oscar Mondadori uscita per il centenario della nascita di Lorenzo Milani


domenica 23 luglio 2023

Partire, di Paolo Pezzaglia

Questo volume offre ai lettori tutte le poesie di Paolo Pezzaglia. Alla più recente raccolta, Partire (2007-2017), si uniscono le precedenti, non più reperibili in commercio, ma presenti in diverse biblioteche: L'imbuto rovesciato (1956-1990), Le rughe della luna (1990-1996), Il malincanto (1996-2005). Osserva Giuseppe Conte nell'introduzione che Pezzaglia è "devoto alla poesia in una sua maniera originale, intensa e duratura, vicina allo spirito mitomodernista" e prosegue notando che le poesie del nostro sono piene di anima e piene di mito, ma anche di realtà, di città, di creatività e di lavoro. Colpisce e resta nella memoria, unica come un istante indelebile, ferma come un'icona, "San Michele", la seconda lirica di Partire, che inizia così: "Nuvole di temporale grosso/ nel cielo lombardo.// Dalla bergamasca tuona/ e lampeggia sulla Brianza:/ già ci raggiunge/ con un turbine di grandine dura/ il gelido risucchio/ del torrente Lambro/ [...]". Nulla di idilliaco in questo paesaggio e tuttavia in quelle due parole, "cielo lombardo", avvertiamo l'eco di una tradizione letteraria illustre e consolidata, un respiro ampio che viene da lontano. Colpisce ancora, poche pagine più avanti, "San Babila", che si apre con immagini estremamente efficaci: "È a San Babila che ancora batte/ il cuore stanco di Milano.// Nella sghemba piazza scalena/ sta in disparte la chiesa/ come la signora impoverita/ che per decoro sulla pietra/ del suo sagrato vuole morire./ In questi versi vediamo la chiesa, la donna e la città affratellate dal cuore che batte, stanco. E l'edificio e le pietre sembrano partecipare della stessa umanità della donna che ad esse, sfinita, si affida.

La Lombardia palpita e vive nelle poesie di Partire, e tuttavia si tratta di una Lombardia non chiusa in se stessa, ma che si apre al mondo, così come il poeta, per esperienza di vita e per attitudine mentale. La incontriamo nella lunga poesia "L'altrove" e nei suoi versi che descrivono il personale "film del mondo" di Pezzaglia. Scorrono qui le Americhe, "il grande ventre caldo/ della giungla africana" e i gelsomini del Maghreb, i venti della Mongolia, i presepi Hindu. Il segreto dell'altrove, suggerisce il poeta con un guizzo che ricorda Caproni, è nel ritorno: "la via di fuga è qui/ nella paziente ricerca/ di un equilibrio, attenti al/ respiro leggero del luminoso Dio"./

Nel saggio critico sulla raccolta L'imbuto rovesciato, presente nel libro, Francesco Solitario accomuna l'opera di Pezzaglia a quella dei poeti della "linea lombarda", in particolare a Risi ed Erba. Scrive Solitario: "È lo stesso sangue lombardo che circola nelle vene di queste atmosfere piene di nostalgie senza maschere, di lucida coscienza di sé e del mondo circostante: uomini straniati in una patria straniera". E confronta alcune liriche dei tre poeti "lombardi", sorprendentemente vicini nel descrivere le disincantate, quotidiane atmosfere di Milano d'inverno e non solo. Vicinanza di atmosfere, comunione di linguaggi, dignità alta della poesia che "è forse/ di chi non può più vincere" (in "Io Paolo Pezzaglia") ma è anche qualcosa che "salva la vita".

