Il golfo di Policastro, a Sud di Salerno, abbraccia le coste di Campania, Basilicata e Calabria offrendo suggestivi panorami a chi vi transita o vi soggiorna, evocando antichi miti di dèi ed eroi, raccomandando la venerazione nei confronti della Natura e delle sue manifestazioni e perfino la prudenza a chi affronta il vasto mare, nel ricordo di Palinuro, il nocchiero di Enea. Numerosi luoghi evocano dunque, su queste sponde, storie ed eroi dell'antichità classica, così come re e regine, le cui vicende si intersecano con quelle del golfo, da Giulia Drusilla "figlia del divino Augusto" come recita una lapide sul muro del campanile di Policastro (ma la lapide non è datata, quindi il riferimento storico è complesso e incerto, nota Renzullo). O come quella di Alarico, re dei Visigoti, sepolto con il suo tesoro nel letto del fiume Bussento.
Numerose leggende sono legate alla devozione, in particolare nei confronti di Maria madre del Salvatore, molto radicata e sentita in diverse località. In qualche caso, come quello della Madonna di Pietrasanta di San Giovanni a Piro e della Madonna dei Cordici di Torraca. si trascende il culto strettamente locale, richiamando fedeli anche da lontano.
Interessante è poi lo spazio che l'autrice dedica al racconto della fondazione delle diverse località, che siano affacciate sul mare o arroccate su monti e colli, da Sapri a Maratea, da Torre Orsaia a Caselle in Pittari, da Lagonegro a Latronico, come in una lunga passeggiata fra storia e leggenda, tra realtà e fantasia.
L'intento, ben riuscito, dell'autrice è quello di divulgare il notevole patrimonio culturale del golfo, di favorire la memoria di personaggi ed eventi, di scoprire e valorizzare le radici di un passato ancora capace di alimentare il presente, a beneficio di tutti, ma specialmente dei più giovani.
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