sabato 13 giugno 2020

RODARI IN BIBLIOTECA 4. I bambini e la poesia




''Nelle poesie dei bambini troviamo questi momenti d'incanto, di tenerezza e anche di dolore, l'insieme dell'esperienza esistenziale. E' vera poesia? Noi diciamo di sì'' scriveva Mario Lodi nel contributo intitolato ''Cambiare il mondo banale in luogo fantastico'' e inviato per il Quaderno n. 4 (1987) dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Borgomanero che usciva in quel maggio, a cura di Eleonora Bellini, a conclusione di un intenso periodo di laboratori di poesia, tenuti durante tutto l'anno scolastico alla biblioteca ''Achille Marazza''. Ai laboratori di poesia in biblioteca, tenuti dalla stessa curatrice, parteciparono le bambine e i bambini delle scuole elementari della Città e di sedici Comuni del Sistema Bibliotecario del Medio Novarese, istituito appena due anni prima, quasi un migliaio di scolari, dunque.
Una selezione di circa 200 poesie fu esposta in mostra e un'ulteriore selezione fu pubblicata nel quaderno omonimo che, oltre e sopra la città e la provincia, propose ai lettori anche brevi ma intensi contributi di Roberto Denti e Mario Lodi, maestri veri per chi scrive e per tutti.
Ma perché poesia in biblioteca? Non sarebbero potute bastare le bibliografie, le proposte di lettura, i bollettini? In quel momento no. In quel momento si dovevano cercare i lettori e ricucire i rapporti con le scuole, specialmente con quelle dell'obbligo. Questo si doveva fare, come notavo allora - e vale ancora – con modalità e in una prospettiva che intendesse ''il libro come compagno oltre l'istruzione d'obbligo, oltre i doveri scolastici, proponendo un libro amico, un libro simpatico approdo di ricerche e di scoperte tutte personali''. Un libro che sappia divertire, accarezzare e che diventi solo nostro, che giri in noi tra testa e cuore. Gianni Rodari, nato a Omegna, a pochi chilometri da Borgomanero, l'autore della ''fantastica'', delle filastrocche nuove, allegre e profonde insieme, era l'ispiratore del nostro lavoro, era lo scrittore che ci restava accanto. E poi chi altro meglio di Roberto Denti e di Mario Lodi avrebbe potuto confortarci nel cammino?
Partirono i laboratori, fiorirono le poesie, tutte rigorosamente scritte in biblioteca durante i laboratori (unico intervento dell'adulto consentito la correzione dell'ortografia).
Cosa scrivevano i bambini in quel lontano anno scolastico 1986-1987? Che cosa avevano ispirato alcune poesie d'autore, Rodari in primis, ma anche Formentini, Garcia Lorca, Scialoja, Majakovskj, Éluard lette loro in apertura del laboratorio?



L' ALBERO di Alessandro recita

Io fiorisco con tanti colori

sono libero nell'aria

ma tutti i bambini dispettosi

mi tolgono sempre le braccia



e LA NUVOLETTA di Enrica

La nuvoletta rosa

vola nel cielo spensierata,

ma poi incontra una tempesta

che la rabbuia lesta lesta.



LE FARFALLE di Ambra si conclude con un grido profondamente rodariano, ma non solo

Le farfalle volano libere

nell'aria

le farfalle volano verso

la libertà.

Le farfalle gridano contente

''W la libertà''.



ARCOBALENO di Stefania scopre che una cosa piccina può essere specchio di una grande

In un cesto c'era

una mora

e un fiorellino

di tanti colori

Tanti colori

in quel bel cestino

che sembrava

un arcobaleno.



SERA di Enrica ripropone parole e immagini antiche

E viene la sera

s'ode soltanto

il canto dei grilli,

il fruscio delle foglie,

l'acqua che scorre.

E la luna

sembra una palla d'oro

lanciata lassù dai bambini.



E così proseguendo, fino alla proposta finale di una bibliografia di libri di poesia per bambini disponibili alla biblioteca dei ragazzi o presenti tra i libri circolanti della biblioteca centro rete di sistema, una settantina di titoli, in quegli anni. Tre musicisti disegnati da un collaboratore generoso ed entusiasta, il maestro Mauro Maulini, e ispirati a Gelsomino nel paese dei bugiardi di Rodari coloravano il quaderno.

In esergo, come testo ispiratore del lavoro di tutti, IL CALAMAIO di Gianni Rodari



Che belle parole

se si potesse scrivere

con un raggio di sole.

Che parole d'argento

se si potesse scrivere

con un filo di vento.

Ma in fondo al calamaio

c'è un tesoro nascosto

e chi lo pesca scriverà

parole d'oro

col più nero inchiostro.



Ma c' è ancora qualcuno, ditemi, che sa che cosa sia un calamaio?


(C) Eleonora Bellini

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