lunedì 20 luglio 2020

Arcorass-Rincuorarsi, di Maria Lenti


Arcorass nel dialetto urbinate significa rincuorarsi, quel sollevarsi dallo scoramento, dalla stanchezza o dalla delusione, che ridona forza e lucidità. Anche il lettore non urbinate non troverà difficile la lettura di queste poesie e scoprirà molto di cui rincuorarsi lui stesso in questa raccolta nella quale dialetto di Urbino e lingua italiana convivono, giocano, dialogano per raccontare un percorso di vita che si delinea limpido di coerenza e di passione. Passione per la poesia e la letteratura, ma anche passione politica e civile emergono da questi versi, esperti eppure spontanei, colti eppure spigliati, acuti e non privi di ironia. Urbino è la città di Maria Lenti, la culla e lo spazio della sua personale storia di vita, degli affetti presenti e di quelli perduti, dei passi quotidiani, degli spazi accoglienti e familiari, del sole e della neve. Città delle origini e del cuore, Urbino è anche città di grande storia, di letteratura, di arte e illustri studi. Chi vi nasce e vi trascorre la vita, non solo li conosce, ma li assorbe e li porta in sé, elementi profondi dello sguardo e del pensiero quotidiano, panorami della mente. Naturale bellezza. E naturali nascono in Arcorass i riferimenti e le citazioni di poeti amati (Leopardi, Foscolo, Pascoli, Ovidio, Shakespeare, Ungaretti, Rilke, Montale, Cardarelli, Caproni, Whitman), compagni di viaggio fedeli, interlocutori di un dialogo profondo.
La raccolta è introdotta da una nota tecnica di Sanzio Balducci, docente all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” che illustra alcune caratteristiche peculiari tipiche del dialetto urbinate, appartenente al gruppo delle lingue galliche. In chiusura, l'appassionata postfazione di Manuel Cohen approfondisce temi ed elementi e suggerisce percorsi di lettura.
Eccovi, a titolo di esempio, la prima delle tre poesie eponime

Arcorass 1

arcorass vol dì rincuorarsi
di più e meglio
secondo contesto cadenza intonazione
liberarsi dalla stanchezza
dalla noia dalla fatica
uscire all’aria da una stanza al chiuso
alla fine di un convegno noioso
di un infinito elenco penoso
lasciare alle spalle una pesantezza
un amore senza più mordente
una relazione incomunicante
incontrare una persona cara
avere un corpo vicino dopo l’amore
un bacio sfiorato sulle labbra
riparare dal freddo dell’inverno nella casa calda
dall’afa estiva al fresco dello studio
scorgere la luce nel buio di un inghippo
tenere al collo le braccia di un bambino
giungere alla fine di un lavoro lungo
terminare un impegno gravoso
salutare una persona creduta in collera
spegnere la tv e il tumf-tumf di musica in un bar-pizzeria
ascoltare il silenzio della notte
dormire un sonno giusto
fresca me so’ svejata
tutta arcorata 

E felice sia chi leggerà l'intera raccolta.

Eleonora Bellini

Maria Lenti, Arcorass, Puntoacapo Editrice 2020

 

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