Chiuderà fra pochi giorni la mostra Costumes d'enfants, miroir des grands al museo Guimet di Parigi. Un agile opuscolo, supplemento della rivista artabsolument, e un ricco catalogo (qui ne riproduciamo le copertine) illustrano l'inedita e coinvolgente esposizione di abiti e di altri capi di abbigliamento infantile (cappellini, bavaglioli, calzette, babbucce...) delle società asiatiche antiche. La mostra propone aspetti poco noti dell'arte tessile asiatica tradizionale, ma soprattutto rivela al visitatore occidentale significati culturali, rituali, sacrali presenti nell'abbigliamento infantile orientale - naturalmente per quanto riguarda le classi privilegiate di quelle società. I capi esposti testimoniano le usanze ancestrali della Cina e dell'India, fino a quelle della Corea, del Pakistan, del Giappone e offrono a chi li guarda un tripudio di colori, di raffigurazioni realistiche o stilizzate, di filati luminosi come le sete, preziosi come gli ori, fatati come gli specchi. La mostra costituisce anche l'omaggio del museo a Krishna Riboud, appassionata collezionista di tessuti orientali, "...che nel suo appartamento dell'avenue de Breteuil a Parigi stabilì la sede dell'associazione per lo studio e la documentazione dei tessuti asiatici" ricorda Aurélie Samuel, responsabile della mostra, in un'intervista.
La presentazione in francese, corredata da immagini di qualità, capaci di rendere con fedeltà le caratteristiche degli oggetti riprodotti, si può leggere qui http://www.guimet.fr/costumesdenfants/01-presentation.html: un'occasione di visita virtuale per chi è lontano e non può recarsi a Parigi entro il 24 gennaio.
Costumes d'enfants, miroir des grands. Hommage a Krishna Riboud, supplemento di artabsolument, trimestrale, Paris 2010.
Costumes d'enfants, miroir des grands. Hommage a Krishna Riboud, catalogo della mostra, Edizioni RMN, Paris 2010
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