"Il volume contiene tredici lettere scritte da Simone Weil a tre sue ex allieve di liceo, Suzanne Faure, Simone Gilbert e Huguette Baur. Simone insegnò nei licei femminili di cinque città francesi - Le Puy, Auxerre, Roanne, Bourges, Saint-Quentin - dall’ottobre del 1931 al gennaio del 1938, anche se non in modo continuativo. Dalle lettere traspare il sincero affetto dell’insegnante per le sue allieve, ma anche la sicura percezione della disparità di quello scambio epistolare. La Weil non si sottrae mai al suo ruolo di adulta e di educatrice e si dimostra lucidamente attenta nel non incoraggiare nessuna situazione di dipendenza da lei delle ragazze, di età compresa tra i diciotto e i quindici anni. Sono numerosi in queste missive, lunghe e molto articolate i consigli sugli studi, gli autori e i libri che la docente ritiene indispensabili per la crescita intellettuale (Platone, Descartes, Rousseau, Kant, Marco Aurelio, Balzac, Stendhal, Comte, Proudhon, Marx e perfino Machiavelli), le reiterate raccomandazioni a studiare sempre la matematica e la geometria, la necessità di imporre disciplina alla mente e al corpo. Simone spiega alle ragazze anche il quadro politico europeo di quegli anni e riferisce notizie sulla sua esperienza di lavoro in fabbrica. Si tratta di anni difficili, afferma, e questa è una cosa che non si può tenere nascosta alla gioventù, perché “(...) soltanto coloro che sono veramente forti, veramente coraggiosi, veramente generosi reggeranno ai colpi. Sebbene a sedici anni si abbia diritto a qualche illusione, è meglio che lei sappia tutta la verità e subito. Non ho il tempo di fornirle le prove di ciò che ho detto, ma saprà bene, immagino, che io non vorrei mentire né a lei né a me stessa”, scrive, tra l’altro, la Weil alla sua omonima sedicenne Simone Gibert."
Trovate la mia recensione per intero su Mangialibri: Piccola cara... Lettere alle allieve | Mangialibri dal 2005 mai una dieta
Simone Weil, Piccola cara, Marietti1920, 2021
Nessun commento:
Posta un commento