lunedì 30 ottobre 2017

Fondare biblioteche

"Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire." Così scriveva Marguerite Yourcenar ne Le memorie di Adriano. Come tutti i grandi vedeva oltre, oltre le mode, oltre le contingenze. Avvertiva il futuro. Sì, perché l'inverno dello spirito  può essere individuale e abitare nel cuore del singolo ma diviene particolarmente gelido e minaccioso quando è l'inverno di una società, di una nazione, di un'epoca. E l'inverno della cultura, tanto più gelido e oscuro quanto più viene negato, pare proprio incombere sul nostro tempo. Però ci sono le eccezioni, a volte mirabili. Una ne ho incontrata, felicemente e inaspettatamente, proprio due giorni fa, a Torre Orsaia, piccolo borgo del Cilento, nel quale ha preso vita l'estate scorsa, nell'antico palazzo Vassalli, una biblioteca esemplare per più di un motivo. Innanzitutto per la sede, rinnovata, ampia, funzionale, bene illuminata ed accessibile a tutti, grazie a spazi per bambini e giovani, stanze riservate alle associazioni culturali - prima fra tutte L'Università Popolare del Cilento -  e ad attività per gruppi di anziani, un'ampia sala per convegni. La ricca dotazione libraria è stata catalogata on line (OPAC SBN), elemento fondamentale affinché un fondo librario possa essere conosciuto e consultato (I dati della biblioteca nell'anagrafe delle biblioteche italiane), l'orario di apertura è ampio, considerato il fatto che si tratta di un comune che conta poco più di 2.000 abitanti e che la struttura vive grazie al volontariato. Non pensate, però, a volontarie passive, che si limitano ad aprire le porte in attesa degli eventuali utenti. Le volontarie di Torre Orsaia sono informate, determinate, molto attive e ben formate avendo frequentato corsi su libri, cataloghi, letture. Grazie a tutto questo, hanno potuto elaborare un ricco programma per far vivere la biblioteca in tutte le sue potenzialità, fortemente sostenute dal sindaco Pietro Vicini che, convito, afferma: "La biblioteca è uno spazio che certamente diventerà il punto di ritrovo e il fulcro della vita sociale fino a costituire un volano per l’arricchimento della comunità.’

Concludendo, dunque, possiamo affermare con Isaac Asimov: "Auguri per la nuova biblioteca, perché non si tratta semplicemente di una raccolta di libri. Si tratta di una nave spaziale che porterà fino agli estremi confini dell’universo, di una macchina del tempo che porterà in un remoto passato e in un futuro lontano, di un insegnante che ne sa più di ogni essere umano, di un amico che divertirà e consolerà  e, soprattutto, di un ponte verso una vita migliore, più felice e più utile".

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