Roma, ottobre 1943. Emanuele Di Porto, pur avendo solo dodici anni, si industria ad aiutare la famiglia con piccoli commerci ed è felice quando riesce a guadagnare qualcosa da portare alla mamma. Pensa che quello sia un giorno fortunato ed è fiero di sé. Anche mamma si congratula e gli dà una carezza. Papà riconosce le sue doti di buon commerciante e lo premierà portandolo a lavorare con lui, l’indomani, alla Stazione Termini. Lì, il ragazzino, intraprendente e simpatico, riesce a fare affari anche con i militari tedeschi. La sera, al ghetto ebraico, tutto è tranquillo e la famiglia Di Porto decide di festeggiare l’ottimo incasso della giornata andando al cinema. È la sera del 15 ottobre 1943. La mattina successiva cambia tutto.
La recensione per intero è su Mangialibri: 16 ottobre 1943 - Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo | Mangialibri dal 2005 mai una dieta
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