sabato 23 novembre 2013

Il sole dei morenti, di Jean Claude Izzo

Quando gli addetti dell'ambulanza portano via il corpo di Titi, morto di freddo sotto una panchina della stazione del metro parigino di Ménilmontant, Rico capisce che è venuta l'ora di lasciare quella città. Il suo solo amico se n'è andato e l'inverno morde e uccide. Rico decide di partire per il Sud, per Marsiglia. Pensa: morire per morire, meglio morire al sole. Il viaggio attraverso la Francia d'inverno diventa per Rico anche il viaggio attraverso la memoria della sua vita: il fallimento del matrimonio, un figlio che non ha più il diritto di vedere, la perdita del lavoro. E' infinitesimale e spietato il gradino che ti fa precipitare da una vita "normale" al marciapiede, alle giornate passate a chiedere l'elemosina, alle notti trascorse nei ripari improvvisati che celano, nell'ombra delle città, i barboni. Di questo Rico è consapevole, lucidamente convinto e, nella presente svolta finale della sua vita, nemmeno troppo disperato. La disperazione ha preso altre vie, quella del fiato che fatica ad uscirgli dai polmoni, quella dell'alcol che gli rode le viscere e gli appesantisce il passo. Rico scende verso Marsiglia e spera di incontrarvi Léa, il suo primo amore. Ma stare al mondo non è semplice e certi incontri, preziosi e profondi, non si ripetono. E poi, come sarà ora Léa? Quella fanciulla bruna e sognante dovrebbe essere ora una donna di cinquant'anni: la nozione del tempo trascorso si affaccia alla mente di Rico e tuttavia la sua mente la respinge. L'immagine della fanciulla è indelebile, immutabile nel ricordo. Rico capisce: "Sarà più facile per chi morirà per ultimo. Perché avrà già perso tutto". 
Per scrivere questo romanzo, il suo ultimo, ritenuto dalla critica il suo capolavoro, Izzo si documentò a lungo sulla vita quotidiana dei senza fissa dimora, degli emarginati, dei barboni, delle prostitute povere, degli immigrati recenti. Di tutti coloro che vivono nell'ombra e al cospetto dei quali si distoglie lo sguardo o si tace.

Jean Claude Izzo, Il sole dei morenti, E/O

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