martedì 25 marzo 2025

Niente draghi per Celeste!, di Nikolaus Heidelbach e Ole Könnecke,

Niente draghi per Celeste, recentemente e meritatamente insignito del premio Bologna Ragazzi Award 2025 nella sezione Comics Early Reader, è la riuscitissima e attraente opera di due tra i massimi autori tedeschi per l’infanzia, Nikolaus Heidelbach e Ole Könnecke. Heidelbach è autore di illustrazioni, fiabe, poesie e romanzi noti in tutto il mondo; Könnecke ha scritto magistrali e fortunate storie a fumetti. Questo albo esprime la perfetta collaborazione a quattro mani dei due autori: le pagine a sinistra, disegnate da Heidelbach, sono grandi tavole che illustrano i protagonisti delle “storie da brividi” narrate da Boris alla sorellina, mentre le pagine di destra, opera di Könnecke, raccontano a fumetti la speciale serata dei due bambini, il suo svolgimento e il suo epilogo. Il libro, che ha al centro il tema della paura, capace di affascinare come pochi altri l’immaginario infantile e di coinvolgerlo così tanto da sfidare i brividi e la tremarella che salgono lungo la schiena e fanno rizzare i capelli, propone diverse storie e personaggi, in un crescendo che, per la piccola protagonista, pare non essere mai abbastanza: nessun brivido nelle storie di Boris! 

Recensione completa qui Niente draghi per Celeste! | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

                       Nikolaus Heidelbach
Ole Könnecke, Niente draghi per Celeste!, Beisler 2024 
                                                          Traduzione di Chiara Belliti

Post scriptum: il 3 aprile questo fenomenale libro è insignito anche del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2025 - Migliore Narrazione per Immagine con la seguente motivazione: 

«L’albo di Heidelbach e Könnecke è divertente e sorprendente al tempo stesso, a suo modo geniale, caratterizzato da un doppio registro visivo che consente agli autori di sperimentare una forma di testualità ibrida e complessa, decisamente originale, fondata un affascinante dialogo tra linguaggi espressivi: il fumetto e l’illustrazione. La semplicità della storia narrata – con un fratello incaricato di prendersi cura della sorellina al posto dei genitori, dai vicini per una festa, e di metterla a letto – si trasforma una piccola avventura domestica, dove realtà e immaginazione, quotidianità e dimensione fantastica, trovano un punto di equilibrio perfetto dovuto all’incontro e allo scontro tra la vignette di Könnecke, frizzanti nei dialoghi e felicemente espressive nella delineazione dei caratteri dei fratelli e le tavole perturbanti di Heidelbach, dove le spaventose fantasie di Boris sono chiamate a fare i conti con l’irriverenza derisoria della piccola e indomabile Celeste. Un albo splendido sul piano strettamente narrativo e su quello visivo che tradisce una chiara visione d’infanzia da parte degli autori, capaci di coglierla con onestà e tenerezza, e di accoglierne e rispettarne tutte le complesse sfaccettature».

Evviva!

venerdì 21 marzo 2025

Cartevive, rivista dell'Archivio Prezzolini

Di Cartevive, rivista dell'Archivio Prezzolini della Biblioteca Cantonale di Lugano, trovate qui una precedente breve recensione: LE LETTURE DI DON CHISCIOTTE: Cartevive.  Veniamo ora al numero più recente (n. 66/2024), che pubblica, come sempre, informazioni variegate e importanti sui fondi conservati nell'Archivio ospitando contributi relativi alle nuove acquisizioni librarie e archivistiche, aggiornamenti sulle nuove edizioni, approfondimenti e studi sugli autori, trattazione di specifici argomenti di archivistica, letteratura, filologia, critica letteraria, storia, filosofia, musicologia prevalentemente del Novecento.

Questo più recente fascicolo esordisce con un editoriale intitolato "Fonte YouTube e copyright Wikipedia, le nuove frontiere degli archivi del futuro?" nel quale si segnalano i due atteggiamenti più diffusi in relazione all'utilizzo e/o alla pubblicazione di materiali sottoposti a diritto d'autore: l'uno di grande prudenza, l'altro di disinvolto utilizzo. Nota l'autrice dell'articolo, Karin Stefanski, collaboratrice scientifica dell'Archivio: "Difficile prevedere quale dei due atteggiamenti prenderà il sopravvento nell'angosciante (in)decisione se farci trasportare nel flusso dominante oppure tentare di opporre resistenza, con la speranza di trovare ancora, da qualche parte, un appiglio sicuro". Non ci resta forse che osservare e attendere?

