"Non si tratta soltanto di bambini turbolenti" avverte Helène, la mamma "Sono bambini speciali. A lei, che ha conosciuto solo la pace, sembreranno degli extraterrestri, questi piccoli Ebrei, nati uno nel '40 e l'altro nel '42, che hanno trascorso la prima infanzia senza conoscere il loro padre. David aveva solo un anno e mezzo e Benjamin non era ancora nato quando mio marito fu deportato ad Auschwitz".
Ora che, dopo il ritorno di Samuel dal lager, la famiglia si è di nuovo riunita, i genitori, tanto occupati dal lavoro, hanno necessità di qualcuno che si occupi dei bambini, qualcuno che vegli su di loro come farebbe una sorella maggiore. Wanda ha raggiunto il suo scopo, quello di conoscere da vicino la comunità ebraica, le donne, gli uomini e i piccoli che i nazisti avevano impietosamente destinato allo sterminio. E subito l'intesa con i Finkelstein è buona, i legami con i bambini sono appaganti e affettuosi. Tuttavia ogni tanto Wanda sparisce per qualche giorno, si assenta e poi ritorna, senza dare spiegazioni. Qual è il suo segreto?
Joffo, autore, tra l'altro del famosissimo Un sacchetto di biglie (vedi anche qui la recensione), narra ancora una volta una storia di fratellanza umana, di conversione interiore, di pacificazione nella giustizia su un tema sempre dolorosamente attuale. E il suo consueto stile che unisce emozione, riflessione e sorriso avvince e conduce saldo e veloce attraverso le pagine. Purtroppo il romanzo, nel momento in cui scrivo, non è disponibile in lingua italiana.
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