sabato 29 novembre 2025

Lo stupro di massa come arma di guerra, di Cecilia Frignani

Cecilia Frignani, laureata in Scienze Filosofiche, ha approfondito gli studi di Filosofia del Diritto ed è giornalista di TeleMantova. In questo suo saggio, ricco di documentazione e dotato di un’ampia e utile bibliografia, descrive l’uso dello stupro e di altre forme di violenza sessuale nei diversi scenari di guerra in tutto il mondo. “La violenza sessuale nei conflitti infligge sofferenze inenarrabili: mira all’annientamento delle persone, alla distruzione di famiglie e comunità e permette, in tal modo, il perpetuarsi di conflitti e instabilità, spesso per intere generazioni. 

Ma la violenza sessuale nei conflitti non è una conseguenza inevitabile della guerra”, si legge nell’Appendice che riporta la Dichiarazione d’intenti per porre fine alla violenza sessuale nei conflitti armati, adottata a Londra nel 2013. Inoltre, il documento afferma che lo stupro non può essere considerato un crimine minore nei contesti di guerra nei quali è ancora ampiamente perpetrato e diffuso. Vittime di violenza sessuale sono infatti in primo luogo le donne, ma anche gli uomini e i bambini, colpiti dalle violenze o testimoni delle stesse o, ancora, costretti a commetterne. Sulle vittime di stupro sempre grava, tra l’altro, un marchio di infamia assolutamente mal riposto in quanto colpisce, anche attraverso la vergogna e l’esclusione sociale, più le vittime che coloro i quali sono colpevoli di ordinare e di commettere questo crimine.

La recensione si legge per intero su Mangialibri, qui Lo stupro di massa come arma di guerra | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

C. Frignani, Lo stupro di massa come arma di guerra, Oligo 2025 


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