Paolo Pezzaglia, Partire, Prometheus 2018


Rêverie, di Rosalba Le Favi


Abbandono fantastico, come il titolo e il sottotitolo (Oscillazioni tra sogno e realtà) vogliono, in questa raccolta di poesie, la quarta, di Rosalba Le Favi, ma anche immagini di realtà, sia essa quella dei sentimenti che quella del tempo o dei luoghi. La silloge, dopo la dedica iniziale e alcune poesie alla madre, si compone di quattro sezioni: Di te le cose; Se ne va la sera; Il fiume del pensabile; Dedicate
Di te le cose annuncia sentimenti d'amore, cristallizza istanti preziosi, sottrae gli incontri all'oblio, offre significati al quotidiano: "Confluire nel senso/ delle cose/ prestante presenza/ annota riverberi/ amori/ capacità insonne/ ubriachezza di te/ che al mattino/ mi viene incontro./ Se ne va la sera evoca distanze e distacchi, dolori e nostalgie, sintetizzati nell'efficace immagine presente nella poesia che dà il nome a questa seconda sezione: Se ne va la sera/ indelebile forma/ più non duole la forza/ e di te il pensiero/ mi lacera l'anima./ Ne Il fiume del pensabile l'esistenza incalza, la mente ne svela la complessità e la bellezza, ma anche, spesso, il vuoto e l'effimero: "... qui non passa mai niente,/ passano solo strade deserte/ ragazzi che hanno voglia di bere/ e divorare la vita,/ passano le mosche stanche/ le altalene sospese/ i sorrisi tirati/ i pigiami addormentati." Come descrivere meglio, con velata ironia, il tempo inerte di certe giornate, di certe sensazioni? Dedicate ci parla di persone e dei luoghi significativi di una vita. Un esempio è "La casa delle bambole", lunga lirica che rievoca la Roma dell'infanzia della poetessa: "... si è aperta la porta al sole/ si è aperta la strada alla vita/ a passi lenti/ via Casalotti/ rimembranze d'infanzia/ curiosa al Caffè di sapere/ dov'è finito il capolinea/ dell'autobus che percorreva/ Casalotti incantata di prati". 
Incanti del sogno, disincanti della vita scorrono in questa raccolta, diversi e uguali, intrecciati e sciolti, fermi e mutevoli a ri-costruire la realtà nella poesia. 
Rosalba Le Favi, Rêverie. Oscillazioni tra sogno e realtà, New Press 2018

sabato 22 luglio 2023

La tribù degli alberi, di Stefano Mancuso

Laurin il Piccolo, vecchio e saggio albero, racconta la sua storia e quella del suo Paese, Edrevia. Qui vivono in pace, serenità e spirito di collaborazione cinque tribù: i Terranegra, creativi; i Gurra, seri e quasi impenetrabili; i Dorsoduro, alberi di scienza; i Guizza, mediatori ed equilibrati; i Cronaca, storici e raccoglitori di dati. La comunità di alberi è vissuta tranquilla per secoli, suddividendosi in modo equilibrato il territorio, ma da qualche tempo, si verificano alcuni squilibri tra le tribù, il più evidente dei quali è il diverso incremento demografico dei diversi gruppi. Laurin, venuto al mondo in una vasta radura sul limitare tra il territorio dei Terranegra, clan della sua amica Lisetta, e quello dei Cronaca, viene assegnato a questi ultimi, che sono i custodi della storia e della memoria di Edrevia ma il cui numero, da qualche tempo, è in calo: finalmente un nuovo Cronaca, dopo più di trent'anni! Chi meglio di lui potrà assolvere a un compito importantissimo, vitale per la sopravvivenza di tutta la comunità e cioè scoprire che cosa altera l'equilibrio e l'armonia delle tribù? Laurin non sarà solo. Lo accompagneranno Lisetta, Pino e alcuni Guizza specializzati nel ristabilire l'armonia ovunque venga perduta. Avvalendosi anche della ricchissima biblioteca-labirinto costruita nei secoli e descritta con arguzia e un pizzico di spirito protesta, là dove si osserva che il numero di libri consentiti per studio ai ricercatori è di soli tre esemplari salvo rare e ben documentate eccezioni. I giovani alberi si impegnano comunque nella ricerca con tutta l'anima e scoprono che l'origine degli squilibri insinuatisi nella loro comunità risiede nell’incremento di alcuni gas (il più diffuso dei quali è la CO2) che si accumulano nell'atmosfera. Questi impediscono alla Terra di raffreddarsi ed Edrevia, come tanti altri Paesi, si riscalda. I gas non hanno una causa naturale: sono, per la massima parte, generati dalle attività di altri esseri. I disastri che anche le loro comunità dovranno inevitabilmente subire, li indurranno a ridurre le emissioni? Le tribù degli alberi mettono subito in atto strategie efficaci per intervenire in questo senso, incrementando le nascite di nuove piante, ma gli altri esseri che faranno? 

La scoperta e la narrazione della crisi climatica costituisce il nucleo centrale del romanzo, che si snoda tra avventura fantasy e inoppugnabili dati scientifici. Gli alberi protagonisti descrivono agli umani i gravi problemi ambientali in cui tutte le creature sono immerse e suggeriscono che nessuno può ignorarli, né può risolverli da solo. Mentre i giovani alberi si dedicano con entusiasmo e ottimismo alle semine di nuovi esemplari, Abelia, la scienziata che studia da anni il problema delle emissioni, confessa loro di essere pessimista: "Ve lo dico nella maniera più semplice e piana possibile: la catastrofe climatica non dipende da noi, dipende dalle emissioni di gas prodotte da altri esseri, purtroppo dannosi [...] Sono fermamente convinti che l'intera storia dell'evoluzione sia esistita per giungere alla loro apparizione, e non concepiscono alcuna visione del mondo in cui non siano i migliori. Vorreste davvero convincerli? E' tempo perso".


  Stefano Mancuso, La tribù degli alberi, Einaudi 2022

venerdì 21 luglio 2023

Rachel Carson, di Eleonora Bellini

Rachel Carson è stata una grande scienziata e una grande scrittrice, ma è stata anche una bambina. Una bambina che, passeggiando con la mamma nei boschi e nelle campagne di Springdale in Pennsylvania, ha imparato ad amare le piante e gli animali, conosciuti anche grazie ai libri di mamma e al suo giornalino preferito. Incantata dalle meraviglie della natura e della parola, Rachel comincia a scrivere, fin da piccola, fiabe e racconti che vengono pubblicati e premiati. Decide allora di fare la scrittrice, ma poi all'università conosce una professoressa molto in gamba, cambia indirizzo di studi e si laurea in scienze naturali. Da quel momento i suoi libri non raccontano più fiabe, ma il mare, la sua forza, i suoi abissi, le creature che nuotano nelle acque, sorvolano le onde, rotolano nelle sabbie, popolano le coste. Il libro più importante di Rachel, un'opera che è stata capace di cambiare il mondo e di preservare vita e salute di tante creature, si intitola Primavera silenziosa e svela i pericoli dell'uso dei pesticidi come il DDT. Ma soprattutto rivela come tutto sia connesso sul nostro pianeta, terra, acqua, aria, erbe, piante, animali ed esseri umani: "L'uomo fa parte della natura e se fa guerra alla natura fa guerra a se stesso" affermava spesso Rachel. In questo libro si narrano la sua vita e le sue opere, ma anche tanto la sua infanzia, perché l'infanzia è seme e cuore dell'intera vita.

Così recensisce il libro Pino Boero nella rubrica del suo sito "I libri che ricevo": "La storia che Eleonora Bellini racconta è quella della scienziata statunitense Rachel Carson (1907 – 1964) che con molte pubblicazioni fra cui Silent Spring (Primavera silenziosa) mise in guardia dall’uso sistematico dei pesticidi e divenne in qualche modo antesignana del movimento ambientalista; avrei potuto inserire questo lavoro nella Divulgazione ma non l’ho fatto perché Bellini privilegia soprattutto il piacere del racconto e non indulge sulla dimensione didattico-conoscitiva che pure è presente: un buon esempio di come si possano raccontare vite e fatti storici non dimenticando il gusto per la narrativa".

Il blog Le letture di Adso pubblica un'attenta e approfondita recensione, concludendo così: "Il libro racconta la vita di Rachel Carson con grande delicatezza e semplicità. È un libro pensato per i bambini e i ragazzi più giovani ma è d’ispirazione per tutti. Sembra una favola per adulti, una storia d’impegno e, per certi versi, a lieto fine; invece è una storia vera con tanti insegnamenti! Dalla penna di Eleonora Bellini viene fuori una bellissima storia, nel rispetto della vita reale della protagonista, e dai risvolti poetici. Da leggere insieme ai nostri figli oppure da proporre come lettura a scuola: un ottimo modo per affrontare discorsi sulla natura e sul rispetto per l’ambiente che ci circonda!" La recensione si legge per intero al link: Rachel Carson - Le letture di Adso.

Recensione di C. Camicia su PAGINE GIOVANI 184/2023

Recensione al libro sul Blog ZEBUK: La recensione di Rachel Carson, Eleonora Bellini - ZeBuk - Il blog per gli appassionati di lettura

          Eleonora Bellini, Rachel Carson, Edizioni Il Ciliegio 2023. Illustrazioni di Giuseppe Guida.


La donna dalle cinque vite, di Alexandra Lapierre

Nel mese di dicembre 1892 Margaret Wilson, giovane e squattrinata donna irlandese, parte per l’Ucraina. È stata appena assunta come nanny per i figli del senatore Zakrevskij, giurista alla corte dello zar. L’impegno, che la terrà lontana dai suoi bambini per un anno, le frutterà uno stipendio utile per farli studiare. La previsione di Margaret, però, si rivela approssimata per difetto: resterà infatti all’estero per quasi cinquant’anni, che la legheranno in modo indissolubile alla bimba nata appena due mesi dopo la sua assunzione: Marija Ignat’evna Zakrevskaja, Baby Dear per la governante, Mura per il padre e gli altri familiari. 

Mura fu una donna eccezionale, visse, nel corso dei suoi lunghi anni, in Russia e in Germania, in Estonia e in Italia, in Inghilterra e in Francia, con libertà, intelligenza e coraggio. Fu a contatto con eminenti personalità del suo tempo e di lei si innamorarono Herbert George Wells e Maksim Gor’kij. Questo libro racconta la sua vita.

La recensione integrale si legge su Mangialibri, al link: La donna dalle cinque vite | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

Alexandra Lapierre, La donna dalle cinque vite, E/O Edizioni 2023. Traduzione di Alberto Bracci Testasecca 

martedì 18 luglio 2023

Il mondo si colora con te, di Rosalba Le Favi e Franco Bevilacqua

In una notte stellata e rischiarata dalla luce della luna, Nina, disperata perché non trova più la meravigliosa scatola di colori ricevuta in dono dal suo amico Ciuffodipepe, cammina, cammina fino al limitare della città, dove inizia il bosco. E nel bosco si perde. Le sembra allora che l'avere smarrito la sua scatola di matite colorate abbia fatto sparire ogni colore anche dal mondo, mentre attorno a lei, nel buio della notte, ogni cosa diventa sempre più nera. Nina ha perso l'orientamento. Come farà a uscire dal bosco e a tornare a casa? Verrà qualcuno in suo aiuto? E di chi è quella lucina che vola qua e là? Di una minuscola stella? Oppure di una gentile lucciola?
Tutte domande difficili alle quali la bambina non sa rispondere, tuttavia il lieto fine non mancherà.
"Il mondo si colora con te" è un delicato albo, scritto da Rosalba Le Favi, insegnante, scrittrice e giornalista, ed illustrato con tratto brillante e arguto da Alberto Bevilacqua, grafico, illustratore e giornalista che ricordiamo tra i fondatori del quotidiano La Repubblica. L'albo è uscito nel 2017 nella collana "Gli artisti raccontano" di Puntoacapo Editrice. Piacerà ai bambini più piccoli ascoltarne la lettura da parte di un adulto e piacerà anche a chi già si cimenta da solo nella lettura di testi semplici e brevi.

