Amid suona il violoncello del suo maestro e ne è fiero. Suona bene e con grande passione, mentre il maestro lo ascolta in silenzio. Ma a un tratto alcuni militari entrano, sprezzanti di quella musica e del suo armonioso messaggio, e arrestano l'uomo. Salutandolo, il maestro di musica affida il violoncello al ragazzo: "Non separartene mai!". Quando, tempo dopo, anche Amir è costretto, insieme a tante altre persone, a lasciare il suo Paese, il violoncello si imbarca con lui verso la libertà. Quello, però, non è un viaggio di piacere e succede che Amir e il suo prezioso strumento, a un certo punto del difficile ed estenuante percorso, vengano separati. Riuscirà il ragazzo a ritrovarlo e a fare musica in libertà?
Questo albo illustrato narra la storia di una tra le numerosissime persone costrette a fuggire dalla propria terra sia in cerca di libertà che per salvare la propria vita da guerre, soprusi, carestie. Narra attraverso un testo semplice ed essenziale e attraverso splendide illustrazioni che rendono magistralmente non solo l'aspetto esteriore del giovane protagonista, ma anche il profondo del suo animo: sentimenti, paure, tristezze, speranze, sollievo e, infine, gioia.
Scrive l'autore nella nota finale: "Oltre al musicista Amir, negli ultimi anni c'è purtroppo un numero incredibile di persone costrette a fuggire dalla fame e soprattutto dalla mancanza di libertà". Nella storia di Amir c'è quella di tutti loro.
L'albo, un piccolo oggetto d'arte, non è adatto solo ai bambini ma a tutti, specialmente in questo momento storico e in questo mese dell'anno in cui ricordiamo la nascita di un bambino che, 2020 anni fa, fu costretto a fuggire con suoi genitori dalla nativa Palestina all'Egitto. E che continua a farlo insieme a tutti gli oppressi.
Fuad Aziz, Il violoncello di Amir, Matilda Editrice 2018
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