Parole
e cose reca
come sottotitolo materiali
di lettura e di lavoro e
si compone di 3 volumi per il secondo ciclo della scuola elementare
(oggi primaria). Finito di stampare nel 1976, appare oggi, a oltre
quarant'anni di distanza, ben più che un libro di testo. Si tratta
di un progetto ricco e completo che contiene informazione,
creatività, poesia, narrativa, storia, giornalismo e teatro,
dedicato a bambine e bambini tra otto e undici anni, senza
bamboleggiamenti, senza sottovalutazione delle loro capacità di
analizzare e comprendere e con tanto rispetto. Si tratta anche di uno
specimen di biblioteca ideale e universale destinata a chi vive l'età
della crescita, della formazione e dei primi sguardi, anche critici,
sul mondo, per proseguire poi, con quei libri, fino all'età adulta. Basta dare
un'occhiata agli autori antologizzati, per esempio nel volume
destinato alla classe terza: Piaget, Garcia Marquez, Arpino, Rodari,
Calvino, Petter, Gianini Belotti, D.
Thomas, Malcom X, Frassineti, Machado, S. Liberovici, Gramsci,
Scabia, Arguedas, Morante, Neruda, Bulgakov, S. Saviane. I centri di
interesse sono, per questa classe: le parole, le parole per
descrivere, la fantasia, i gesti, i segnali, il gioco, il teatro, le
immagini, i suoni, gli animali. Tutti i sensi e tutta l'esperienza di
vita propri dell'infanzia entrano in gioco, anche con il teatro, la
musica e l'arte, non certo elementi secondari nella crescita e nella
possibilità di esprimersi. Per esemplificare che nulla è
impossibile da imparare per nessuno, viene dato spazio a molti testi
di scolare e scolari delle scuole elementari di diverse città
italiane. In questa prima fase del percorso si propone a docenti e
discenti un centro di interesse fondato sulla comunicazione e sui
vari tipi di linguaggio: realtà, fantasia, gesti e gioco, immagini e
suoni.
Il
volume destinato alla quarta classe procede approfondendo il vissuto
di ogni persona umana: i sentimenti, il sentimento religioso, i
rapporti familiari, i rapporti di amicizia, la scuola, il lavoro sono
i centri di interesse. Le scrittrici e gli scrittori anotologizzati
sono gli stessi presenti nel precedente volume, a cui si aggiungono
E. L. Master, S. Esenin, J.R. Jiménez, Ginsberg, Sanguineti per la
poesia, ma anche Pavese, Vittorini, T. Moro, Voltaire per il
sentimento religioso; e poi ancora Tostoj, Fenoglio, Lodi, Dolci per
la narrativa. In questo volume viene analizzata la realtà
individuale e sociale in cui l'esperienza dei bambini si svolge e si
plasma: gioie, paure, affetti, famiglia, scuola, lavoro e società
sono presenti nei testi antologizzati e negli spazi proposti per
l'espressione individuale di ciascuna bambina o bambino che leggono.
Il
terzo volume, quello per la quinta classe, approfondisce
ulteriormente il discorso mostrando come, talvolta, la parola possa
esprimere una realtà distorta, oppure possa manipolare,
condizionare, opprimere. Narrano qui, tra gli altri, B. Brecht e
Andersen, Gramsci ed Eco, Borges e Dickens, Montale e Buzzati, D. Fo
e Volponi. I centri di interesse sono complessi e adatti a porre le
fondamenta di un solido osservatorio sul mondo e la storia, come sono
e come potrebbero essere: parole che nascondono cose, scienza non
neutrale, dalla parte delle donne, dalla parte degli oppressi,
alienazione, forme di oppressione, violenza di tutti i giorni, lotta
di liberazione, trasformare la realtà.
I
libri citati nella bibliografia costituiscono, a volerli radunare anche in età adulta e più matura, una biblioteca contemporanea
essenziale e imprescindibile, seria e attraente, insieme.
Parafrasando Rodari, è sicuramente "difficile fare le cose
difficili", ma non impossibile. Si può (poteva) farlo,
quotidianamente, a scuola con entusiasmo, creatività, curiosità e
anche rigore, consapevoli del fatto la strada della vita e del sapere
si trova e si intraprende da piccoli e che ciò si presenta come
difficile può essere anche bello. Se questo percorso si poteva
trovare, allora, nei libri di scuola per le elementari perché oggi
non lo si trova più o emerge raramente? Perché oggi i mentori di un
percorso di letture sono spesso improbabili gnomi o grigie
streghette, strambi animaletti antropomorfi o mostriciattoli
"umanizzati"? Qualcuno me lo saprebbe spiegare?
Parole e cose, Nicola Milano Editore 1976, voll.3
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