mercoledì 22 febbraio 2023

Vieni, ruba, di Jane Hirshfield

 “... i boccioli del pruno non sentono l’ape / né si gustano trasformati in scorte di miele / da quel sontuoso ronzio”. Così si conclude la lirica di apertura di questa raccolta di oltre centottanta pagine per settantasei poesie, con testo inglese a fronte. Sono poesie di vita quotidiana, vita comune, semplice, spesso oscura e tuttavia straordinarie. Così accade nella lirica che dà il titolo alla raccolta: “Un incendio comporta il suo stesso deflagrare. / Come la nascita. Come l’amore. / Dire al tempo fino alla fine: Caro, entra” /. Il tempo è la vita e le nostre vite, brevi o lunghe che siano, esistono e si definiscono nel tempo, allo stesso modo della vita della pecora dal muso nero che “ti restituisce l’occhiata mentre passi / e il tuo cuore sobbalza / come se fosse stata l’ombra / di qualcuno un tempo amato”. E anche allo stesso modo dei meloni a strisce verdi che “stanno / sotto le stelle in un campo. / Stanno sotto la pioggia in un campo. / Sotto il sole. // Anche alcune persone sono così...”. Oggetti, creature ed eventi umili e quotidiani popolano le poesie di Jane Hirshfield: insetti e animali domestici, marmotte e cerbiatti, sassi e limpidi vasi trasparenti, aceto e olio, olive e formaggi, tazze di caffè. Le banalità di ogni giorno si illuminano sotto i riflettori della poesia...


La recensione per intero si legge su Mangialibri, qui Vieni, ruba | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

Jane Hirshfield, Vieni, ruba, Ubiliber 2022


venerdì 17 febbraio 2023

Poesie d'amore da Saffo a Prévert, a cura di Michele Cucuzza e Vanni Pierini

Tre volumi allegati al settimanale "Donna Moderna" dell'aprile 2004 offrono una rassegna di poesie d'amore di ogni tempo. Raccolgono liriche scritte lungo ventisei secoli, notano i curatori, in una ventina di idiomi antichi o moderni. "Le poesie che abbiamo scelto per voi parlano dell'amore con compassione, con simpatia, con ironia, con libertà. Parlano della ricerca incessante, e mai definitivamente raggiungibile, della felicità, dell'appagamento, della serenità. Parlano di noi tutti, del nostro precario equilibrio, scissi come siamo tra mente e cuore, terra e cielo, rimpianto e attesa. In definitiva l'amore, in queste poesie, è il nome che diamo alla vita. Ancora di più: è la vita stessa..." spiegano Cucuzza e Pierini nell'introduzione all'antologia. 

Il primo volume, dedicato alle sensazioni, si suddivide in cinque sezioni: Sogni e visioni; Lei ti darà la rosa?; Baci; Fare l'amore; Vorrei e non vorrei. Il volume secondo, dedicato ai sentimenti, si suddivide nelle sezioni: Ma l'amore che cos'è?; Eros & Psiche; Cuori nella tormenta. Il terzo volume ci parla in versi di passioni: Sensi sublimati e sublimi; Cosa stiamo aspettando?; Poesie d'amore e basta. In calce a ogni libro si possono leggere le notizie biografiche riguardanti gli autori. I tre libri sono ora reperibili in biblioteca o in antiquariato.

Ecco, dal secondo volume, "Politica" di Giovanni Giudici:

Ma come faccio, qui con questa ragazza

a fissar l'attenzione

su questioni politiche romane

o di Russia o di Spagna?

Sì, c'è uno che ha viaggiato, uno che parla

con cognizione di causa

e quest'altro è un politico

che ha letto e meditato

e magari è anche vero quel che dicono

di guerra e di pericoli di guerra,

ma io – tornassi giovane

a stringerla tra le mie braccia!


Poesie d'amore da Saffo a Prévert, a cura di Michele Cucuzza e Vanni Pierini, supplemento a Donna Moderna, Mondadori 2004

giovedì 9 febbraio 2023

Il condominio del gatti, di Giorgio Celli

Camillo Lastrade, commissario in pensione, vive in un condominio come tanti in una grande città del Nord. "Uomo senza amici, straniero nel mondo, apolide dell'universo", Lastrade, in una sera di pioggia, si imbatte in un gatto randagio, affamato e impegnato ad aprire un involto vicino al cassonetto della spazzatura. Magro, tutto bagnato, il gatto gli ispira una gran pena e decide di portarlo a casa con sé. Solo il commissario, solo il gatto, che chiamerà Momo come un pupazzo con cui aveva a lungo giocato da bambino, si specchiano l'uno nell'altro: due solitudini che, dopo essersi incontrate e riconosciute, si confortano e si sostengono. Nel palazzo c'è un altro gatto, Anubi, che vive con una giovane signora di origine egiziana, Nadia, tanto bella quanto misteriosa. Facilitata dall'essere entrambi proprietari di gatti, fra i due nasce una conturbante amicizia, fatta di conversazioni sulla storia dell'antico Egitto, sul ruolo dei gatti in quella mitica società, sul fascino dei misteri irrisolti. Quando Anubi viene trovato morto nell'androne del condominio ed è evidente che è stato ucciso, in Camillo Lastrade si risveglia forte lo spirito dell'investigatore. Vi sono diversi indiziati: il portiere, il professore del pianterreno, qualche ragazzaccio. Il caso non è semplice e c'è chi fa di tutto per confondere le carte. Lastrade ha la sensazione di essere stato ingannevolmente condotto in un labirinto di specchi, impossibile e infinito, e di essersi perso. Ma non per sempre.









Giorgio Celli, Il condominio dei gatti, Piemme 2003