Thomas, zaino in spalla e autostop, abbandona la California e parte a cercare quella vita che immagina possibile solo on the road. Attraversa tutti gli States e poi si imbarca per l'Europa. Vive un poco in Belgio, un poco a Parigi, conoscendo due ragazze e due amori. Ma di nuovo fugge, verso sud est. "In un'alba puntinata di umido" incontra Venezia, e non l'abbandona più. Il romanzo di Venezia e di Thomas si snoda attraverso le giornate dell'acqua alta ed ogni capitolo si apre con l'indicazione dell'ora e del livello dell'acqua: un fenomeno che i turisti considerano con divertimento, i veneziani vivono con rassegnazione e che si sta mangiando la città ed i suoi splendori. Il livello dell'acqua aumenta e preme su calli e palazzi e con lui aumentano la folla dei ricordi e gli affanni di Thomas, ormai uomo maturo, prematuramente vedovo e nonno controvoglia. Il lettore rivive insieme al protagonista i ricordi del passato - lavoro, amori, tradimenti, impennate di orgoglio, tristezze e malinconie - e urgenze del presente. Il presente, infatti, si fa per Thomas pressante nel momento in cui suo figlio esprime la volontà di trasferirsi con tutta la famiglia sulla terraferma: la vita a Venezia è divenuta difficilissima, la città è ormai ridotta a museo per onnivori turisti, l'acqua alta si mangia cantine cucine negozi, i veneziani dotati di buon senso se ne vanno. Ma Thomas non è d'accordo, non vuole e non può abbandonare Venezia, la patria che ha scelto, così mette in atto una plateale, fortissima protesta, nella quale elegge a suo alleato il nipotino africano, che fino a quel momento aveva trascurato. Protesta e consapevolezza, oltre che di sé anche del proprio ambiente, sono elementi nuovi nell'esperienza del nostro che in questa occasione, per la prima volta, "vede" il dolore della città oppressa dall'acqua alta - che l'incuria dell'uomo per l'ambiente ha generato - riflesso nel proprio dolore di uomo solitario giunto già oltre la metà della vita.
La protesta di Thomas non rimarrà inascoltata, i suoi concittadini prenderanno consapevolezza della necessità di salvaguardare Venezia con tutti i suoi abitanti, e per lui si aprirà una nuova stagione; perché, come recita lo striscione inalberato da un gruppo di ragazzi ispirati dal suo gesto, "I ricordi sono il nostro futuro".
Anna Pavignano. Venezia, un sogno, edizioni E/O 2012
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