martedì 24 maggio 2022

Falò di carnevale, di Guglielmo Aprile

Questa silloge di Guglielmo Aprile si è classificata al primo posto al concorso Narrapoetando 2021. La giuria ha espresso giudizi di merito estremamente positivi, individuando, tra i temi fondamentali della raccolta "il civismo" (Riccardo Deiana), i rimandi filosofici (Colomba Di Pasquale), l'ironia (Andrea Biondi), la capacità di muoversi nel tempo (Ardea Montebelli). Falò di carnevale si compone di quattro parti che segnano, insieme, la percezione del individuale tempo e il concreto, personale cammino nel mondo: "Grande bluff"; "Cenere sulla fronte"; "L'albero della cuccagna"; "Scure del buio". 

Leggiamo "Guado", che bene coniuga senso di estraneità e trauma del reale: L'incrocio delle strade/ è una bocca di mantide,/ una ghigliottina in cui passa il vento.// Ci attende il guado; eppure a tempo perso/ ci intratteniamo storpiando i cognomi/ e ci facciamo gioco degli assenti.// Poi verrà per ognuno il turno di mostrare/ di cosa avrà riempito il proprio sacco,/ e rovesciandolo scoprirlo vuoto". 

Se nel corso degli eventi e della storia le persone comuni sono quasi sempre ridotte a fuscelli in balia del vento o della corrente, ben si comprende il disincanto e la disillusione che emergono in molti di questi versi. Un icastico esempio è nel finale  de "L'inventario dopo la piena": [...] L'universo// replica il gesto della betoniera/ e ha come asse/ un posto vuoto accanto a un uomo solo/.

Guglielmo Aprile, Falò di carnevale, Fara Editore 2021

2 commenti:

ANNA MARIA ha detto...

E' un bel pezzo ... l'ultima battuta è altamente significativa.

Eleonora Bellini ha detto...

è così