Nella
collana «La scrittura nel Cinquecento» di Salerno Editrice, diretta
da Antonio Ciaralli e Paolo Procaccioli, sono uscite nel 2019,
raccolte in un unico volume, due edizioni anastatiche commentate:
Opera del modo de fare le littere maiuscole antique, con
mesura de circino, et resone de penna di
Francesco Torniello, curata dagli stessi Ciaralli e Procaccioli, e
Operina da imparare di scrivere littera cancellarescha di
Ludovico degli Arrighi, a cura di Claudia Catalano, Martina Pazzi e
Danilo Romei.
A "ciaschuno
amator de uirtu:& auidissimo del polito scriuere", cioè
ai virtuosi della scrittura regolata rispettosa dei modelli antichi,
si rivolge Francesco Tornielli da Novara, "scrittore
professo" cioè esperto calligrafo, del quale nessuna
notizia certa è rimasta, se non questo breve trattato che riguarda
il modo di tracciare le "lettere maiuscole antiche".
L'opera persegue la bellezza della scrittura, quella bellezza che,
secondo i canoni classici, è costituita da armonia e proporzione,
perfettamente calcolabili e riproducibili, e si rivolge espressamente
agli addetti del mestiere. Il Tornielli applica ai suoi modelli
regole matematiche, ispirandosi al canone vitruviano applicato
all'alfabeto. Ciascuna lettera si inserisce in un quadrato perfetto
nel quale si trova "la rasone di tutte le lettere. Ma sapia
che quando se dira uno puncto; se intendera la nona parte de tutto lo
quadro". Una lettera dopo l'altra, Francesco Tornielli
mostra e insegna ai professionisti della scrittura le regole della
perfezione calligrafica. Purtroppo di lui, oltre a quest'opera che
vide la luce a Milano nel 1517 per Gottardo Da Ponte, non conosciamo
nulla, come notano i curatori del libro, dopo avere effettuato
numerose ricerche nelle raccolte archivistiche e bibliotecarie
novaresi nelle quali, al momento, non sono reperibili sicure tracce
identificative del calligrafo Francesco.
Ben più
ampia fu la fama di Ludovico Degli Arrighi, copista ed editore, del
quale sono ampiamente note attività e biografia. Nato intorno al
1490 a Cornedo Vicentino, Ludovico pubblicò il primo prontuario di
calligrafia nel 1522 a Roma, dove fu scrittore di brevi apostolici
almeno dal 1520 al 1523. L'opuscoletto riprodotto nel nostro volume è
composto di 16 carte e si rivolge a un pubblico di non
professionisti, che desidera imparare a “scrivere
littera corsiva, o sia cancellaresca”.
Le due opere
ebbero fortune editoriali molto differenti. L'opera del Tornielli
conobbe solo la stampa del 1517, quella del Degli Arrighi, invece, fu
spesso ripresa e studiata, come notano i curatori nella Premessa,
a proposito dei diversi destini
dei due autori studiati: "... quello dell'oscuro
novarese Francesco Torniello, autore unius
libri e presto sconosciuto ai suoi stessi concittadini, e
quello del vicentino Ludovico Degli Arrighi, che nella Roma dei papi
Medici fu un campione celebrato dell'arte della scrittura, tanto
nella sua realizzazione manuale che in quella a stampa".
I due brevi trattati e i relativi commenti potranno riscuotere l'interesse non solo degli studiosi o
dei curiosi della storia della paleografia, della calligrafia e della
stampa, ma anche di tutti coloro che desiderano comprendere ogni
aspetto dell'orizzonte culturale in cui si mossero il pensiero e la
pratica del Rinascimento.
Trattati di scrittura, Salerno Editrice 2019
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