Albert Camus, citoyen du monde è il titolo di una interessante mostra - tenutasi dal 5 ottobre 2013 al 5 gennaio 2014 alla Bibliothèque Méjanes di Aix en Provence in occasione del centenario della nascita dello scrittore - e del catalogo che ne perpetua il ricordo e la disponibilità nel tempo. Depositaria del Fondo Albert Camus, la Biblioteca Méjanes ha reso omaggio allo scrittore le cui opere sono entrate nel mito per molti, nei più diversi luoghi del mondo. Sintonia per il pensiero di un intellettuale che desiderava "una vita libera per ognuno e giusta per tutti"; e viva, ragionevole speranza.
Nella presentazione del catalogo i curatori (Sophie Doudet, Marcelle Mahasela, Pierre-Louis Rey, Agnès Spiquel, Maurice Weyembergh) sottolineano che "Il mondo è una città nella quale potrebbero coabitare uomini liberi e uguali. Mostrare in Camus il cittadino del mondo significa sottolineare il suo legame con la natura, la sua sollecitudine per il presente e per l'avvenire, la sua generosità nei confronti degli altri, il suo rifiuto delle frontiere, il suo acuto senso della fratellanza universale. Noi abbiamo voluto renderlo intensamente presente attraverso documenti, foto, testi" .
Suddiviso in dieci capitoli, tanti quante le sezioni dell'omonima esposizione, il libro ci offre un ritratto completo di Camus uomo, scrittore, giornalista: luoghi, amicizie, mestieri, giochi, linguaggio, guerra, storia, pensiero "du midi", amore, regno sono i titoli dei capitoli, ricchi di illustrazioni vive, suggestive, spesso rare, e di citazioni.
"E' vero che i paesi mediterranei sono i soli nei quali io possa vivere, che amo la vita e la luce; ma è anche vero che il tragico dell'esistenza assedia l'uomo e che la parte più profonda di lui gli rimane legata" (da un progetto di prefazione per Il diritto e il rovescio).
"Se dovessi scrivere qui un libro di morale, avrebbe cento pagine e 99 sarebbero bianche. sull'ultima scriverei: ( dai Carnets).
"Molti tra di noi non avevano ben compreso gli uomini del 1914. Siamo più vicini a loro, adesso, perché sappiamo che si può fare una guerra senza consentirvi. Sappiamo che a un certo punto estremo della disperazione, nasce l'indifferenza e, con lei, il senso e il gusto della fatalità" (da La guerra, settembre 1939).
Albert Camus, citoyen du monde, Gallimard 2013
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