venerdì 22 marzo 2019

Karl Marx, di Marcello Musto

A duecento anni dalla sua nascita, questo interessante saggio ripropone vita e pensiero di Karl Marx, filosofo, economista e umanista di vastissima cultura, restituendoci spazi di lettura e riflessione su elementi nuovi o trascurati delle sue opere, nonché su altri che la vulgata successiva alla caduta del muro di Berlino ha erroneamente etichettato come morti. Marcello Musto, invece, presenta Marx mettendo in rilievo, con argomentazioni approfondite, ma esposte con stile semplice e piacevole, elementi sinora trascurati dagli studiosi e dai divulgatori del filosofo tedesco. Un esempio è costituito dall'attenzione di Marx agli eventi e alla storia delle società extraeuropee. Citiamo solo la sua attenzione per la guerra di secessione americana, di cui Marx scrisse in diverse occasioni, notando come quella guerra non fosse tanto un conflitto di potere tra Nord e Sud degli States (questo aveva ritenuto Garibaldi, rifiutando l'invito del governo nordista ad assumere un posto di comando nel suo esercito), ma che la questione fondamentale di quel conflitto e la eventuale vittoria (o sconfitta) sarebbe stata o meno l'abolizione della schiavitù. Scriveva. infatti, in un articolo per il New-York Tribune "i popoli d'Europa sanno che una battaglia per la continuazione dell'Unione è una battaglia contro la prosecuzione del potere fondato sulla schiavitù - che in questo contesto la più alta forma di autogoverno popolare, realizzata fino a ora, sta dando battaglia alla più abbietta e vergognosa forma di schiavitù umana mai registrata negli annali della storia". Porre gli interessi dell'enorme massa di bianchi poveri del Nord al servizio dell'oligarchia schiavista sollecitando il loro desiderio di nuovi territori da colonizzare e prospettando che, grazie a questo, un giorno sarebbero diventati anche loro schiavisti, avrebbe prodotto, alla fine, una povertà e una schiavitù estreme della più ampia massa della popolazione. Lincoln, al contrario, mirava all'estinzione  della schiavitù (o almeno a un contenimento della stessa che, secondo le leggi economiche, ne avrebbe decretato l'estinzione). E Marx aveva ben compreso e spiegato questo elemento. E' superfluo sottolineare qui l'attualità di questa interpretazione e delle sue conseguenze pratiche.  
Nel libro si trovano molti altri elementi, tra i quali lo studio rivolto dal filosofo alle caratteristiche della proprietà comune nelle società precapitalistiche, la sua attenzione per l'antropologia e le scienze naturali, la stima che nutrì per le teorie di Darwin, lo studio dei cambiamenti in atto in Russia dopo l'abolizione della servitù della gleba, l'amore per i classici latini e greci che leggeva in originale, la letteratura e la poesia, la matematica che considerava passatempo e consolazione nei momenti difficili. Incontriamo, inoltre, in queste pagine, fatti della vita quotidiana della famiglia Marx, gli affetti, i lutti, la povertà, le amicizie e le antipatie, le malattie che tanto spesso colpirono i suoi familiari, l'amico Engels e lo stesso Karl, senza tuttavia mai minarne l'acume intellettuale e la forza morale. 
Musto sottolinea nella Prefazione che: "...determinante, al fine di una reinterpretazione complessiva dell'opera di Marx, è stata la pubblicazione della Marx-Engel- Gesamtausgabe, edizione storico critica completa delle loro opere. [...] Il nuovo scenario politico, seguito all'implosione dell'Unione Sovietica, ha anch'esso concorso a rinnovare la percezione di Marx. La fine del marxismo-leninismo lo ha liberato, infatti, dalle catene di un'ideologia sideralmente lontana dalla sua concezione di società".

Marcello Musto, Karl Marx. Biografia intellettuale e politica 1857-1883, Einaudi 2018.

Nessun commento: