domenica 22 ottobre 2023

La matta di piazza Giudia, di Gaetano Petraglia

La vita di Elena Di Porto, nata nel 1912 nel Ghetto di Roma da un'umile famiglia ebraica, viene ricordata e ricostruita in questo saggio attraverso documenti d'archivio e testimonianze. La ricerca prende il via dal ritrovamento casuale da parte dell'autore, impegnato in un censimento archivistico a Lagonegro, in Basilicata, di una serie di fascicoli intestati a "confinati politici e comuni e a internati di religione ebraica". Uno solo fra questi aveva sulla copertina un nome italiano: era quello riguardante Elena Di Porto. Coraggiosa, ribelle, anticonformista e soprattutto antifascista, Elena era nota nel Ghetto per le sue prese di posizione in difesa dei più deboli e angariati, senza paura. La sua battaglia, solitaria e coraggiosa, le costò ripetuti ricoveri nell'Ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà e il confino in diversi Comuni lucani. Qui lasciò buon ricordo di sé, in particolare a Gallicchio, dove visse presso Carmela Cicchelli, che ne apprezzava spontaneità e sincerità, tanto da condividere con lei la cura dei suoi figli. Tornata a Roma, Elena il 16 ottobre 1943 uscì dalla sua casa di Trastevere per racimolare qualcosa da rivendere. Ma seppe subito che al Ghetto i nazisti stavano rastrellando tutti gli ebrei, di ogni età. Abbandonò così i piccoli traffici quotidiani per correre in via della Reginella ad avvisare la famiglia del pericolo. Ma, quando vi arrivò, non trovò più nessuno. Corse allora verso la piazza in cui sostavano i camion con i prigionieri; quando vide che tra questi ultimi vi erano la sua cognata e i nipotini, si consegnò spontaneamente ai nazisti nell'intento di aiutare la donna e i suoi piccini. Con gli altri prigionieri fu portata prima alla stazione Tiburtina e poi ad Auschwitz, dove si persero le sue tracce a da cui non tornò mai più. 

Conclude Petraglia: "Elena fu una figura centrale per la storia degli Ebrei di Roma e un personaggio raro: unica donna a Roma di cui si abbia notizia a essersi spesa in prima persona per la difesa della sua comunità durante il fascismo [...] questa eroina del popolo ricorda a tutti il valore collettivo della libertà".


Gaetano Petraglia, La matta di piazza Giudia, Giuntina 2022

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