Nella nostra esistenza, in gran parte invasa da un continuo e spesso inutile chiacchiericcio mescolato a invadenti, assordanti e informi rumori di fondo, il silenzio può divenire per molti una dimensione sconosciuta, estranea, addirittura evitata. Nel suo più recente saggio Eugenio Borgna riflette sul silenzio, forte della sua esperienza di psichiatra, del suo amore per la letteratura e la poesia, della sua percezione dell'animo umano: "Alla scuola del silenzio le parole assumono il loro valore. Se non amiamo il silenzio è perché non sappiamo cosa dire, cosa domandare, cosa rispondere alla voce che chiama dalle misteriose lontananze della nostra anima [...] Nel silenzio si ascoltano voci segrete, voci dell'anima, che sgorgano dalla più profonda interiorità" afferma Borgna che cita, a questo proposito alcuni versi di Emily Dickinson: "Silenzio è tutto quanto temiamo./ C'è riscatto in una voce/ Ma silenzio è infinità".
Il silenzio, in questo saggio, viene esplorato e descritto attraverso le voci di poeti (oltre alla Dickinson, Leopardi, Rilke, Pascoli, Trakl, Pozzi), la riflessione di mistici e filosofi, l'esperienza clinica. Il silenzio, nella riflessione di Borgna, assume la varietà dei connotati, luci ombre colori, di un paesaggio quando si dispiega dinanzi agli occhi di un viaggiatore e diviene, a seconda delle contingenze, spazio di sosta e di meditazione, oppure di dolore e malinconia, o ancora di attesa e di apertura all'ascolto.
Il silenzio nella musica dell'orchestra è fondamentale per la percezione delle note e del ritmo, il silenzio nella vita è fondamentale per conoscere, chiarire, approfondire sentimenti e pensieri. Il silenzio nella terapia e nel percorso educativo è una - fondamentale - forma di accoglienza, di ospitalità, di condivisione di spazi comuni. Quando le parole nascondono il disagio, il silenzio comunica, interroga, rivela e risponde.
Borgna conclude la sua magistrale riflessione affermando, tra l'altro, che "La cosa più importante è quella di guardare al silenzio come ad un'esperienza che non sia mai estranea alla vita, e alla cura in psichiatria. Al di là dei suoi molteplici aspetti, quello che unifica i diversi modi di essere del silenzio è la loro sorgente: quella della interiorità".
Nessun commento:
Posta un commento