Quest'opera in due
volumi a cura di Giancarlo Majorino offre un panorama
della poesia italiana nel primo trentennio del secondo dopoguerra
(1945-1975) ponendosi, come "un'antologia diversa, che rifiuta
le regole della corporazione letteraria e riporta poesie, riviste,
correnti e contro correnti, gruppi e singoli scrittori nel movimento
della realtà. La circolazione dei testi poetici e la ricezione del
lettore proletario sono spregiudicatamente collocate all'interno
della lotta di classe, nel tentativo di rapportare bellezza,
espressione della verità, rivoluzione". Fu una poesia, questa,
nata in anni densi di progetti, tra fermenti e utopia, all'insegna di
quella speranza - talvolta quasi incredula che il mondo potesse
intraprendere una strada nuova, di uguaglianza, di partecipazione
attenta, senza prevaricazioni, senza arroganza - eppure e tuttavia,
sempre speranza viva.
Nel primo
volumetto, che reca come sottotitolo "Il dopoguerra; gli anni
della guerra fredda", leggiamo poesie di poeti "già
operanti" come Saba e Ungaretti, Quasimodo e Gatto, Sereni e
Solmi, Bertolucci e Luzi. Seguono "testi neorealisti" di
Giorgio Piovano, Luigi Di Ruscio, poeti oggi quasi dimenticati, e di
Rocco Scotellaro. Eppure "Canzone del 14 luglio" di Piovano
esprime "adeguatamente ciò che fino ad allora non figurava nel
possibile poetico" come vita e rapporti tra compagni. In Di
Ruscio troviamo "un coraggioso e coatto impegno a ragionare, a
lottare, a non cedere".
Nella
seconda parte del volume, dedicato agli anni della guerra fredda
incontriamo le pagine di "Officina", rivista che uscì tra
il 1955 e il 1958. I redattori erano Leonetti, Pasolini e Roversi, ai
quali si sarebbero aggiunti, in una fase successiva, Fortini, Romanò e
Scalia.
Il secondo
volume, che si riferisce agli anni dal 1968 al 1975, ha come
sottotitolo "Il miracolo economico e il centro sinistra",
collocandosì così nel cuore della vita politica e culturale della
quotidianità italiana del tempo. Vi sono inseriti e commentati i
poeti della neoavanguardia, Sanguineti, Porta e Zanzotto; sono citati
e analizzati gruppi, riviste e testi di opposizione marxista con
riferimento alla poesia, tra questi spiccano le opere di Fortini,
Pagliarani, Trasanna, Di Ruscio, Majorino, e l'attenzione a riviste
mitiche come "Quaderni piacentini", "Rendiconti",
"Angelus novus". Nella seconda parte del libro sono
antologizzati testi e poeti più recenti, sempre con riguardo al
periodo dal 1968 in poi, ricco di idee, progetti, ribellioni:
Morante, Rossi, Giudici, Risi, Bellezza, Neri, Cucchi, Trasanna,
Brugnaro, Raboni.
L'indagine
su un trentennio di poesia che non può essere né dimenticato né
ignorato, e trentennio forse sotto la cenere mai spento, si offre a lettori vecchi e nuovi in quest'opera venuta da lontano e
disponibile per la lettura in numerose biblioteche italiane.
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Poesie e realtà '45 - '75, a cura di Giancarlo Majorino, Savelli 1977 |