mercoledì 29 ottobre 2008

Quello era un uomo che la verità...

"Io invece, stamattina, ho creduto fosse sincero: che non sapesse niente di più di quello che ha detto, che non ricordasse..."
"Ti è parso sincero, in confusione, quasi mortificato dal fatto di non poter dire di più, di non poter ricordare meglio... Ma quello era un uomo che la verità non la diceva nemmeno su quello che aveva mangiato a pranzo o sull'orario dei treni. Sistematicamente. E se ha detto quello che ha detto, fingendo come per te, non per me, ha saputo fingere, uno scopo doveva averlo di certo. E sai che ti dico? Molto probabilmente lui non ha visto niente: si è inventata quell'impressione, ha finto di avere quel vago ricordo, in base a un calcolo che avrà immediatamente fatto, di fronte alla ricostruzione che noi stavamo facendo... Poco fa io ti ho detto che stamattina mi era venuto il dubbio che l'avvocato sapesse. Stavo sbagliando: l'avvocato non sapeva niente. Ma appena ha afferrato che, stando alla sinistra di Michelozzi, qualcosa poteva aver notato, ha calcolato che dicendo di avere avuto quell'impressione, di qualcuno che si fosse insinuato tra lui e Michelozzi, quel qualcuno, conoscendolo, avrebbe fatto di tutto per fermare la sua memoria; di tutto, cioè per compensare in favori e denaro il suo silenzio, come tra loro usano..."

Leonardo Sciascia, Todo Modo, 1974, pagg. 83-84.

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