lunedì 23 ottobre 2017

Poesia in musica 2

Sogno

"Mare di sabbia e poi mare nero
un filo di luna guida la barca
conduce a terra, disvela il vero:
che il sogno s'infrange quando si sbarca"

L'uomo nero vestito d'amaro
cercava riposo, cercava riparo.

Quando raggiunse la stazione
non una panca, non un cartone.

L'uomo nero andò alla fontana,
carezzò l'acqua, si lavò il viso
e la donna di pietra gli fece un sorriso.

L'uomo nero alla gran cattedrale
Su questi gradini non dormirò male”
disse e si stese sul marmo bianco:
carezze di luna lungo il suo fianco.

Col miele in bocca si aperse il mattino.
Si alzò l'uomo nero e riprese a fuggire,
camminò strade e stretti sentieri,
leggero il fardello dei suoi pensieri.
Ritornò indietro, alla riva del mare,
entrò nell'onda sereno e leggero.

La bianca spuma brillò perle al suo nero.

Fu così che ai piedi del faro mai spento
salpò l'uomo nero col favore del vento.


Questo è il testo di una filastrocca (di speranza e nostalgia, di solitudine e meraviglia), nata nel 2012, che divenne due volte canzone nel corso degli anni.
La prima, in sordina e con il titolo assai descrittivo "L'uomo nero", ad opera di Royston Vince, musicista inglese cultore della lingua italiana, che ci lavorò nel 2015 in forma privata  e solo quest'anno l'ha ripresa e pubblicata sul web; la trovate qui, decorata da una mia foto di circa quindici anni fa: You tube.
La seconda, che ha portato anche all'edizione di un CD e di un video, è dovuta al coinvolgente entusiasmo di Stefano Panzarasa, che, in una sola estate, l'ha musicata e diffusa. Il video delle versione acustica è su You Tube (SOGNO), ma non è il solo: sempre su you tube potete ascoltare anche una bella versione arrangiata con i contributi preziosi di Dario Stabile e di Roberto D'Ambrosio, che hanno interpretato a fondo, attraverso inserti musicali, il vissuto del protagonista del nostro sogno. Per farlo, cliccate qui Sogno, con arrangiamenti .
Infine, del CD vedete le caratteristiche nell'immagine.


Che altro? Una considerazione sul Caso, che non sempre vive di intrecci crudeli, ma offre anche qualche serena radura, come nel caso di questo lavoro, incontro e invenzione di più creativi intorno a un progetto ri-scoperto quasi per caso e subito condiviso.

© Tutti i diritti riservati a Eleonora Bellini, Stefano Panzarasa, Dario Stabile, Roberto D'Ambrosio e Silvia Caligari

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