venerdì 6 settembre 2024

Scaffale locale 13: Borgo Ticino, 13 agosto 1944

A distanza di ottant'anni si ricorda ancora la strage nazifascista compiutasi a Borgo Ticino il 13 agosto 1944. Era una tranquilla domenica d'estate, per quanto si poteva essere tranquilli in quegli anni oscuri di violenza e di guerra. Si attendeva, due giorni dopo, la festa patronale dell'Assunta quando si abbatté sul borgo la feroce rappresaglia, messa in atto dai militi nazisti e dalle camicie nere della X Mas, in seguito all'attacco partigiano a un convoglio tedesco, durante il quale furono feriti quattro militari. Nel borgo furono messi al muro dodici civili, giovani scelti a caso, alla cui fucilazione tutta la popolazione fu costretta ad assistere, vecchi e bambini compresi. In seguito il paese fu saccheggiato e messo a fuoco, nonostante i cittadini avessero versato in precedenza, per aver salva la vita e la casa, una cospicua cifra alla soldataglia nazifascista.

Durante gli otto decenni che ci separano da quell'eccidio, le amministrazioni comunali e la popolazione borgoticinesi hanno sempre ricordato e commemorato, ad ogni anniversario, anche in modo solenne, i dodici martiri del '44. In alcune ricorrenze, alle cerimonie pubbliche si sono aggiunte pubblicazioni dedicate al tragico evento di quel lontano mese di agosto. Ne diamo qui breve notizia.

1. ALBUM DELLA LIBERTÀ. Pubblicato dal Comune il 25 aprile del 1995, contiene testi di Mario Chinello, sindaco pro tempore, Diego Tessari, Beniamino Zianni, assessore alla cultura. A questi si uniscono una selezione di disegni degli scolari del paese; la cronaca della commemorazione del cinquantesimo anniversario della strage; la pièce teatrale Piazza Martiri 1944 scritta da Eleonora Bellini e rappresentata dalla Compagnia Teatro dei Passi di Guido Tonetti; il ricordo degli "altri martiri di Borgo Ticino". La presenza di questa pubblicazione, divenuta ormai molto rara perché le copie dell'album esistenti in municipio andarono distrutte durante l'amministrazione succeduta al sindaco Chinello, è attestata in sei biblioteche aderenti al Sistema Bibliotecario Nazionale.

2. BORGO TICINO. TREDICI AGOSTO è un volume edito in occasione del sessantacinquesimo anniversario dell'eccidio (2009), sempre pel Comune. È a cura di Eleonora Bellini e contiene scritti di Francesco Omodeo Zorini, Andrea Speranzoni, Fabio Valeggia. Omodeo Zorini, storico della Resistenza, era presidente dell'Istituto Storico della Resistenza di Novara in tempi fervidi di attività e di passione; Andrea Speranzoni era l'avvocato che seguì l'iter processuale per l'individuazione e la condanna dei responsabili della strage; Fabio Valeggia realizzò le interviste in video ai testimoni dell'eccidio ancora in vita. Segue una sezione antologica di diversi autori che scrissero in momenti diversi del 13 agosto: Enrico Massara, Pietro Secchia e Cino Moscatelli, Pina Ballario, Olga Piscitelli, i periodici "Il lavoratore" e "La campana di Borgo Ticino", "Il manifesto". Una ricca dosumentazione fotografica, una bibliografia, una filmografia e una sitografia concludono il libro. La presenza del libro è attestata in trentuno biblioteche del SBN; alcune copie si presumono ancora disponibili in Comune o alla Biblioteca Civica.

3. 1944-2014. Settant'anni dal 13 agosto. Il corso della giustizia e della verità. La pubblicazione uscì in occasione della sentenza al processo tenutosi presso il tribunale di Verona (17 ottobre 2012). A cura di Carolina De Nardo, contiene testi di Francesco Gallo, sindaco pro-tempore, Giovanni Orlando, Giovanni Cerutti, Maurizio Barbero, Nadia Negri Pizzini, Eleonora Bellini e una interessante documentazione fotografica. L'opuscolo risulta disponibile soltanto presso la biblioteca dell'Istituto della Resistenza di Novara.

Ultima importante citazione si deve all'esile, ma rarissimo e importantissimo album "... ricorda" pubblicato nel primo anniversario della strage a cura dell'Unione Donne Italiane di Castelletto Ticino. Vi leggiamo la narrazione dei fatti seguita dalla cronaca dell'affollatissima cerimonia commemorativa del 1946 durante la quale presero la parola Piero Fornara, prefetto della Liberazione, Giuseppe Bonfantini, provveditore agli Studi, Cino Moscatelli, comandante partigiano e poi ancora Giovanni Visconti, Lino Ferrari, Giacomo Caramella. La ristampa anastatica integrale dell'opuscolo è contenuta nell'Album della Libertà di cui sopra.


Nessun commento: