Medico
a Francoforte, Kurt conduce una vita agiata e tranquilla insieme alla
moglie Jessica. Ma quando la donna si toglie la vita per una banale
mancata promozione al lavoro, precipita nella disperazione. Hans, suo
caro amico, ricco industriale da tempo dedito a beneficenza a favore
degli ultimi della terra, lo invita ad accompagnarlo sulla sua barca
a vela fino alle isole Comore, dove ha preso vita un progetto
umanitario da lui finanziato. Ma, al largo della costa somala,
l'imbarcazione viene attaccata dai pirati e i due vengono rapiti.
Inizia cosi' un tremendo, devastante viaggio attraverso l'Africa.
Un'Africa spossata da poverta' e malattie, da violenze e crudelta',
affamata e desertica, feroce e tenace ma anche estremamente tenera e
ricca di speranza. Un' Africa continente che per la maggior parte
degli Europei non esiste. Distrattamente infatti essi ascoltano le
notizie riferite dai telegiornali, faticando spesso a visualizzare
sulla carta geografica i Paesi e i conflitti di cui si parla, i
drammi delle popolazioni che ne sono vittime. Il rapimento precipita
Kurt e Hans, il benefattore, dentro questa realta', realta' vera e
vissuta non piu' soltanto brevemente raccontata. I guerriglieri che
hanno rapito Hans e Kurt vivono in estrema precarieta' e
reagiscono con inaudita ferocia contro chi si oppone loro, avendo
smarrito la via che, diretta a giustizia e uguaglianza, li aveva
fatti reagire, al momento della loro scelta di ribellione. Sono ormai
soltanto sbandati in fuga. Lo realizza il giovane Blackmoon, che fa
osservare a Joma, il suo capo, spietato gigante: Non ti posso piu'
seguire Joma, perche' non so dove mi stai portando. Quando mi guardo
alle spalle non vedo niente di quello che eravamo un tempo. Non sono
orgoglioso della strada che abbiamo percorso...
Kurt
attraversa l'esperienza della prigionia con rabbia e orrore, riflette
sull'ingiustizia della sorte nei suoi confronti e non la comprende.
La disperazione lo invade nonostante l'incontro con due persone
innamorate dell'Africa, Bruno, un francese che da molti anni ha
scelto di vivere in quel continente, abitando non nelle residenze di
lusso ma nelle citta' dei poveri, ed Elena, giovane dottoressa della
Croce Rossa. Anche al rientro in Germania Kurt continuera' a vagare
smarrito in un dedalo di giornate senza speranza, fino a quando non
comprendera' che il demone che lo tormenta sta dentro di lui, lo lega
al passato, lo invischia in eventi ormai chiusi. Ricorda la parole di
un saggio, vecchissimo guerriero che aveva combattuto la invasione
italiana di Mussolini riscuotendo onorificenze e riconoscimenti,
e che ora giace immobile in un giaciglio poverissimo: Sei triste.
Non devi. Solo i morti sono tristi perche' non possono piu'
rialzarsi...
Kurt trova
la forza per rialzarsi, rinasce, si scopre vivo e pronto a iniziare
una nuova vita nella quale l'Africa sara' presente.
Yasmina Kadra (Mohammed Moulessehoul), L'equazione africana, Marsilio 2012
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