venerdì 11 maggio 2012

Il pensiero di Immanuel Kant, di Pietro Chiodi

Questo è un vecchio libro, del 1974. Fa parte dei "Classici della filosofia", pubblicati da Loescher Editore di Torino, libri di prezzo contenuto (questo volumetto costava L. 3.300, iva compresa) e formato tascabile. Li si leggeva come introduzione agli esami dell'università o per ricerche e relazioni al liceo. E' organizzato in sei capitoli: L'epoca della critica; Possibilità, fondamenti e limiti della conoscenza umana;  Morale e religione; Arte e natura; Politica e storia; La pedagogia.
Pietro Chiodi (1915 - 1970) fu filosofo di ispirazione esistenzialista, docente a Torino dopo un'intensa partecipazione alla Resistenza nelle formazioni di "Giustizia e libertà" e dopo aver conosciuto la prigionia e la deportazione.
Chiodi così conclude l'introduzione alla sua antologia di scritti kantiani: Una volta restituito il pensiero di Kant a quel "secolo dei lumi", a quell' "epoca della critica", che egli rivendicò come propri ed alla cui chiarificazione concettuale diede un contributo determinante, la figura stessa di Kant viene in primo piano come quella di un  "filosofo di mondo", lontano da ogni pedanteria, "pronto allo scherzo, all'arguzia e all'umorismo, e la cui indagine "valorizza tutto e tutto riconduce ad una spregiudicata conoscenza della natura e del valore morale degli uomini", secondo il ritratto di Herder, che lo ebbe a maestro. Sotto questo profilo acquistano particolare importanza anche le dottrine kantiane concernenti la vita politica e la storia, e prendono un significato nuovo le sue concezioni pedagogiche. Filosofia e pedagogia non sono per Kant teorizzazioni astratte e contemplative, ma gli strumenti più validi per quella uscita degli uomini dallo stato di "minor età" in cui consiste il significato ultimo dell'impegno filosofico (pp. XXIII-XXIV). Ed anche il significato ultimo dell'essere individui pienamente umani e pensanti, in ogni situazione di vita.
Il libro, ovviamente, non è in commercio, ma si trova in molte biblioteche. Merita una lettura, come viatico in un'epoca così poco onesta e razionale quale è quella che stiamo vivendo.

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