Kori ha otto anni e vive a Smara, un campo per rifugiati del popolo Saharawi, nel deserto algerino. Kori è sordo e non sente le voci delle persone che vivono con lui né quella di Fatimetsu, la sua maestra dolce e affettuosa, né i versi degli animali, né il rombo dei rari mezzi motorizzati che passano attraverso il campo. Kori frequenta una scuola speciale, insieme ad altri bambini come lui, e gli piace molto disegnare. Disegna auto e animali, tra i quali i suoi preferiti sono i dromedari. Gli piacciono i loro movimenti lenti, ammira la serenità con cui sopportano di stare rinchiusi nei recinti, ammira la loro andatura placida e solenne. [...]
Parole di caramello è un libro stupendo, da ogni punto di vista: testo e stile, illustrazioni, veste editoriale. È anche un libro che sa raccontare con magistrale sobrietà, saggezza e naturalezza una storia che nasce e si svolge in una situazione difficile, come quella dei Sahrawi, definiti “profughi dimenticati” per il protrarsi nei decenni della loro condizione apparentemente senza soluzione.
Gonzalo Moure e Maria Girón, Parole di Caramello, Kalandraka 2022, traduzione di Francesco Ferrucci
La recensione completa si legge su Parole di Caramello | Mangialibri dal 2005 mai una dieta
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