Francesco, Domenico e Anna sono tre bambini duramente provati dalla guerra - uno di loro è stato addirittura mutilato a causa dello scoppio di una bomba nascosta sotto il fienile della sua poverissima casa – i quali vengono affidati ad un gruppetto di girovaghi affinché, chiedendo l'elemosina, possano sostenere se stessi e le proprie famiglie. Si tratta di bambini del basso Lazio; ed affettivamente in quegli anni nei poveri paesi del Frusinate non era insolito che fanciulli venissero venduti o affittati per la mendicità in Italia e all'estero. Durante i vagabondaggi attraverso paesi e città, i tre protagonisti conoscono persone disoneste, ma anche gente comprensiva e generosa. Imparano a crescere, insomma, anche se molto dolorosamente e molto faticosamente. L'edizione del 1981 del romanzo reca in appendice due saggi: il primo è un commento di Lucio Lombardo Radice; il secondo una nota di Marcello Argilli. Lombardo Radice, prendendo lo spunto dalla storia di Rodari, prende in considerazione come la "questione meridionale" sia stata parzialmente occultata agli italiani dalla politica ufficiale - ma poi per fortuna raccontata dal cinema, dall'arte, dalla letteratura - a partire dal periodo immediatamente successivo all'Unità, poi durante il regime fascista, fino al 1980, anno di quel devastante terremoto dell'Irpinia che riportò bruscamente alla luce la discussione sulla storia, la società, le condizioni di vita del Meridione italiano. Marcello Argilli analizza invece la particolarità di questo romanzo, l'unico realista di Rodari, che, come già detto, deve la sua fama a geniali e sagaci altre opere di fantasia e di ironia.
Chi non avesse mai letto il libro e voglia farlo ora può trovarlo nell'edizione Einaudi Ragazzi, purtroppo senza i due saggi in appendice e con l'indicazione di lettura "bambini", che ci pare un po' restrittiva e non proprio adeguata. Il romanzo, proprio per le sue implicazioni realistiche, così lontane dall'esperienza di vita dei ragazzi lettori di oggi, può essere proposto fino a tutta l'età della scuola media - anzi si presta bene a una lettura storico critica proprio in quest'età - seguendo in ciò l'indicazione implicita già nella prima edizione: gli Editori Riuniti lo avevano infatti inserito nella Biblioteca Giovani, nella quale erano presenti romanzi sulla Resistenza e addirittura opere di psicologia per adolescenti.
Qui vediamo entrambe le copertine, quella della nuova e quella della precedente edizione.


Gianni Rodari, Piccoli vagabondi, romanzo con commenti e note di Lucio Lombardo Radice e Marcello Argilli, Editori Riuniti (Biblioteca Giovani 11) 1981
Gianni Rodari, Piccoli vagabondi, Einaudi Ragazzi (La Bibioteca di Gianni Rodari 7), 2010.
2 commenti:
Bellissimo libro!!!
è bellissimo
Posta un commento