Scorrendo l'indice, troviamo scritti di indubbio interesse: dai due testi del Fondo Zoppi dedicati alle valli ticinesi Bavona e Livizzana, all'inventario della corrispondenza del Fondo Angelo Casè (poeta, narratore e critico letterario); dalle lettere di Guido Ceronetti a Liliana Marchand, a un racconto e a un ricordo del filosofo e scrittore Paolo Facchi, a "Nobiltà del bibliotecario. Il diario di Francesco Barberi" a firma di Antonio Castronuovo. Su quest'ultimo mi soffermo brevemente, per comunanza e gratitudine professionale. Castronuovo ci offre qui, infatti, "un saggio dell'appassionata lettura di quel diario", a partire dai primi anni Trenta del Novecento, quando Barberi entrò in servizio a Firenze iniziando così la sua vita in stretta comunanza con i libri, non più dal punto di vista del lettore, però, ma "dall'altra parte". E subito nota, Barberi, che ci sono due modi di fare il bibliotecario: "L'uno è di chi si limita a eseguire, più o meno diligentemente, il lavoro assegnatogli senza preoccuparsi del resto; l'altro di chi non resiste al bisogno di allargare lo sguardo attorno a sé per vedere come vanno le cose in biblioteca, magari in più biblioteche, di approfondirle, discuterne coi colleghi, intervenire". Il suo modo di "stare in biblioteca" era naturalmente il secondo, il solo appassionante e corretto, a mio parere. Il solo capace di accrescere, nobilitare, elevare a fondamentale e indispensabile il servizio bibliotecario. Ne sono esempi, tra i tanti, la cura e il riordino dei cataloghi, uniformando le notizie riguardanti uno stesso autore o argomento e facilitando così la ricerca ai lettori; l'interesse per l'ordinamento e i cataloghi elaborati nella vita passata della biblioteca, la valorizzazione dei documenti e delle collezioni. Una vera e propria vocazione, dunque, perfino una missione, quella del bibliotecario come lo intese Barberi, "bibliotecario nel fondo dell'anima". Le sue Schede di un bibliotecario (1933-1975) furono pubblicate dall'AIB nel 1984.



giovedì 13 marzo 2025

Il borsellino della sirena e altre poesie, di Ted Hughes

In questo prezioso volume leggiamo otto libri di versi per oltre duecentocinquanta poesie, scritte durante trent’anni (1961 - 1993) e popolate da ogni genere di creature tra quelle che affascinano in modo speciale l’immaginario infantile. Nota Riccardo Duranti nell’introduzione che il poeta “riesce sempre a sorprendere, a spiazzare, a liberare, scacciando incubi e terrori reali, in virtù della forza di una sbrigliata comicità, fantastica ed esagerata. È un modo di fare poesia che accompagnerà Ted Hughes per tutta la sua vita, intrecciandosi al resto della sua produzione”. Hughes comincia a scrivere filastrocche e poesie per bambini nel periodo del suo matrimonio con la poetessa statunitense Sylvia Plath, durante il quale, dopo la nascita dei due figli Frieda e Nicholas, Ted sperimenta l’uso della fantasia, del gioco e della rima. Il matrimonio si conclude, com’è noto, con il suicidio di Sylvia, tragedia che segna a fondo l’animo del poeta. Durante tutta la sua carriera di Poeta Laureato della Corona britannica, Hughes non perderà mai né l’interesse né la pratica della poesia destinata ai ragazzi, dapprima ai suoi figli e proseguita poi nei successivi decenni. 

Questa edizione delle poesie di Hughes offre ai lettori italiani, adulti e ragazzi, due ulteriori elementi di valore: la brillante traduzione di Riccardo Duranti e gli esemplari, arguti disegni in bianco e nero di Raymond Briggs.

Recensione per intero qui: Il borsellino della sirena e altre poesie | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

Ted Hughes, Il borsellino della sirena, Mondadori 2024. Traduzione di Riccardo Duranti,
illustrazioni di Raymond Briggs




domenica 9 marzo 2025

090. Almanacco dei giorni ordinari e di festa, di Barbara Ferraro e Andrea Alemanno

090 oltre che il titolo del libro – primo di una serie – è anche il codice numerico che nella Classificazione Decimale Dewey in uso nelle biblioteche contraddistingue i manoscritti e i libri antichi e rari. Proprio quelli in cui si avventurano Caterina prima e poi anche Nino, alla ricerca di preziose parole da riscoprire e da preservare; parole da annotare con diligenza su un taccuino per salvaguardarne la memoria ad ogni costo. Però, a causa di qualche imprevisto o di movimenti maldestri, alcune pagine del taccuino si presentano parzialmente sbiadite e rovinate. Spetterà al lettore ricostruire le parti mancanti. Questo libro, infatti, oltre a proporre ai lettori la parte narrativa, riproduce fedelmente le pagine del taccuino, costituite da schede, con testo e immagini, dedicate ciascuna a una parola da salvare. Eccone alcune: sacripante, ramanzina, nequizia, orpello, gnomico, palmento e molte altre. Le parole presentano una doppia connotazione: nel “taccuino” le loro definizioni sono fantasiose, nell'appendice i giovani lettori potranno invece trovare il vero significato, quello che spesso sfugge ai “comuni mortali”. Un gioco, insomma, oltre che una storia.

La recensione si legge per intero su Mangialibri al link: 090 - Almanacco dei giorni ordinari e di festa | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

090, di Barbara Ferraro e Andrea Alemanno,
Albero delle matite editore 2022