Questo interessante saggio bilingue trova la sua origine in un'approfondita intervista che l'autore fece a Biamonti nel 1997 e si concentra principalmente sui romanzi "Vento largo" e "Attesa sul mare", emblematici di temi e motivi dell'intera opera dello scrittore ligure. Nato nel 1928, bibliotecario alla Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia, Biamonti si consacrò alla letteratura solo dopo i cinquant'anni e fu subito notato da Italo Calvino. I romanzi di Biamonti, nota Aichmayr, nascono tra le gole e i terrazzi del Ponente ligure, a San Biagio della Cima, dove lo scrittore nacque e dove visse. Terra che è aspra e scoscesa, ma guarda verso mare e il suo infinito orizzonte, dunque terra aperta alla luce, alla meditazione, alla leggenda e al ricordo. Terra, anche, che aiuta a superare i confini e in qualche modo affratella i passeur e i profughi clandestini. L'autore a questo proposito nota che nella sua opera "Biamonti rimanda di nuovo all'utopia retrospettiva di una visione sul vecchio mondo. I rappresentanti di questo vecchio mondo sono i miti e i fragili" (p. 20).
Un intero capitolo è dedicato alla rappresentazione dello spazio e della luce nello scrittore ligure: la luce crea e plasma lo spazio, "apre la via alla trascendenza". E la luce (o la sua assenza) suggeriscono o dipingono sentimenti e moti dell'animo, così come il vento, altro elemento vivo e vivificante in Biamonti. E che dire del mare? Il mare è confine, nota Aichmayr, "ed espressione di molteplici passaggi: di luce e ombra, strettezza e ampiezza, presente e passato" (p. 34) e perfino tra vita terrena e trascendenza. Ma il mare è anche quel Mediterraneo che unisce i popoli, favorendo conoscenza e unione reciproche: il Mediterraneo dell'utopia più antica e più radicata. Importante è il capitolo dedicato all'influenza su Biamonti di Eugenio Montale, poeta ligure di straordinaria essenzialità e sagacia. Alla domanda se si senta vicino alla poesia di Montale risponde Biamonti stesso in un passaggio dell'intervista: "Sì, perché la lezione di Montale è una lezione di secchezza, di precisione, di lucidità, di parola corrosa dal salino, dal male e nello stesso tempo anche la lezione del male come legge severa, come la legge severa della vita" (p. 77).
Il libro, che si occupa anche dell'adattamento cinematografico di "Mare largo" ad opera del regista Ferdinando Vicentini Orgnani, è corredato da una suggestiva documentazione fotografica e da una bibliografia essenziale nonché dal testo completo dell'intervista effettuata dall'autore a Biamonti.
Michael Aichmayr, Francesco Biamonti poet der ligurischen Küste/ Francesco Biamonti poeta della costa ligure, Verlag Aichmayr 2013
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