giovedì 13 luglio 2023

Il secondo piano, di Ritanna Armeni

Roma, 16 ottobre 1943. Il campanello del convento delle suore francescane di via Poggio a Moiano squilla ripetutamente. Suor Lina, la novizia, intenta a salvare i panni stesi dalla pioggia imminente, indugia, sperando che un’altra consorella si affretti ad aprire prima di lei. Ma nessuna si muove. Tocca dunque proprio a lei, che attraversa il giardino e finalmente corre verso il portone. Lo apre e si trova davanti, esitanti e un poco discoste dall’ingresso, sette persone: un uomo e una donna anziani, un ragazzo dall’aria spavalda, una bambina dalle lunghe trecce, un bimbo dal viso timoroso e i loro genitori. Li mandano le maestre pie Filippini di via delle Botteghe Oscure, presso le quali hanno trascorso alcune ore, nascosti, per sfuggire al rastrellamento operato dai nazisti al Ghetto. Suor Lina non sa che fare, la situazione è del tutto inedita per lei, deve chiedere alla madre superiora, dice, non può farli entrare senza il suo permesso. Ma qualcuno alle sue spalle la spinge da parte.

La recensione integrale si legge su Mangialibri al link Il secondo piano | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

Googol. Il coraggio di essere semplicemente tu, di Josep Lluís Badal

Googol non riesce più a sopportare tutte le domande assurde che gli pongono gli adulti: “Dove vai? Hai mangiato? Non hai fame? Quanti anni hai? Sei maschio o femmina? Ti piace andare a scuola? Dove vivi? Hai già fatto la cacca?”. Così, in una giornata nuvolosa, in cui le nuvole sono grandi come enormi piatti di panna, Googol decide di lasciarsi alle spalle la sua cameretta, il suo spazzolino e la sua città. Se ne va, lontano, a cercare un posto in cui nessuno gli faccia domande. I suoi genitori, che hanno altri tredici figli di cui occuparsi, non si accorgono della partenza di quella loro strana e originale creatura. Il suo nome, infatti, Googol se lo è scelto da solo, perché è il nome di un numero enorme, la potenza di 10 elevato a 100, un nome dalle infinite possibilità. Inizia così un lungo viaggio dai molteplici incontri.  

La recensione integrale si legge su Mangialibri al link Googol - Il coraggio di essere semplicemente tu | Mangialibri dal 2005 mai una dieta 

mercoledì 5 luglio 2023

Un canto di amore e nostalgia, antologia a cura di Eleonora Bellini

Nel 2022 si sono compiuti cento anni dalla nascita di Ariodante Marianni (in arte Ario), poeta, traduttore e pittore.

Versi per Ario, è l'iniziativa, voluta da un gruppo di amici, che, pur configurandosi come concorso letterario, si è posta principalmente l'obiettivo di rendere omaggio a Marianni poeta. Non una competizione, quindi, ma un luogo d'incontro che privilegiasse originalità, creatività, compiutezza di stile, memoria.

Questa antologia raccoglie le poesie premiate (Antonella Alberghina, Diego Baldassarre, Antonio Blunda, Americo Ceccucci, Rosa Di Martino, Valentina Ghelfi, Maria Lenti, Manrico Murzi, Mariagrazia Pelaia, Stefano Peressini, Vanni Pierini, Roberto Ripamonti), un testo critico sull'opera poetica di Marianni. Sulla quarta di copertina leggiamo:                       

L’eternità

tra il mio principio

e la mia fine

è un segmento,

un canto

d’amore e nostalgia,

quando il sole tramonta

e il mare a occidente

è fuso metallo luminoso.

La luce

leonardesca

affina i volti, innalza

terrestri ed infelici.


Un canto d'amore e nostalgia, LFA Publisher 2023