Il sentiero dei nidi di ragno uscì nell'ottobre del 1947 nella collana "I coralli" di Giulio Einaudi editore. Fu poi rivisto da Calvino e, nel 1964, conobbe una nuova edizione introdotta da un'ampia presentazione dell'autore che scrive: "Il disagio che per tanto tempo questo libro mi ha dato in parte si è attutito, in parte resta: è il rapporto con qualcosa di tanto più grande di me, con emozioni che hanno coinvolto tutti i miei contemporanei, e tragedie, ed eroismi, e slanci generosi e geniali, e oscuri drammi di coscienza. La Resistenza; come entra questo libro nella 'letteratura della Resistenza'? [...] proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che [...] tutto dovesse essere visto dagli occhi di un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l'aspro sapore, il ritmo...".
Pin è il ragazzino protagonista del romanzo. Orfano, vive con la sorella maggiore, prostituta del carrugio lungo, e osserva il mondo adulto coltivando il desiderio di divenire presto grande anche lui. Nel frattempo si diverte a sbeffeggiare i clienti della vicina locanda, dove sente anche parlare, senza capirne troppo, dei partigiani dei gap. Per aiutare la loro lotta gli viene ordinato di rubare la pistola di un soldato tedesco, cliente della sorella. Pin compie il furto con abilità, ma non consegna la pistola di cui è fiero e che vuole tenere per sé, nascondendola tra i nidi di ragno, il suo affascinante, avventuroso luogo segreto: "Con uno stecco lungo si può arrivare fino in fondo ad una tana, e infilzare il agno, un piccolo ragno nero, con dei disegnini grigi come sui vestiti d'estate delle vecchie bigotte". Il ragazzino non sfugge né alla cattura da parte dei tedeschi né al carcere, da cui evade grazie a Lupo Rosso, un partigiano vero che lo guida fino all'accampamento di un gruppo combattente. Pin avverte che il tempo degli scherzi è finito e, pur confusamente, comprende di poter essere anch'egli utile alla causa della libertà e, soprattutto, non si sente più solo.
Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, Mondadori 2023. Con la postfazione di Cesare Pavese
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