lunedì 5 aprile 2021

Amrita, di Banana Yoshimoto

Sakumi ha poco più di vent'anni ed è soddisfatta della sua famiglia, strana ma serena. Nella stessa casa vivono lei, la mamma, una giovane cugina studentessa universitaria, la migliore amica della mamma e, unico maschio, il fratellino Yoshio: "E' una strana combinazione, ma ci siamo adattate bene a questa specie di gineceo, e tutto sommato il nostro ménage mi piace. E poi la presenza di un bambino piccolo, come un cucciolo in giro per casa, ci raddolcisce e ci tiene più unite". Così riflette la ragazza, convinta che, anche se non ci sono legami di sangue, gli individui che vivono sotto lo stesso tetto finiscono per diventare una vera famiglia perfino più affiatata di alcune tra le famiglie fondate sui legami di sangue. La forte e rassicurante personalità della mamma funge da fattore di equilibrio per tutti e aiuta Sakumi a superare il trauma per la tragica morte della sorella Mayu, attrice bellissima che il successo non ha reso felice. A sua volta Sakumi diviene amica, confidente e sostegno per il fratellino Yoshio, bimbo di elevata sensibilità, forse dotato di poteri paranormali che si sente emarginato dai compagni e per questo rifiuta la scuola. Dopo una caduta dalle scale apparentemente banale, ma che le fa a lungo mancare la memoria, la ragazza impara a considerare il mondo attorno a lei con sguardo nuovo, a conoscere, riconoscere e accettare emozioni sconosciute o negate, prima fra tutte l'amore per Ryūichirō, scrittore, viaggiatore ed ex compagno della sorella. Una lunga vacanza a Saipan, la maggiore delle Isole Marianne Settentrionali, insieme a Ryūichirō e la conoscenza con Saseko e Kozumi, una coppia di amici che ha scelto di lasciare il Giappone per vivere nell'isola, contribuisce alla nascita in Sakumi di una consapevolezza nuova, fatta di apertura verso gli altri, di fiducia in se stessa e nel futuro, senza tuttavia farsi troppe domande sulla vita che, solo apparentemente uguale e monotona, continua a scorrere giorno dopo giorno, regalandole una convinzione tenera e inedita: "che l'uomo abbia dentro di sé qualche cosa di piccolo, fragile, tremante, che ogni tanto ha bisogno di un po' di cura, di un po' di lacrime".


Banana Yosimoto, Amrita, Feltrinelli UE 1999.

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