Il romanzo è ambientato nella Parigi mitica dei primi anni Sessanta. Una giovane donna, Louki, al secolo Jacqueline Delanque, è fuggita dalla sua vita precedente, fatta di un marito assicuratore e da una vecchia madre. Ora, in un bistrot del Quartiere Latino, la donna in fuga vive al centro di una rete di relazioni con i clienti abituali. La sua storia è ricostruita a più voci attraverso il racconto di personaggi diversi, uno studente, un détective, la protagonista stessa e un suo vecchio amante. L'organizzazione frammentaria del racconto delinea a perfezione l'indole della "fuggitiva".
Si delinea il ritratto della donna e si delinea insieme quello della città, effervescente e malinconica insieme, nella quale il futuro è aperto e promettente, e tuttavia vive ancora il ricordo doloroso e tangibile degli anni del collaborazionismo. Accanto a quello del fuga, il tema della storia e della sua incomprensibilità per i viventi è un elemento fondamentale dei romanzi di Modiano, scrittore ebreo francese con antenati italiani, insignito ieri del premio Nobel per la Letteratura 2014 per "l'arte della memoria grazie alla quale ha evocato i destini umani più incomprensibili e svelato il mondo dell' occupazione nazista".
Una citazione che, come un brevissimo lampo, fa luce sulle tematiche del romanzo:
“Gli ho chiesto data e luogo di nascita di quella Jacqueline Delanque. E anche la data del matrimonio. Aveva una patente di guida? Un impiego regolare? No. Aveva ancora dei parenti? A Parigi? In provincia? Un libretto di assegni? Mentre mi rispondeva con voce triste, annotavo tutti quei particolari che sono spesso i soli testimoni del passaggio di un essere vivente sulla terra. A condizione che un giorno qualcuno ritrovi il taccuino a spirale su cui sono stati annotati con una scrittura minuta e poco leggibile come la mia”.
“Gli ho chiesto data e luogo di nascita di quella Jacqueline Delanque. E anche la data del matrimonio. Aveva una patente di guida? Un impiego regolare? No. Aveva ancora dei parenti? A Parigi? In provincia? Un libretto di assegni? Mentre mi rispondeva con voce triste, annotavo tutti quei particolari che sono spesso i soli testimoni del passaggio di un essere vivente sulla terra. A condizione che un giorno qualcuno ritrovi il taccuino a spirale su cui sono stati annotati con una scrittura minuta e poco leggibile come la mia”.
Patrick Modiano, Dans le café de la jeunesse perdue, Gallimard 2007; in italiano: Nel caffé della gioventù perduta, Einaudi 2010
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