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in questi racconti il commissario Kostas Charitos, costretto ad
indagare anche in tempi di corona virus e di quarantena. Chiuso in
casa, deve collegarsi con l'ufficio mediante computer, videochiamate
e riunioni virtuali; tutte cose che gli sono estranee e gli causano
ansia. Per fortuna, sua moglie Adriana è diventata un'esperta di
collegamenti a distanza, che ha imparato ad attivare per necessità,
volendo ogni giorno vedere, pur in modo virtuale, il nipotino. Nei
sette magistrali racconti di questo libro non vi sono però solo le
indagini del commissario. Troviamo i “tre caballeros”, tre senza
tetto dai classici nomi di Socrate, Pericle e Platone, costretti a
scovare a fatica qualcosa da mangiare con l'accattonaggio e la
ricerca nei cassonetti della spazzatura. La Grecia, vittima della
dittatura finanziaria del 2015 e già impoverita, ha ricevuto
un'ulteriore batosta a causa del virus: tanti hanno perso il lavoro e
con esso la casa. Tra costoro troviamo Cosmàs e Dimos che, costretti
a vivere in strada, per una fortunata coincidenza sperimentano la
solidarietà di un vecchio mobiliere, profugo in Grecia in tempi
lontani. C’è poi Fanis Paradakos, appassionato di pittura negli
anni giovanili, ma divenuto economista per obbedienza al padre. Ha
fatto fortuna con un'attività alberghiera che però il coronavirus
ha messo in crisi. Fanis allora, per diporto, torna all'antica
passione e comincia a dipingere mascherine... L'universo di Markaris,
affascinante come sempre, ci offre ritratti e momenti di vita vera in
cui la solitudine si mescola all'amicizia, la tristezza alla gioia,
il presente ai ricordi e alla nostalgia, la paura alla speranza.
Petros Markaris, Quarantena, La nave di Teseo 2021. Traduzione di Andrea Di Gregorio
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