domenica 23 novembre 2025

Immagini di Carlo Dionisotti, di Carlo Carena e Giovanni Tesio

Il 23 novembre 2010 l'Università del Piemonte Orientale inaugurò con un Convegno a cui presero parte Carlo Carena, Claudio Marazzini, Alessandro Barbero, il Centro Studi "Carlo Dionisotti" per lo studio della geografia letteraria. Carlo Dionisotti, nato a Torino nel 1908, si laureò nel 1928 con una tesi sulle Rime di Pietro Bembo. Negli anni dal 1937 al 1941 fu segretario del «Giornale storico della letteratura italiana»Legato agli ambienti torinesi vicini a Giustizia e libertà, nel dopoguerra si trasferì a Oxford e Londra, dove rimase, come docente universitario, per il resto della sua vita e dove morì nel 1998. Dionisotti tuttavia fu fortemente legato alle sue radici piemontesi e periodicamente tornava, sempre con piacere alla casa di Romagnano Sesia, "quell'angolo del Piemonte, in cui si sentiva radicato [...] la presenza nella casa avita, nelle vie da lui percorse, nel ricordo vivente di chi l'ha conosciuto e incontrato in una misura domestica, schietta e dunque naturale" (C. Carena in Carlo Dionisotti. Atti del Convegno di Romagnano Sesia del 20 settembre 2008, p. 11).

Questo agile volumetto, introdotto da Carlo Carena e arricchito da un contributo di Giovanni Tesio intitolato I "Piemontesi" di Carlo Dionisotti ripropone la figura e l'opera del grande critico letterario rivolgendosi soprattutto alle più giovani generazioni e, in special modo, agli studenti e ai ricercatori di quella università. Fa seguito ai due saggi introduttivi un'ampia documentazione per immagini che ripercorre l'itinerario di vita e di studi dello studioso, dagli anni infantili e giovanili a Torino, agli studi, all'impegno politico, all'insegnamento a Londra, alle opere, dalla più nota, Geografia e storia della letteratura italiana (1967), fino alla raccolta degli Scritti sul fascismo e sulla Resistenza  (2008). 

In occasione della sua scomparsa, scrisse Maria Corti (La Repubblica del 23/271998): "Dionisotti è uno di quegli intellettuali che hanno sempre guardato l'Italia passando la frontiera... L'estero ha lasciato un segno in loro, nel loro modo di guardare noi che siamo in Italia, e lo ha lasciato anche in noi, nel nostro modo di vedere in loro doti nuove, prima fra tutte l'ironia, così poco presente nel nostro retorico Paese. [...] c'era nel suo modo di parlare, in un seminario, in una conferenza, una forza e una freschezza che sortivano dalla sua aristocrazia intellettuale che era una forma di nobiltà. Oihmè, sempre meno maestri in Italia". 

Immagini di Carlo Dionisotti, Interlinea 2010, cur. R. Cicala

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